Nato nell’officina di Emilia Romagna Teatro, VIE è teso a consolidare le linee tracciate con successo lo scorso anno. Il Festival intende disegnare la mappa di un territorio teatrale internazionale e nazionale valorizzandone sia i protagonisti di spicco che le forme invisibili e nuove.
Osservatorio di fermenti e novità e al tempo stesso vetrina importante per le realtà consolidate, ancora sta delineando la sua programmazione, ma qualche anticipazione è d’obbligo: alcune presenze importanti a partire da vsprs, lo spettacolo di apertura diretto da Alain Platel e interpretato da 10 danzatori, in cui il regista belga reinventa I Vespri della Beata Vergine di Monteverdi, con musiche eseguite in scena da un ensemble tzigano e barocco, diretti da Fabrizio Cassol, Wim Becu, Tcha Limberger.
Un’altra prestigiosa ospitalità del teatro-danza internazionale con Asobu, un omaggio a Henri Michaux, concepito e diretto da Josef Nadj che vede in scena 16 danzatori ungheresi, francesi e giapponesi. E il panorama della danza internazionale continua con una produzione tutta islandese: l’atteso ritorno di Erna Omarsdottir ideatrice e interprete, insieme a Margret Sara Gudjónsdóttir, di The Mysteries of Love, che vede in scena anche due musicisti Flosi Thorgeirsson e Johann Johannsson.
L’attenzione alla coreografia e alle frontiere dedicate al movimento vede arrivare per la prima volta a Modena il coreografo inglese Jonathan Burrows e il compositore italiano Matteo Fargion con due straordinarie performances coreografiche.
All’interno delle proposte coreografiche italiane I sette a Tebe spettacolo di Michela Lucenti e il suo Balletto Civile, apriranno le danze che continueranno con Virgilio Sieni che a Modena presenterà uno spettacolo e una sua video installazione di cui è protagonista un ottantaduenne ex partigiano. E ancora, il giovane coreografo Fabrizio Favale con la sua Compagnia Le Supplici.
Debutto a VIE per Strepito, performance per clacson e macchine del suono diretta da Luigi de Angelis per Fanny & Alexander. 13 auto d’epoca daranno vita e corpo ad un concerto dedicato a W.A.Mozart. Anche Motus si confronta con una performance intitolata a place. (that again) e dedicata a Samuel Beckett alle sue scarne parole e alle sue atmosfere vuote.
Dalla Francia arriva invece Parfums d’Est il circo-teatro della Compagnia Rasposo, uno spettacolo di circo tzigano, in cui musica, teatro e arti circensi si fondono in un lavoro di grande energia.
Una piccola ma preziosa sezione cinematografica sarà l’occasione per rivedere la bella prova cinematografica di Spiro Scimone e Francesco Sframeli con Due amici, o per vedere per la prima volta Grido di Pippo Delbono e il bellissimo Estrellas di Federico León.
Come lo scorso anno VIE ospiterà laboratori condotti da protagonisti della danza e della scena teatrale europea, concerti, installazioni.