La quinta edizione di VIE Scena Contemporanea Festival è in programma da venerdì 9 a sabato 17 ottobre a Modena, Carpi, Vignola, Correggio e Rubiera. Si tratta di una rassegna internazionale di teatro contemporaneo, che prevede un calendario di 34 spettacoli messi in scena da 29 compagnie. VIE è un festival contro corrente, in cui il pubblico viene accompagnato lungo percorsi teatrali inusuali e poco battuti. Vanno in scena performances spesso irripetibili, interpretate da alcuni dei più grandi artisti, scenografi, coreografi, attori e registi contemporanei, selezionati tra le eccellenze del panorama nazionale ed internazionale.
La rassegna Vie Scena Contemporanea Festival è promossa da ERT Emilia Romagna Teatro, con la collaborazione dei Comuni di Modena, Carpi e Vignola, della Provincia di Modena, della Regione, delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Modena, Carpi e Vignola, e il contributo di numerosi altri enti e ditte private.
Cuore di questa edizione di VIE è “Prospero“, un progetto europeo voluto da Emilia Romagna Teatro Fondazione, unico partner italiano di un network di sei prestigiose istituzioni teatrali: il Théâtre National de Bretagne di Rennes, il Théâtre de la Place di Liegi, la Schaubühne di Berlino, il Centro Cultural de Belém di Lisbona e il Tutkivan Teatterityön Keskus di Tampere. Il progetto Prospero comprende cinque produzioni teatrali che promuovono la circolazione di opere e artisti e il dialogo tra le culture.
Apre il Festival VIE il primo spettacolo di questo progetto Prospero, ovvero il dramma “John Gabriel Borkmann” di Henrik Ibsen (debutto in esclusiva per l’Italia, 9 e 10 ottobre presso il Teatro Comunale di Modena), la storia di una catastrofe familiare per la regia del tedesco Thomas Ostermeier, uno dei maestri del teatro contemporaneo. Sul palco uno straordinario cast tra cui spiccano Angela Winkler, Kirsten Dene e Josef Bierbichler. Degli altri quattro lavori del progetto Prospero, due sono realizzati da compagnie portoghesi: la prima, Circolando, propone “Mansarda” (9, 10, 11 ottobre, Ponte Alto, Modena) un teatro visivo e interdisciplinare, attraversando la fisicità, la danza, il circo, la musica e i video, senza utilizzare la parola; la seconda, è Teatro Praga, che con “Padam Padam” (14, 15, 16 e 17 ottobre, Ponte Alto, Modena) si ispira al genere del cinema catastrofico. Arriva dal Belgio la commedia “S.P.R.L.” del giovane e talentuoso Jean-Benoît Ugeux (10, 11, 12 e 13 ottobre, Teatro delle Passioni, Modena), che viviseziona ferocemente il sistema dei valori in auge nella società contemporanea occidentale, tra violenze, ipocrisie e costrizioni, nel mondo del lavoro piuttosto che nel nucleo familiare. Quinto ed ultimo spettacolo del Progetto prospero è il lavoro di Pippo Delbono intitolato “La Menzogna” (15 e 16 ottobre, Teatro Storchi, Modena), in cui l’artista interpreta la tragedia di cui furono vittime sette operai delle acciaierie Thyssen Krupp di Torino.
Il ricco palinsesto di VIE presenta molti spettacoli in prima assoluta, tra cui “OpenOption” (16 e 17 ottobre, Teatro Comunale, Carpi), il lavoro di Teatrino Clandestino frutto dell’esperienza a Šuto Orizari in Macedonia, unica municipalità rom del mondo. Vi sono anche lavori di alcune giovani ma già promettenti compagnie come Teatro Sotterraneo con il “Dies Irae”, 5 episodi intorno alla fine della specie (14 e 15 ottobre, Teatro delle Passioni, Modena), progetto che esplora il tema della paura assoluta e primordiale. Prima nazionale anche per lo spettacolo “Controllo Remoto” a cura di Ortographe (16 e 17 ottobre, Ponte Alto, Modena), un richiamo esplicito all’evoluzione degli strumenti che permettono di monitorare da lontano i campi di battaglia, fino a guidare attacchi missilistici. Debutto molto atteso a VIE è “Perestroika”, seconda parte della trilogia Angels in America (16 e 17 ottobre, Teatro Asioli, Correggio) di Tony Kushner, diretta da Elio De Capitani e Ferdinando Bruni del Teatro dell’Elfo.
Si avvale del sostegno produttivo di Emilia Romagna Teatro lo spettacolo “Eremos” (dal 10 al 17 ottobre, Rocca, Vignola), frutto del lavoro che il regista greco Theodoros Terzopoulos ha condotto, insieme a Paolo Musìo, su “La persuasione e la rettorica”, tesi di laurea del filosofo ebreo di lingua italiana Carlo Michelstaedter, suicida a 23 anni. Il suggestivo luogo della Rocca diventa un’evocativo spazio scenico abitato da una scultura creata per l’occasione dall’artista greco Jannis Kounellis, protagonista dell’Arte Povera.
VIE è anche l’occasione per conoscere formazioni giovanissime, alcune già pienamente attive, altre ai primi riconoscimenti. Ecco quindi Dewey Dell, protagonista di tre lavori: “à elle vide”, (12 e 13 ottobre, Ponte Alto, Modena) viaggio a metà tra sogno e fumetto, “Kin Keen King” (12 e 13 ottobre, Ponte Alto) vincitore del progetto Nuove creatività sostenuto dall’Ente Teatrale Italiano, e la performance “Baldassarre” (9, 10, 11 e 14 ottobre, Ex Ospedale Sant’Agostino, Modena). Negli spazi allestiti a Ponte Alto si possono vedere, nella loro forma compiuta e definitiva, gli spettacoli vincitori del Premio Scenario 2009: il vincitore “Pink, Me & The Roses” (16 ottobre) di Codice Ivan, “E’ bello vivere liberi!” (15 ottobre) di Marta Cuscunà (vincitore del Premio Scenario per Ustica), e i due segnalati dalla giuria “Tempesta” (13 ottobre) di Anagoor e “A tua immagine” (14 ottobre) di Davide Gorla, Enrico Ballardini e Giulia D’Imperio, in arte Odemà.
Tornano a VIE alcuni artisti molto amati dal pubblico come Spiro Scimone, drammaturgo e interprete siciliano, qui con il suo nuovo lavoro “Pali” (16 e 17 ottobre, Teatro delle Passioni, Modena) per la regia di Francesco Sframeli, ma anche il nuovo lavoro di Fanny & Alexander “South-North” (16 e 17 ottobre, Teatro Comunale, Modena), opera musicale in due atti che richiama il mondo del Mago di Oz.
Come sempre il Festival riserva un’attenzione particolare alla danza nazionale ed internazionale: nel programma c’è “Oro” (15 e 16 ottobre, Chiesa San Carlo, Modena), un ciclo di quattro coreografie di Virgilio Sieni che trae spunto dalla potenza drammaturgica del De Rerum Natura di Lucrezio e si avvale della collaborazione del filosofo Giorgio Agamben. Così come è in programma Homo turbae (10 e 11 ottobre, Teatro Herberia, Rubiera) presentato da Mòra, compagnia di ballo della Socìetas Raffaello Sanzio e diretta da Claudia Castellucci che per questa prima opera si ispira a un racconto di Edgar Allan Poe, L’uomo della folla. Pura fascinazione quella di “Solo” (10 e 11 ottobre, Rocca, Vignola), un assolo di Israel Galván che unisce il flamenco tradizionale alla danza contemporanea.
Tra gli altri spettacoli, ricca di aspettative la performance del giapponese Toshiki Okada, che presenta a Modena “Hot Pepper, Air Conditioner and the Farewell Speech” (9 e 10 ottobre, Ponte Alto, Modena), uno spettacolo di un minimalismo estremo e destabilizzante, che rimanda alla difficoltà e labilità delle relazioni umane. Molto differente la proposta di Daniele Albanese “In a landscape” (10 e 11 ottobre, Ex Ospedale di Sant’Agostino, Modena) in cui il processo di creazione si concentra sull’immagine del vento come induttore e motore di cambiamenti e di dinamiche sonore e fisiche. A VIE anche la Compagnia belga Ontroerend Goed/Kopergietery, 13 adolescenti di Gent, straordinari interpreti in lingua italiana della nuova fortunata produzione “Once and for all we’re gonna tell you who we are so shut up and listen” (10 e 11 ottobre, Ponte Alto, Modena), vincitrice nel 2008 della sezione sperimentale ed innovativa dell’Edinburgh Festival Fringe. Un tendone circolare ospita “Io non sono” (15, 16 e 17 ottobre, Piazza dei Contrari, Vignola), un progetto ideato e diretto dalla regista napoletana Annalisa D’Amato con la Compagnia ZAT, che trae ispirazione dall’Amleto shakespeariano e soprattutto dal poema del misticismo universale Mathnawi, opera fondamentale di Jalal al Din Rumi, maestro persiano del sufismo medievale. A cavallo tra avvenimenti storici ed autobiografici si colloca lo spettacolo di Giuseppe Chico e Barbara Matijevic intitolato “I am 1984” (16 e 17 ottobre, Ex Ospedale Sant’Agostino di Modena), prima parte di una trilogia che utilizza i meccanismi della conferenza: la performer si rivolge al pubblico parlando non solo di ciò che è accaduto nel 1984, ma anche del proprio vissuto. “Rhapsody” è la performance vocale di NicoNote (16 e 17 ottobre, Ex Sinagoga, Carpi), si tratta di un’originale composizione sonora ad un solo movimento, liberamente ispirata a “Glossolalia: Poema sul suono” del grande poeta simbolista russo Andrei Belyj.
Per la prima volta in Italia, interviene a Modena il Belarus Free Theatre con quattro lavori (“Being Harold Pinter” 10 e 16 ottobre, “Generation Jeans” 13 e 15 ottobre, “Zone of Silence” 11, 12 e 17 ottobre e “Discover Love” 9 e 14 ottobre, tutti presso l’Itis Fermo Corni di Modena) che tracciano un progetto etico e teatrale di resistenza alla violenza del potere in Bielorussia. Si tratta di una vera e propria azione di controinformazione, una forma coraggiosa di teatro “militante” in grado di radunare il pubblico in pochissimo tempo per eludere controlli e sfuggire alla censura imposta dalla dittatura.
Il Festival Vie 2009 si chiude con la proiezione dell’ultimo film di Pippo Delbono intitolato “La paura” (17 ottobre, Teatro Storchi, ingresso gratuito), girato interamente con un telefono cellulare e presentato in anteprima al Festival di Locarno. Il film si sofferma su temi quali il razzismo, il ruolo della televisione e della sua cultura, la latitanza di artisti e intellettuali di fronte alle grandi emergenze del nostro tempo.
Gli spettacoli sono con ingresso a pagamento, in alcuni casi con prenotazione obbligatoria. I costi dei biglietti variano da 3 a 25 euro e sono previsti abbonamenti per 5 o 10 spettacoli (rispettivamente a 59 e 99 euro). I biglietti possono essere acquistati presso il Teatro Storchi o il Teatro delle Passioni, alla biglietteria telefonica dal lunedì al venerdì con orario dalle 9 alle 13 (tel. 059.2136021), in prevendita nei punti VivaTicket presso i principali Ipercoop di Modena, Carpi, Mirandola, Bologna e Ferrara, online sui siti di ERT e Vivaticket. Alcuni degli spettacoli sono in lingua originale (ad esempio francese, tedesco, portoghese, russo), ma con sottotitoli elettronici in italiano.
Completano il Festival due mostre fotografiche allestite al Foro Boario (orario di visita dalle 11 alle 14 e dalle e 15 alle 19.30). La prima è dedicata al lavoro della compagnia Belarus Free Theatre, in un reportage realizzato dal fotografo Alessandro Vincenzi nel corso di un recente periodo di permanenza a Minsk. Alle foto si aggiunge la proiezione di un video sulla compagnia bielorussa. La seconda esibizione è dedicata alla figura del regista e uomo di teatro Jerzy Grotowsky, e propone le immagini realizzate da Andrzej Paluchiewicz, ora fotografo professionista e per anni allievo del maestro polacco. Il Foro Boario è sede anche di alcuni momenti di approfondimento ad ingresso libero a cui partecipano Thomas Ostermeier (9 ottobre alle 17), Carla Pollastrelli e Renata Molinari (10 ottobre alle 16), la redazione di Art’o (12 ottobre alle 17), Pippo Delbono (14 ottobre alle 17.30), Leonetta Bentivoglio (17 ottobre alle 12.30, con Pippo Delbono), Theodoros Terzopoulos (15 ottobre alle 17.30) e Belarus Free Theatre (16 ottobre alle 12).
Per tutti i dettagli del programma e per tutte le informazioni su biglietteria e i luoghi si invita a consultare il sito della manifestazione (vedi nei link utili a fianco).
Per informazioni:
Modena
Tel. 059.305738
Carpi
Tel. 059.649905 oppure 059.6492134
Vignola
Tel. 059.777550 oppure 059.769406
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