Yayoi Kusama è l’artista vivente giapponese più nota e significativa.
Il suo lavoro si incentra sul tema della percezione ossessiva e si manifesta in quadri, ambienti, oggetti caratterizzati da elementi ripetitivi quali puntini o escrescenze. In questo modo l’artista mostra il suo disorientamento – che è anche il nostro – in una vita difficile da percorrere.
Questa sua prima mostra personale in un museo italiano inizia con due sculture luminose, God Heart (2000) e Tender are the Stairs to Haeven (2004) che rappresentano un omaggio alla spiritualità.
Nelle due stanze laterali sono stati ricostruiti due ambienti concepiti nel 2000, Dots Obsession e I’m Here but Nothing: nel primo, fatto di cerchi rossi che coprono pavimenti, sofitti, grandi oggetti biomorfi a centro sala, si alterano volutamente i rapporti di ortogonalità e di figura/sfondo; il secondo ricostruisce un salotto borghese ed è illuminato solo dalla luce nera di Wood, trasformando un luogo del quotidiano in una visione allucinata.
Alle ali estreme, due quadrerie simmetriche espongono dipinti e sculture dove è possibile apprezzare anche un aspetto ulteriore del lavoro: l’attività manuale, volutamente minuziosa e ripetitiva, concepita come una sorta di terapia con cui l’artista cura il suo stesso disagio.
La mostra “Yayoi Kusama. Metamorfosi”, organizzata alla Palazzina dei Giardini in c.so Canalgrande a Modena e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, è curata da Angela Vettese con Milovan Farronato.
Ugo Rondinone, nato a Brunnen (Svizzera) nel 1964, ha costruito un percorso espositivo articolato in cinque atti che corrispondono ad altrettanti momenti di un viaggio esistenziale o ad altrettanti capitoli del romanzo di una vita. Le tecniche sono varie – dalla scultura al video, dall’installazione alla fotografia – e i lavori si dispongono a disegnare cinque distinti ambienti, ognuno dei quali caratterizzato da una qualità cromatica dominante.
Dopo aver partecipato alla collettiva EGOmania, Ugo Rondinone torna alla Galleria Civica di Modena con una personale intitolata Ugo Rondinone. Giorni Felici, curata da Milovan Farronato con Angela Vettese.
La mostra, prima grande rassegna in Italia dell’autore svizzero, organizzata al Palazzo Santa Margherita, Sala Grande e Sale Nuove, c.so Canalgrande 103, Modena e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, presenta una serie di lavori inediti – alcuni dei quali realizzati appositamente per questa occasione.