Un treno per Auschwitz

Il 25 gennaio parte da Carpi il treno "per la memoria". 600 studenti modenesi con insegnanti e alcuni ospiti ripercorrono il tragitto degli ebrei deportati dal Campo di Fossoli nei lager nazisti oltre sessanta anni fa, destinazione Auschwitz.

Tra le tante iniziative organizzate in occasione del Giorno della Memoria, una delle più significative è certamente “Un treno per Auschwitz“. Il progetto consiste nel condurre ogni anno alcune centinaia di giovani studenti delle scuole superiori modenesi ad Auschwitz, in visita al museo storico, alle baracche di ricevimento, alle camere a gas e ai forni crematori di questo luogo tristemente famoso del terrore nazista. Si viaggia in treno, sullo stesso tragitto effettuato tanti anni fa dai deportati che partivano dal campo di concentramento di Fossoli, vicino a Carpi, per raggiungere Auschwitz e gli altri lager nazisti, dove incontravano indicibili sofferenze e spesso la morte. Si tratta di un viaggio nella memoria e per la memoria, di un percorso didattico che le scuole partecipanti hanno intrapreso già nei mesi scorsi e che portano avanti fino alla fine dell’anno scolastico. I ragazzi sono invitati a riflettere, incontrarsi, dialogare, lavorare insieme, nella speranza che in futuro crimini di tale portata non debbano più avere luogo.

Il settimo Treno per Auschwitz parte martedì 25 gennaio da Carpi con ritorno previsto domenica 30. Partecipano circa 600 studenti delle scuole medie superiori modenesi, accompagnati dai rispettivi insegnanti e da ospiti speciali come scrittori, musicisti, studiosi, giornalisti e amministratori locali. Sono presenti quest’anno gli scrittori Carlo Lucarelli, Paolo Nori, Beatrice Renzi, i musicisti Massimo Zamboni, Stefano (Cisco) Bellotti, Alberto Cottica e Giovanni Rubbiani.

Nel corso del viaggio sono diversi gli appuntamenti durante i quali i ragazzi e gli insegnanti incontrano gli ospiti speciali, nella carrozza-ristorante del treno o a Cracovia negli spazi del circolo culturale Rotunda. Sul treno è in funzione anche una biblioteca per permettere ai partecipanti di approfondire i vari aspetti di questa esperienza con letture ad hoc. Nel dettaglio, il programma prevede prima della partenza martedì 25 gennaio alle 15 una cerimonia alla presenza delle autorità, con la partecipazione di Lorenzo Bertucelli (Presidente della Fondazione Fossoli), Enrico Campedelli (Sindaco di Carpi), Matteo Richetti (Presidente dell’Assemblea Legislativa Regione Emilia Romagna), Elena Malaguti (Assessore all’Istruzione della Provincia di Modena) e Rav Beniamino Goldstein (Rabbino capo della Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia). L’arrivo a Cracovia è previsto mercoledì 26 intorno alle 16. In serata alle 21 si svolge l’incontro-lettura con lo scrittore Paolo Nori intitolato “Noi la farem vendetta?”, con la partecipazione di Massimo Zamboni e della Filarmonica di Cracovia. L’intera giornata di giovedì 27 è dedicata alla visita di Auschwitz I. In serata alle 21.30 si tiene l’incontro-lettura “I virus della memoria”, con la partecipazione dello scrittore Carlo Lucarelli, di Stefano (Cisco) Bellotti, Alberto Cottica, Giovanni Rubbiani e della Filarmonica di Cracovia. Venerdì 28 gennaio nella mattinata si visita il Campo di Birkenau (Auschwitz II), mentre nel pomeriggio alle 15.30 sono in programma la Cerimonia al Monumento internazionale e la fiaccolata. Nella serata alle 21.30 è previsto il concerto di Cisco con la partecipazione di Massimo Zamboni. Sabato 29 nella mattinata è in programma la visita alla Cracovia ebraica, la zona del ghetto e l’antico quartiere del Kazimierz. Nel pomeriggio riparte il treno per il rientro in Italia con arrivo previsto a Carpi domenica 30 gennaio intorno alle 15.

Il progetto Un treno per Auschwitz è promosso dalla Fondazione ex Campo di Fossoli, una istituzione sorta nel 1996 che si occupa delle iniziative culturali per diffondere la memoria relativa all’ex campo di concentramento di Fossoli e che gestisce il Museo Monumento al Deportato Politico e Razziale di Carpi. Il campo di Fossoli nasce nel maggio 1942 per raccogliere prigionieri di guerra. Con la costituzione della Repubblica Sociale Italiana di Salò, a partire dal 30 novembre 1943 a Fossoli cominciano ad essere internati ebrei provenienti da tutta Italia. Nel gennaio del 1944 da Fossoli iniziano le deportazioni degli ebrei: alla fine saranno circa tremila (tra questi anche Primo Levi), oltre un terzo di tutti quelli deportati dall’Italia. Successivamente nel Campo vengono concentrati e poi inviati in Germania anche migliaia di oppositori politici e lavoratori coatti da adibire a mandopera. Nell’immediato dopoguerra il campo di Fossoli funge da centro di raccolta per stranieri indesiderabili, profughi e dispersi. Dal 1947 al 1952 qui nasce la comunità di Nomadelfia fondata da Don Zeno per dare una famiglia a bambini abbandonati, infine, dal 1954 al 1970, Fossoli accoglie profughi giuliano-dalmati, diventando il Villaggio San Marco.

Un treno per Auschwitz gode dell’Alto patronato del Presidente della Repubblica e ha il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Modena, dei Comuni di Carpi, Castelfranco Emilia, Finale Emilia, Mirandola, Modena, Pavullo, Sassuolo e Vignola. L’iniziativa viene realizzata grazie al contributo delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Modena, Carpi, Mirandola e Vignola e con la collaborazione tra gli altri dell’Istituto Storico di Modena.

In occasione della settima edizione del progetto “Un treno per Auschwitz”, la Fondazione ex campo Fossoli, in collaborazione con l’Istituto Storico di Modena e l’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione (INSMLI) ha proposto un percorso di formazione obbligatorio per gli insegnanti accompagnatori, aperto a tutti i docenti interessati. L’obiettivo del percorso è quello di fornire indicazioni e tracce di riflessione per i successivi processi di approfondimento in classe. la prima parte si è svolta nel mese di novembre 2010, con due incontri sui temi “La violenza coloniale italiana” (18 novembre 2010) e “Il razzismo e la violenza tra le due guerre” (30 novembre 2010). La seconda parte prevede 4 approfondimenti tematici tra febbraio ed aprile. Gli argomenti trattati sono “I campi nazisti in Polonia e la loro memoria. Il caso di Belzec (23 febbbraio alle 15 presso Auditorium “A.Loria” in via Rodolfo Pio a Carpi), con Robert Kuwalek (storico del Majdanek Museum) e Andrea Panaccione (Università di Modena e Reggio Emilia), “La singolarità di Auschwitz. Auschwitz come paradigma delle barbarie del XX secolo” (10 marzo ore 15 presso la Sala Conferenze “G.Ulivi” all’Istituto Storico in via Menotti 137 a Modena), con Joel Kotek (Universitè Libre de Bruxelles), “Mondo globalizzato, tentazione identitaria” (24 marzo alle 15 presso Auditorium “A.Loria” in via Rodolfo Pio a Carpi), con Marco Aime (Università di Genova), e infine “Testimone e testimonianza: una riflessione” (14 aprile alle 15 presso Aula Magna Ipsia Ferrari in via Dino Ferrari a Maranello), con Alessandra Chiappano (INSMLI), Bruno Maida (Università di Torino) e Daniela Padoan (scrittrice).

Per ulteriori informazioni:
Fondazione Fossoli
tel. 059.688272
mail fondazione.fossoli@carpidiem.it

Pubblicato: 18 Gennaio 2011