Osservatorio Demografico 2006

La popolazione modenese

Nel corso del 2006 la popolazione modenese ha continuato a crescere, di oltre 4.800 unità.  Dieci anni fa, nel 1996, eravamo 613.600 residenti in provincia di Modena; oggi siamo in 670 mila unità (670.099 per la precisione). In un decennio, la crescita è stata pari a 56.500 unità, una entità quasi simile alla popolazione dei comuni di Formigine e Castelfranco Emilia messi insieme.

Dieci anni fa i cittadini stranieri residenti erano pari al 2,3% del complesso della popolazione.  Nel 2006, essi raggiungono la quota di 59.943 unità, pari all’8,9% dei residenti.

La realtà modenese, a differenza di altre province italiane, continua a crescere e ad esercitare una forte attrazione, grazie ai suoi livelli di benessere e di sviluppo.

L’aumento della componente straniera, l’aumento del numero delle famiglie si consolidano, ogni anno, come fenomeni strutturali.
Tutto questo patrimonio di dati, che comprende la serie storica, le previsioni e l’osservatorio demografico 2006, è reperibile nel sito web: www.modenastatistiche.it.
Questo lavoro rappresenta il ventitreesimo rapporto relativo alla popolazione residente: in questa edizione l’osservatorio è stato strumentalmente suddiviso in due volumi, al fine di integrare l’informazione relativa ai cittadini stranieri con le dinamiche demografiche mondiali che fanno da sfondo ai movimenti migratori diretti verso la nostra provincia.
Accanto alla serie storica passata è, inoltre, interessante raffrontare la realtà statistica complessiva con la previsione futura. Nel 2015, se continuerà questo trend, potremmo essere in 730 mila unità (un’altra Carpi che si aggiunge) e gli stranieri saranno il 16% dei cittadini residenti in provincia di Modena.

Per continuare a garantire una qualità sociale elevata al nostro territorio, quale è quella che conosciamo, è necessario predisporre fin da ora le politiche atte al suo mantenimento se non anche al suo ulteriore miglioramento.  Uno sviluppo sostenibile, durevole perché di qualità, richiede politiche attente e consapevoli, per governare gli scenari sociali futuri per i quali i bisogni sono, fin d’ora, facilmente prevedibili.

I dati statistici consentono di delineare tendenze e di individuare probabili problemi: sta alla politica, nazionale e locale, approntare le risposte adeguate.

L’Assessore alle Politiche Urbanistiche e
Qualità del Territorio
(Maurizio Maletti)

Pubblicato: 01 Settembre 2007Ultima modifica: 10 Febbraio 2022