La natura torna in campagna

Alla scoperta della flora spontanea e della fauna selvatica di San Martino Spino, Gavello e dell'Oasi delle Valli di Mortizzuolo
Grazie agli incentivi dell’Unione Europea per favorire le pratiche agricole che rispettano l’ambiente e la natura, a partire dal 1994 alcuni agricoltori del territorio di Mirandola hanno ricreato con successo ambienti naturali e semi-naturali tipici della natura di un tempo.
II paesaggio agricolo è cambiato in fretta sotto i nostri occhi: ora specchi d’acqua, canneti, siepi e boschi caratterizzano di nuovo i panorami e quindi è ritornata la fauna che un tempo popolava questi ambienti.
Possiamo osscrvare con facilità giunchi fioriti, ninfee, ranuncoli acquatici, rane e tritoni, ramarri, lepri e soprattutto molti uccelli. Infatti nelle Valfi vediamo non solo specie altrove meno frequenti (diversi aironi, anatre, limicoli), ma anche uccelli rarissimi in Italia, come il Mignattino piombato e il Tarabuso.
Numerosi sono poi gli elementi di importanza storica che si possono ammirare; fra questi, spiccano i caratteristici Barchessoni (opere di ingegneria edile originali per funzionalità ed estetica) che un tempo venivano impiegati nell’allevamento dei cavalli e dei muli.
 
Con il supporto del Comune di Mirandola e della Provincia di Modena, tre aziende agricole all’interno dell’Oasi di protezione della Fauna “Valli di Mortizzuolo” ed una nel vicino territorio di San Martino Spino hanno realizzato diversi interventi per favorire la fuizione dell’ambiente naturale.
In un complesso di 705 ettari sono stati quindi realizzati: 6 km di percorsi pedonali, 10 km di piste ciclabili collegate alla viabilità ordinaria, 2 torri di osservazione, 3 punti attrezzati per la sosta, 6 parheggi, 16 pannelli informativi ed interpretativi di grandi dimensioni.
Pubblicato: 26 Febbraio 2009Ultima modifica: 10 Marzo 2009