La Consigliera di Parità è nominata dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle politiche sociali e svolge funzione di promozione e controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel lavoro. Nell’esercizio delle proprie funzioni è un pubblico ufficiale con obbligo di segnalazione all’autorità giudiziaria per i reati di cui viene a conoscenza.
La Consigliera di Parità si occupa della tutela di lavoratori e di lavoratrici nelle ipotesi di discriminazioni sul lavoro.
Chi si rivolge alla Consigliera di Parità
Una lavoratrice o un lavoratore che ritiene di aver subito una discriminazione di genere:
- nell’accesso al lavoro;
- nella formazione professionale;
- nello sviluppo di carriera;
- nella retribuzione; in relazione alla maternità;
- al rientro dai periodi di congedo per maternità, per paternità o congedo parentale.
Il cittadino che desidera ricevere informazioni:
- sulla normativa generale di parità e pari opportunità;
- sulla tutela della maternità;
- sugli strumenti di conciliazione;
- sugli strumenti contrattuali.
I soggetti sindacali al fine di:
- segnalare casi di discriminazione di genere;
- collaborare alla tutela dei lavoratori e delle lavoratrici;
- collaborare a progetti di promozione delle pari opportunità.
Le aziende pubbliche e/o private al fine di ricevere un aiuto per:
- promuovere azioni positive;
- proporre progetti sulla flessibilità;
- (L.n. 53/2000 e D.lgs. n. 151/2001);
- istituire organismi di parità.
Istituzioni ed Enti locali al fine di:
- predisporre il piano di azioni positive in base all’art. 48 del D.lgs. n.198/2006;
- istituire organismi di parità.
Compiti e funzioni
Le Consigliere/i intraprendono ogni iniziativa utile per il rispetto del principio di non discriminazione e per la promozione delle pari opportunità dei lavoratori e delle lavoratrici:
- rilevando le situazioni di squilibrio di genere, al fine di svolgere funzioni promozionali e di garanzia contro le discriminazioni;
- promuovendo progetti di azioni positive anche attraverso l’individuazione delle risorse comunitarie, nazionali e locali finalizzate allo scopo;
- promuovendo la coerenza della programmazione delle politiche di sviluppo territoriale rispetto agli indirizzi comunitari, nazionali e regionali in materia di pari opportunità;
- sostenendo le politiche attive del lavoro, comprese quelle formative, sotto il profilo della promozione e realizzazione di pari opportunità;
- promuovendo l’attuazione delle politiche di pari opportunità da parte dei soggetti pubblici e privati che operano nel mercato del lavoro;
- collaborando con le Direzioni regionali e provinciali del lavoro al fine di individuare procedure efficaci di rilevazione delle violazioni alla normativa in materia di parità, pari opportunità e garanzia contro le discriminazioni, anche mediante la progettazione di appositi pacchetti formativi;
- diffondendo la conoscenza e lo scambio di buone prassi e attività di informazione e formazione culturale sui problemi delle pari opportunità e sulle varie forme di discriminazioni;
- verificando i risultati della realizzazione dei progetti di azioni positive previste dal Codice per le Pari Opportunità;
- fungendo da collegamento e collaborando con gli Assessorati al lavoro e con gli Organismi di parità degli Enti locali.