Servizio Idrico Integrato

Secondo il Bilancio sociale 2009 di Ato 4 Modena la dispersione delle reti degli acquedotti modenesi è di oltre il 30 per cento dell'acqua erogata. Dei 74 milioni di euro di investimenti previsti nel 2010-2012 dai gestori, 22 sono destinati a ridurre le perdite d'acqua. I rimanenti per migliorare fogne e depurazione. In arrivo le nuove bollette "antisprechi".

E’ stato pubblicato il Bilancio sociale 2009 di Ato 4 di Modena, la nuova Autorità d’Ambito provinciale che ha compiti di regolazione e vigilanza sul Servizio Idrico Integrato e sul Servizio Gestione Rifiuti Urbani. Per quanto riguarda il Servizio Idrico, il dato più rilevante emerso è che la dispersione delle reti acquedottistiche modenesi è tuttora di oltre il 30 per cento dell’acqua erogata, in linea comunque con il dato medio regionale (31 per cento) e inferiore a quello nazionale (42 per cento).

Di conseguenza, degli oltre 74 milioni di euro che saranno investiti nel triennio 2010-2012 dai gestori del servizio idrico (Hera, Aimag, SorgeAqua), quasi un terzo (oltre 22 milioni) sarà concentrato proprio sulla riduzione della dispersione di acqua. Il resto delle risorse sarà impiegato per migliorare i sistemi fognari e la depurazione delle acque.

«La riduzione delle perdite – sottolinea Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente e presidente dell’Ato 4 di Modena – resta il principale obiettivo strategico che abbiamo indicato ai gestori. Occorre proseguire nell’azione di rinnovo delle reti, peraltro già avviata da tempo, con una media di investimenti pari a quasi dieci milioni di euro all’anno. Poi viene il miglioramento del già buono sistema depurativo provinciale; attualmente, infatti, oltre il 90 per cento delle acque è depurata, ma intendiamo incrementare questa quota».

Dal bilancio Ato emerge, tra l’altro, che in cinque anni (dal 2005 al 2009) i gestori hanno investito sul servizio idrico oltre 146 milioni di euro (a tutt’oggi solo i Comuni di Fanano, Montese, Riolunato e Pievepelago non hanno usufruito di questi investimenti non avendo aderito all’affidamento del servizio).

I volumi fatturati di acqua sono scesi dai 54 milioni e 700 mila metri cubi del 2005 ai 51 milioni e 800 mila del 2008. Le utenze allacciate al servizio acquedottistico sono passate invece da 264.584 del 2005 alle 280.2908 del 2008. Per quanto riguarda il sistema depurativo, nel 2008 sono entrati nella rete fognaria quasi 90 milioni di metri cubi di acque reflue con una percentuale di depurazione del 90 per cento.

Il bilancio sociale di Ato è stato pubblicato in concomitanza con l’avvio nell’ex bacino Sat gestito da Hera del nuovo sistema di calcolo della tariffa dell’acqua (le prime bollette vengono emesse a partire da settembre). Dal 1 gennaio 2011 il metodo sarà esteso a tutto il bacino di utenza Hera, Sorgea e Aimag. L’obiettivo è quello di garantire un maggiore risparmio e bollette più eque, contrastando gli sprechi e premiando i comportamenti corretti delle famiglie.

Cosa comporta la nuova tariffa pro capite? L’importo della bolletta sarà calcolato non solo in base al consumo registrato dal contatore dell’acqua ma terrà conto del numero dei componenti della famiglia. Premierà, quindi, le famiglie che non sprecano acqua, con costi agevolati per i consumi bassi, e penalizzerà le eccedenze, ovvero i consumi che superano il quantitativo individuato dalla Regione per ogni persona, sulla base degli obiettivi di risparmio, oppure superano i consumi medi registrati per tipo di utenza nel sotto ambito Sat.

Fino ad oggi, a prescindere dai componenti del nucleo familiare, erano fissate tre fasce di costi: la cosiddetta tariffa agevolata applicata a un consumo tra zero e 96 metri cubi all’anno, una seconda, detta tariffa base, per un consumo tra i 96 e i 156 metri cubi, e una terza di eccedenza, quando i consumi superavano i 156 metri cubi all’anno. Con l’introduzione della tariffa pro capite gli scaglioni saranno cinque, non più tre, e si terrà conto del numero dei componenti della famiglia. Questa particolare attenzione ai componenti del nucleo familiare, introdotta con la tariffa pro capite in alternativa a quella per fasce fisse di consumo, garantisce una maggiore equità: le famiglie fino a tre componenti e consumi standard spenderanno meno di prima.

Confermate, infine, anche quest’anno le agevolazioni per le fasce deboli (sulla base del reddito Isee) che usufruiscono di un fondo salito a oltre 700 mila euro. Nel 2008 ne hanno beneficiato oltre 20 mila famiglie modenesi.

Oltre alle agevolazioni tariffarie, Ato ha introdotto nel 2009 (confermate nel 2010), come misura anticrisi, alcune novità nei meccanismi di valutazione delle richieste e nelle procedure di domanda.

Pubblicato: 02 Settembre 2010Ultima modifica: 01 Aprile 2020