Il 22 marzo si rinnova l’appuntamento con la Giornata mondiale dell’Acqua, indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, conformemente alle raccomandazioni della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo. Questo appuntamento vuole richiamare l’attenzione di tutti i paesi del mondo ed in particolare dei paesi ricchi dell’importanza del bene acqua e all’impegno che l’acqua divenga un diritto di tutta l’umanità.
L’acqua è fonte insostituibile di vita, patrimonio dell’umanità, diritto inalienabile e universale. Ma la risorsa acqua è anche grave emergenza in molte aree del mondo: ogni giorno 30.000 persone muoiono per cause connesse alla scarsità d’acqua o alla sua cattiva qualità e igiene. Proclamata nel 1993 dall’Assemblea delle Nazioni Unite, la giornata mondiale dell’acqua, anno dopo anno, diventa sempre più attuale e urgente come occasione per sensibilizzare istituzioni e società civile su una emergenza mondiale e sulle possibili soluzioni per fronteggiarla.
L’acqua è fonte insostituibile di vita, patrimonio dell’umanità, diritto inalienabile e universale. Ma la risorsa acqua è anche grave emergenza in molte aree del mondo: ogni giorno 30.000 persone muoiono per cause connesse alla scarsità d’acqua o alla sua cattiva qualità e igiene. Proclamata nel 1993 dall’Assemblea delle Nazioni Unite, la giornata mondiale dell’acqua, anno dopo anno, diventa sempre più attuale e urgente come occasione per sensibilizzare istituzioni e società civile su una emergenza mondiale e sulle possibili soluzioni per fronteggiarla.
La Regione Emilia Romagna celebra la giornata del 22 marzo Giornata mondiale dell’acqua con un convegno in programma a Bologna (Sala Polivalente della Regione in Viale Aldo Moro 50), ove lancerà la proposta di un Forum nazionale sul risparmio e la conservazione delle risorsa acqua che ha già raccolto le adesioni di 120 tra istituzioni, Ong, Associazioni ambientaliste, gestori e mondo della ricerca.
Le condizioni climatiche riconducibili ai mutamenti climatici in atto, hanno portato una forte preoccupazione anche nella nostra regione per le possibili conseguenze della siccità.
Per questo l´assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile Lino Zanichelli, ha fatto il punto sulla siccità e ha chiesto la convocazione della cabina di regia per il bacino del fiume Po. Al di là dell’anomalo andamento meteo-climatico, il grande fiume deve fare i conti con un deficit strutturale di circa 380 metri cubi al secondo, dovuto al fatto che la sua portata media annua è di 1470 metri cubi, mentre i diritti di prelievo delle concessioni sono pari a 1850 metri cubi. Più in generale le derivazioni complessive dal bacino del Po sono pari a 21 miliardi di metri cubi di acqua, di cui solo 1 miliardo arriva in Emilia-Romagna.
Per questo l´assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile Lino Zanichelli, ha fatto il punto sulla siccità e ha chiesto la convocazione della cabina di regia per il bacino del fiume Po. Al di là dell’anomalo andamento meteo-climatico, il grande fiume deve fare i conti con un deficit strutturale di circa 380 metri cubi al secondo, dovuto al fatto che la sua portata media annua è di 1470 metri cubi, mentre i diritti di prelievo delle concessioni sono pari a 1850 metri cubi. Più in generale le derivazioni complessive dal bacino del Po sono pari a 21 miliardi di metri cubi di acqua, di cui solo 1 miliardo arriva in Emilia-Romagna.
Per quanto riguarda la situazione interna, la Regione Emilia-Romagna ha già attivato un proprio gruppo di lavoro sulla siccità, con il compito di definire in modo univoco gli indicatori di siccità e coordinare i vari interventi sul territorio emiliano-romagnolo.
Lavorare sui consumi dunque, considerando che in Emilia-Romagna il settore più idroesigente è quello agricolo (66%), seguito da quello civile (23%) e da quello industriale (11%). Un impegno forte per la Regione, cominciato già da alcuni anni anche con campagne di informazione rivolte ai cittadini.
Lavorare sui consumi dunque, considerando che in Emilia-Romagna il settore più idroesigente è quello agricolo (66%), seguito da quello civile (23%) e da quello industriale (11%). Un impegno forte per la Regione, cominciato già da alcuni anni anche con campagne di informazione rivolte ai cittadini.