Gli Atc modenesi sono tre e dividono il territorio provinciale orizzontalmente: l’Atc Mo1 comprende i comuni dell’area nord (da Carpi a Finale Emilia); l’Atc Mo2 copre la zona centrale (media pianura, collina e parte della montagna) da Soliera a Pavullo nel Frignano, mentre l’Atc Mo3 comprende l’alta montagna.
Martedì 10 marzo si riunisce nella sede della Provincia il consiglio dell’Atc Mo2 che nominerà il nuovo presidente, scelto fra i componenti del consiglio stesso. Analoga procedura è prevista per gli altri due Atc che si riuniranno rispettivamente giovedì 12 marzo a Lama Mocogno e giovedì 19 marzo a Medolla.
«Si è trattato di una procedura piuttosto complessa – sottolinea Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – che ha coinvolto mondo agricolo, venatorio e ambientalista, nonché istituzioni ed enti locali, la Consulta faunistico-venatoria e il Consiglio provinciale. L’obiettivo – prosegue Caldana – è quello di valorizzare il ruolo dell’associazionismo agricolo, venatorio ed ambientalista, puntando sul dialogo fra le diverse componenti al fine di perseguire la migliore tutela delle produzioni agricole e la gestione ottimale del patrimonio faunistico che restano il nostri obiettivi primari».
In base alle modifiche introdotte nel 2007 dalla legge regionale, i membri del consiglio non sono più eletti dall’assemblea dei soci, ma vengono individuati dalla Provincia sulla base di liste presentate dalle associazioni di categoria più rappresentative. I rappresentati della Provincia sono nominati sentiti i Comuni territorialmente interessati.
La nomine dei componenti dei nuovi consigli degli Atc avranno validità per i prossimi cinque anni.