Avvistamento incendi boschivi

Dal 25 luglio al 13 settembre è attivo nell'Appennino modenese il servizio di avvistamento per la prevenzione degli incendi. Previsti sette punti fissi e l'intervento di alcune squadre mobili, con il coinvolgimento di oltre 200 volontari.

Da sabato 25 luglio a domenica 13 settembre nei fine settimana è operativo sull’Appennino modenese il servizio di avvistamento per la prevenzione degli incendi boschivi. Il periodo di maggior rischio, ovvero la cosiddetta fase di “grave pericolosità” dichiarata dalla Regione, dura fino al 26 agosto.

«Raccomandiamo la massima cautela a tutti – afferma l’assessore provinciale all’Ambiente Stefano Vaccari – soprattutto a chi frequenta le zone montane dove basta davvero poco per provocare un incendio. Grazie anche all’attenzione della popolazione, negli ultimi anni non abbiamo registrato eventi particolarmente gravi, ma abbiamo comunque potenziato la vigilanza che quest’anno vedrà oltre 200 volontari, che ringraziamo, impegnati nelle operazioni anti incendi boschivi».

Il servizio di avvistamento antincendio è coordinato dalla Protezione civile della Provincia di Modena in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato, la Consulta provinciale del volontariato per la protezione civile e le Guardie ecologiche volontarie.

Tra i volontari impegnati vi sono anche quelli abilitati nei corsi che si sono svolti tra maggio e giugno. Il servizio allestito prevede sette punti fissi di avvistamento ad alta quota, per tenere sotto controllo ampie zone di territorio, e pattuglie mobili di vigilanza che tengono monitorate le aree più a rischio di incendio. Ogni squadra è attrezzata anche per gli interventi di soccorso e spegnimento. I punti fissi di avvistamento sono: il monte Calvanella per la zona di Sestola e Fanano, il monte Cantiere a Lama Mocogno, il Sasso della Croce a Guiglia, il monte Nuda a Pievepelago, il monte Ravaglia a Serramazzoni, la Torre di Gaiato a Pavullo e il monte Pizzicano a Serramazzoni. Ogni squadra è attiva dalle 14 alle 19, è collegata con la sala operativa provinciale, ed è dotata di binocolo, bussola, cartina topografica, e radio portatile. Le pattuglie mobili hanno a disposizione anche strumenti Gps per la rapida localizzazione delle segnalazioni. Gli automezzi sono contrassegnati dalla scritta “Servizio avvistamento incendi boschivi”.

Lo scorso anno gli incendi nel periodo estivo sono stati una ventina, come l’anno precedente, con circa quattro ettari di superficie boschiva distrutta dalle fiamme. Nel 2007 bruciarono quasi 11 ettari di bosco, la stessa superficie del 2006 quando si verificarono però solo cinque incendi. Dal 2003 a oggi gli ettari di terreno bruciati sono una cinquantina.

Tra le cause più ricorrenti dell’insorgenza degli incendi ci sono purtroppo le disattenzioni degli uomini, in particolare di turisti ed agricoltori: i mozziconi di sigaretta abbandonati ancora accesi, le marmitte calde a contatto con sterpaglie secche, l’eliminazione con il fuoco di residui vegetali.
Ecco un riepilogo dei comportamenti da evitare.
E’ vietato accendere fuochi all’aperto nelle aree forestali, nei terreni saldi o pascolivi, a distanza minore di 200 metri dai loro margini esterni. A meno di 200 metri da queste zone è vietato anche l’abbruciamento delle “stoppie” delle colture agrarie e della vegetazione erbacea infestante. Nelle aree forestali, inoltre, è sempre vietato accendere fuochi, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare motori, fornelli o inceneritori che producono faville o brace, fumare o comunque compiere ogni altra operazione che possa creare pericolo immediato o mediato di incendio.
L’accensione di fuochi è consentita solo su appositi bracieri o focolai nelle aie e cortili di pertinenza di fabbricati o su aree adeguatamente scelte e attrezzate allo scopo, usando le necessarie cautele: occorre previamente ripulire la locazione da foglie, erbe secche e altri materiali facilmente infiammabili, c’è inoltre l’obbligo di riparare il focolare in modo da impedire la dispersione della brace e delle scintille, di tenere il fuoco sempre custodito e di spegnerlo completamente prima di abbandonare l’area.
Se il comportamento tenuto costituisce reato sono applicate le sanzioni del Codice penale (articolo 423 e seguenti) che prevedono la reclusione da quattro a dieci anni in caso di incendio doloso su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui, e da uno a cinque anni in caso di colpa. Le pene previste sono aumentate se dall’incendio deriva pericolo per edifici o danno su aree protette.
Inoltre, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque appicca il fuoco a una cosa propria o altrui, se dal fatto sorge anche solo il pericolo di un incendio.

Per le segnalazioni di avvistamenti di un incendio sono attivi 24 ore su 24 i numeri telefonici 1515 della Forestale e 115 dei Vigili del Fuoco: è importante fornire informazioni precise rispetto alla localizzazione.

Pubblicato: 23 Luglio 2009Ultima modifica: 03 Luglio 2020