Servizio idrico

Investimenti per quasi 60 milioni per rinnovare le reti e potenziare la depurazione.
Rimodulazione delle tariffe, più fondi per le fasce deboli

Circa 30 milioni di investimenti nel 2010 su reti acquedottistiche, fognature e depurazione che si aggiungono ai 29 milioni previsti nel 2009 e in parte già realizzati. Sono questi in sintesi i numeri del piano investimenti delle aziende modenesi Hera, Aimag, SorgeAqua che gestiscono il servizio idrico, illustrati all’assemblea dei sindaci che si è svolta lunedì 5 ottobre, durante la quale è stato approvato il bilancio dell’Autorità d’ambito provinciale (Ato) e la rimodulazione tariffaria che conferma l’aumento fino al cinque per cento della tariffa media che sale così da 1,30 euro a 1,35 euro per mille litri consumati per usi civili; previsti aumenti più contenuti per  la tariffa agevolata – che attualmente è di circa 50 centesimi di euro per mille litri di acqua erogati – mentre, contrariamente a quanto proposto in precedenza, resta ferma la quota fissa (12 euro all’anno per utenza). Approvato anche l’aumento delle risorse destinate alle fasce deboli: il Fondo di sostegno per le famiglie numerose o in difficoltà economica sarà di circa 700 mila euro.

Nel corso dell’assemblea sono stati presentati anche i nuovi criteri per il calcolo della tariffa nei comuni del bacino Sat; criteri che nel 2010 saranno estesi a tutto il territorio modenese.

«Stiamo ammodernando e qualificando tutta la rete idrica provinciale – spiega Stefano Vaccari, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena e presidente di Ato – con una mole di investimenti delle aziende che negli ultimi cinque anni ha superato i 135 milioni di euro. Lo sforzo continua e rappresenta uno stimolo importante per l’economia locale in un periodo di crisi come questo, anche grazie ai gestori che giustamente privilegiano le aziende locali. Gli aumenti tariffari, che non riguardano la quota fissa, incideranno sulle famiglie per pochi euro all’anno – aggiunge Vaccari – e comunque abbiamo portato a 700 mila euro il Fondo sociale, senza trascurare il fatto, anche con questi aumenti, la tariffa media nel modenese resta tra le più basse della regione. Le risorse destinate agli investimenti, inoltre, sono preziose per proseguire nella qualificazione del servizio tenendo conto che rispetto agli impegni contrattuali i gestori hanno realizzato dal 2005 al 2007 oltre sette milioni di euro di interventi aggiuntivi».

Ma quali saranno gli effetti degli aumenti sulle famiglie? Sulla base dei calcoli dei tecnici Ato, per una famiglia di tre persone l’aumento sarà tra i 3 e i 22 euro all’anno, a seconda dei consumi. Chi mantiene i propri consumi nella fascia agevolata avrà incrementi inferiori al cinque per cento, ma chi consuma in fascia di eccedenza (oltre 156 metri cubi all’anno, considerato il consumo standard di una famiglia di tre persone) avrà aumenti anche superiori, per disincentivare gli sprechi.

L’assemblea ha approvato anche il bilancio dell’Autorità (subentrata dal 1 luglio all’Agenzia) ora gestita dalla Provincia che prevede uscite pari a 595 mila euro all’anno per il 2010 e anni successivi (esclusi gli investimenti). Confermata l’articolazione di cinque sottobacini tariffari nonché la struttura dell’articolazione delle tariffe che comprende gli usi privati (domestico residenti e non residenti, uso non domestico, usi speciali non domestici) gli usi pubblici, per il servizio antincendio, fognatura, depurazione per usi domestici assimilati e le quote fisse.

L’Autorità svolge attività di pianificazione, organizzazione e controllo su servizio idrico e la gestione dei rifiuti solidi urbani, redige i Piani d’ambito e di sottoambito, definisce e controlla le tariffe di riferimento dei servizi, definisce gli standard a cui i gestori devono attenersi nella fornitura del servizio.

Pubblicato: 07 Ottobre 2009Ultima modifica: 01 Aprile 2020