Ricostruzione post-sisma. Oltre 40 milioni di euro dalla Regione per la rivitalizzazione dei centri storici e il rilancio del settore produttivo nell’area del cratere.

La Regione pubblicherà nei prossimi giorni tre bandi. Interessati 30 comuni nel modenese, bolognese, reggiano e ferrarese. Lo stanziamento più consistente (35 milioni) riguarda le attività produttive, professionisti e anche associazioni no profit nei centri storici e nelle frazioni. Previste inoltre risorse per promuovere la nascita di start up e favorire la ricerca industriale delle Pmi nell’area del cratere.

Tre bandi per uno stanziamento complessivo di 41 milioni destinati al rilancio dei centri storici e dell’economia nei territori colpiti dal sisma del 2012. A quasi sette anni dal terremoto, l’area del cratere è stata dimezzata e ora si accelera per rivitalizzare e ripopolare i Centri storici, oltre al sostegno alla nascita di nuove start up e alla ricerca e innovazione delle piccole e medie imprese.

Questo lo scopo dei bandi che, su proposta della Giunta regionale, saranno approvati con apposite ordinanze del commissario delegato alla Ricostruzione, Stefano Bonaccini nei prossimi giorni e successivamente pubblicati sul sito internet della Regione Imprese ER. I contenuti di questa operazione sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la sede della Provincia di Modena, dall’assessore regionale alle Attività produttive e Ricostruzione post sisma Palma Costi.

Le maggiori risorse riguardano un atteso bando per la rivitalizzazione dei centri storici: 35 milioni di contributi a favore non solo delle micro, piccole e medie imprese che vogliano tornare o iniziare a investire nei centri storici con attività commerciali, industriali e artigianato, ma anche dei liberi professionisti, in forma singola e aggregata, delle associazioni, di fondazioni ed enti no profit.

Gli interventi riguarderanno i 30 comuni che compongono l’area definita “cratere ristretto” (29 sono usciti a fine del 2018). 4 nel bolognese si tratta di Crevalcore, Galliera, Pieve di Cento, San Giovanni in Persiceto; 6 nel ferrarese Bondeno, Cento, Ferrara, Mirabello-Sant’Agostino, Poggio Renatico, Vigarano Mainarda; 15 nel modenese Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Carpi, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, Ravarino, San Felice sul Panaro, San Possidonio, San Prospero, Soliera; 5 nel reggiano Fabbrico, Guastalla, Luzzara, Reggiolo, Rolo.

L’assessore Costi: incentiviamo lo sviluppo e la rinascita dei centri storici

“Lo scopo dei bandi in primo luogo- ha affermato l’assessore Palma Costi– è favorire il rilancio delle attività per far tornare a vivere i centri storici. Dopo gli investimenti della Regione per interventi dedicati alla rivitalizzazione fisica della parte pubblica e privata dei centri storici e gli ulteriori 30 milioni del Commissario per completare gli interventi di urbanizzazione dei piani organici, vogliamo dare particolare attenzione al ripopolamento e la rivitalizzazione dei nuclei storici, incentivando il rientro delle attività, lo sviluppo e l’ampliamento, nonché l’insediamento di nuove attività economiche, professionali, associazioni, fondazioni ed enti no profit, in coerenza con il contesto economico, culturale, sociale e architettonico dei centri stessi. Ora il nostro impegno è finalizzato a ultimare la ricostruzione dei centri storici, il sostegno alle start up e alla ricerca e all’innovazione delle Pmi. La ricostruzione pubblica e i centri storici sono un tassello fondamentale sul quale, dallo scorso anno, abbiamo accelerato forti anche dei 350 milioni di euro ottenuti nel bilancio di Stato 2019. Di questi, 30 milioni- annuncia l’assessore- verranno stanziati per opere di urbanizzazione, sempre dei centri storici, che definiremo con i sindaci dei comuni interessati, coi quali abbiamo condiviso di completare il finanziamento del Piani organici delle opere pubbliche di loro competenza. Tutto ciò continuando a lavorare insieme alle comunità locali”.

Gian Domenico Tomei, presidente Provincia Modena e Upi regionale

“I centri storici- ha commentato Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena (dove stamattina sono stati presentati i bandi) e dell’Upi regionale- sono parte integrante dell’identità dei nostri comuni. E la loro rivitalizzazione passa anche attraverso lo sviluppo e la diffusione di una rete commerciale e imprenditoriale sempre più moderna. Questi fondi vanno nella direzione di favorire e stimolare questo importante processo che rappresenta una ulteriore tappa fondamentale nella ricostruzione”.

Primo bando: insediamento di nuove attività

Il primo bando prevede l’insediamento di nuove attività in immobili localizzati in aree dei centri storici individuate dai Comuni ma anche la riqualificazione, ammodernamento e ampliamento delle attività esistenti ed è destinato a Pmi, liberi professionisti, associazioni, fondazioni, enti no profit che possono presentare domanda per un contributo pari al 70% della spesa ammessa, aumentata del 10% per imprese a presenza femminile e/o giovanile. L’importo massimo del contributo è di 150 mila euro. Una riserva di 5 milioni di euro sarà destinata ai comuni con più di 30 mila abitanti: 1,5 milioni ciascuno per Cento e Carpi e 2 milioni per Ferrara.

Per la presentazione delle domande sono previste tre finestre. La prima, a cui è attribuito un budget di 15 milioni di euro, sarà dal il 1° marzo al 28 giugno 2019 (oppure al raggiungimento di 400 domande). La 2° finestra sarà dal 13 settembre al 29 novembre 2019, mentre la terza dal 15 gennaio al 29 maggio 2020.

Secondo bando: ricerca industriale e rilancio economico

Ci sono 4 milioni di euro per sostenere l’attività di ricerca industriale delle piccole e medie imprese e favorire il rilancio economico nei settori più colpiti dal sisma: biomedicale e industrie della salute, meccatronica e motoristica, agroalimentare, ceramica e costruzione Ict e prodotti multimediali, moda.

Nel bando si promuove l’avanzamento tecnologico dei prodotti e la diversificazione produttiva. Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo alla spesa al 50% per le attività di ricerca industriale e al 25% per quelle di sviluppo sperimentale, incrementabili rispettivamente al 60% e 35% nel caso in cui il beneficiario assuma a tempo indeterminato, nell’unità locale dove si svolge il progetto, almeno 1 ricercatore nel caso di micro o piccola impresa o 2 ricercatori nel caso di media impresa.

La dimensione minima dei progetti ammessi a finanziamento è di 100 mila euro e non deve essere superiore a 500 mila euro, per un contributo massimo di 200 mila euro. Le domande potranno essere presentate tra il 13 maggio e il 12 giugno 2019.

Terzo bando: sostegno a start up innovative

Altri 2 milioni di euro sono destinati all’avvio e al consolidamento di start up innovative per il rafforzamento dell’ecosistema locale e la diversificazione del sistema produttivo. Previsto un contributo fino al 60% della spesa ammessa, che può essere incrementato fino al 70% se si prevede un’assunzione entro la fine del progetto, oppure se la start up nasce da uno spin off universitario o, ancora, se l’impresa decida di collocarsi anche temporaneamente in una struttura a supporto dello sviluppo di rapporti di rete e di azioni di sistema.

Il contributo massimo non potrà superare i 100 mila euro nei progetti di avvio e i 200 mila euro in quelli di consolidamento. Le domande potranno essere presentate a partire dal 15 aprile 2019.

Pubblicato: 08 Febbraio 2019Ultima modifica: 11 Febbraio 2019