Pur in un quadro di difficoltà, gli impianti di smaltimento
del bacino modenese gestito da Hera sono in grado di accogliere le duemila
tonnellata di rifiuti solidi urbani provenienti da Napoli, quantitativo che
corrisponde grosso modo ai rifiuti prodotti in un giorno e mezzo dalla
popolazione modenese. Sono in corso accertamenti tecnici per verificare la
qualità dei rifiuti stessi e, di conseguenza, il tipo di trattamento al quale
dovranno essere sottoposti, e in ogni caso dovranno essere previsti rigorosi
controlli sui materiali in ingresso, a tutela della salute pubblica. Lo ha
deciso questa mattina la Giunta della Provincia di Modena, chiamata dalla
Regione Emilia Romagna a contribuire alla soluzione della grave emergenza
rifiuti in corso in Campania.
«Il senso di responsabilità istituzionale di fronte a un
problema che investe l’intero Paese ci impone di fare la nostra parte – spiega
il presidente Emilio Sabattini – pur avendo una situazione di criticità, come
del resto avevamo segnalato alla Regione dopo l’incontro di ieri con il sindaco
di Modena e l’assessore comunale all’Ambiente». Criticità derivante dal fatto
che la programmazione dello smaltimento rifiuti è tarata sull’autosufficienza
provinciale, e il potenziamento del termovalorizzatore, finalizzato al
progressivo superamento delle discariche, non è ancora operativo. «Riconoscendo
l’eccezionalità della situazione, e anche in base alle valutazioni positive
fatte da Hera – aggiunge Sabattini – abbiamo deciso di accogliere la richiesta
avanzata dalla Regione. Chiediamo però al Commissario straordinario De Gennaro
precise garanzie sui tempi in cui verrà data risposta in termini strutturali
alla gestione dei rifiuti campani, superando l’emergenza. Occorre inoltre
intervenire per risolvere in modo radicale il cuore vero del problema, cioè la
grave crisi morale, politica e istituzionale di quel territorio, che ha
prodotto danni incalcolabili all’immagine dell’Italia».
Il presidente della Provincia ricorda che «questo territorio
ha affrontato con serietà il tema della gestione dei rifiuti proprio per non
correre il rischio di trovarsi in difficoltà. Il senso di responsabilità con
cui abbiamo adottato un piano che prevede il potenziamento del
termovalorizzatore, l’aumento della raccolta differenziata e l’utilizzo
residuale delle discariche, destinate alla chiusura, è lo stesso che oggi ci ha
convinto ad accogliere i rifiuti campani. Ci aspettiamo quindi – conclude
Sabattini – che anche Napoli, così come ogni altra realtà italiana, affronti in
termini strutturali il problema, perché non sarebbe più tollerabile dover
rispondere delle inadempienze altrui».
«Al momento non ci sono ancora indicazioni precise sul tipo
di rifiuti solidi urbani in arrivo – spiega l’assessore provinciale
all’Ambiente Alberto Caldana – In ogni caso questi dovranno preliminarmente
essere sottoposti a controlli da parte di Arpa e Ausl, mentre prevediamo
l’impiego della polizia provinciale e chiediamo l’ausilio dei nuclei
specializzati dei carabinieri per monitorare le operazioni di trasferimento».
Quanto alla destinazione finale, «sarà Hera, in base ai risultati degli accertamenti
sui rifiuti, a decidere successivamente in quali impianti dovranno essere
smaltiti, in accordo con il Commissario De Gennaro».