Quattro. Olivo Barbieri, Vittore Fossati, Guido Guidi, Walter Niedermayr

Dal 27 marzo al 5 giugno l'Ex Ospedale Sant’Agostino di Modena ospita il quarto nucleo di acquisizioni della Collezione di fotografia italiana contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Sabato 26 marzo alle 18.30 presso i locali dell’Ex Ospedale S.Agostino di Modena inaugura la mostra “Quattro. Olivo Barbieri, Vittore Fossati, Guido Guidi, Walter Niedermayr.” Si tratta del quarto capitolo di acquisizioni di fotografia italiana contemporanea della collezione Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. La mostra è promossa dalla stessa istituzione modenese nell’ambito del progetto Fondazione Fotografia.

In esposizione immagini di quattro autori che hanno avuto un ruolo determinante nella scena fotografica italiana degli ultimi decenni, come quelle di Vittore Fossati esibite nella celebre rassegna del 1984 “Viaggio in Italia”, o che hanno dettato l’inizio di una lunga carriera come i Flipper di Olivo Barbieri, o ancora fotografie che nel tempo hanno saputo imporsi come punti di riferimento per specifici ambiti di ricerca, come il complesso lavoro di Guido Guidi sui luoghi marginali o l’indagine seriale di Walter Niedermayr sulle trasformazioni del paesaggio alpino.

Olivo Barbieri (Carpi, 1954) è rappresentato da due serie di opere che illustrano gli esordi della sua carriera. La prima è Flippers, realizzata nel 1977 all’interno di una fabbrica di assemblaggio di queste macchine da gioco, abbandonata e distrutta. Si tratta del primo progetto esposto da Barbieri, che debuttò nel 1978 alla Galleria Civica di Modena con un testo di presentazione di Franco Vaccari. I flippers rappresentano un simbolo dell’immaginario di un’intera epoca, grazie anche alle immagini stampate di autentiche icone come i Beatles e i Rolling Stones, la fantascienza e l’epopea del Far West. La seconda serie comprende fotografie realizzate successivamente in cui Barbieri indaga realtà periferiche del territorio italiano e francese, dove ritrae soggetti minimi e raccoglie frammenti di quotidianità.

Guido Guidi (Cesena, 1941) è stato tra i primi, in Italia, a fotografare il paesaggio marginale e anti-spettacolare della provincia. Famose le ricerche da lui avviate negli anni Settanta sull’edilizia spontanea della Romagna orientale (1971-72), o sulla Strada Romea (1975-90), che collega Cesena, la sua città, a Venezia, dove studiava e oggi insegna, o quelle successive sulle aree industriali di Porto Marghera e Ravenna (1983-97) o sui paesaggi di alcuni centri urbani europei (1993-96). La selezione esposta nella mostra Quattro comprende i lavori di Porto Marghera, le ricognizioni su una cava di inerti sul Monte Grappa, immagini tratte dalla serie “Rimini Nord” e quelle scattate nel 1989 a Gibellina. Per queste ultime lo sguardo del fotografo cesenate è stato paragonato a quello di un archeologo che raccoglie sistematicamente i segni del passato e del presente.

Vittore Fossati (Alessandria, 1954) si è avvicinato alla fotografia alla fine degli anni Settanta. Nella sua opera il senso dell’infinito è molto presente: motivi ricorrenti sono l’acqua dei fiumi che scorre e disegna la terra; gli alberi e i loro rami, incaricati di guidare lo sguardo più lontano, congiungere elementi e piani del paesaggio fra loro non comunicanti; il cielo di azzurri sempre diversi; l’arcobaleno. All’interno della mostra Quattro il lavoro di Fossati è rappresentato da immagini tratte dalle serie “Belle Arti”, “Appunti per una fotografia di paesaggio” e “Viaggio in Italia”: da quest’ultima, in particolare, viene riproposta la celebre fotografia del 1981, Oviglio, Alessandria, nella quale un arcobaleno domina un paesaggio di campagna. La fotografia fu pubblicata sul catalogo del progetto “Viaggio in Italia” di Luigi Ghirri, Gianni Leone ed Enzo Velati.

Nucleo centrale dell’esposizione è una serie di oltre 20 opere fotografiche di grande formato di Walter Niedermayr (Bolzano 1952), affiancate da una selezione di video dell’artista. Per il numero e la rappresentatività delle immagini, la sezione riservata a Niedermayr all’interno della mostra Quattro può essere considerata una personale dell’artista: è destinata infatti a transitare anche al di fuori del territorio nazionale, nell’ambito della programmazione di importanti musei europei. Sin dagli anni Ottanta Niedermayr ha avviato un’ampia indagine sull’interazione dell’uomo con l’ambiente montano osservando le profonde mutazioni subite dal territorio e dalla natura in seguito al crescente fenomeno del turismo di massa. Le sue opere seriali creano nell’osservatore una sorta di disorientamento sollevando domande legate alla percezione visiva dello spazio. Le ultime ricerche dell’artista riguardano l’esplorazione del territorio iraniano. Nella serie realizzata in Iran (2005-2008) l’artista delinea l’immagine di un territorio ricco di fascino, dove i resti delle antiche culture convivono con i tratti di un Paese in trasformazione, che a partire dalla Rivoluzione islamica del 1979 ha assistito a un rapido sviluppo urbano, spesso influenzato dai modelli delle società occidentali.

Fondazione Fotografia è il progetto culturale promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena dedicato alla fotografia contemporanea, al video d’autore e al cinema d’artista, con l’obiettivo di dar vita ad una collezione permanente, da collocare definitivamente all’interno del nascente polo culturale Sant’Agostino. Curata da Filippo Maggia, la collezione ha preso forma attraverso acquisizioni mirate, programmate nell’arco di un triennio, riguardanti sia artisti italiani che stranieri. Il programma di acquisizioni ha dato luogo a mostre periodiche. Per la sezione internazionale della collezione sono state allestite le mostre dedicate all’Estremo oriente, ai paesi dell’Est Europa, e a Medio Oriente e Africa. Per quanto riguarda la sezione della collezione dedicata all’Italia, il primo nucleo di acquisizioni in ambito nazionale – 47 opere – è stato presentato in occasione della mostra UNO. Basilico, Fontana, Ghirri, Jodice, Vaccari (ex ospedale Sant’Agostino, Modena – marzo/maggio 2009). Il secondo gruppo di 59 opere è stato invece al centro della mostra DUE. Andreoni, Campigotto, Ferrero Merlino, Pirito Rivetti, Thorimbert (ex ospedale Sant’Agostino, Modena – settembre/novembre 2009). La ricognizione sulla fotografia contemporanea italiana è poi proseguita nel 2010 con le 50 opere della mostra TRE. Paola De Pietri, Pino Musi, Carmelo Nicosia, Francesco Jodice (27 marzo–30 maggio).
Fanno parte della Collezione anche opere di giovani artisti acquisite attraverso progetti dedicati agli allievi delle maggiori scuole di fotografia italiane ed europee, come Piattaforma 09 e Gate 10, mentre Special Emilia-Romagna è il programma di acquisizioni per autori emiliano-romagnoli under 30.
Significativa anche la raccolta delle videointerviste realizzate agli artisti, che saranno messe a disposizione del pubblico a fini di ricerca e attività di studio.

La mostra “Quattro. Olivo Barbieri, Vittore Fossati, Guido Guidi, Walter Niedermayr” è accompagnata da un catalogo bilingue a cura di Claudia Fini e Francesca Lazzarini, edito da Skira, che raccoglie le opere acquisite nella collezione, introdotte da un testo critico e da biografie e introduzioni per ogni artista. Per il nucleo di immagini di Walter Niedermayr è previsto anche un volume specifico, sempre edito da Skira, che offre un ulteriore strumento di approfondimento.

La mostra è visitabile fino a domenica 5 giugno
ad ingresso gratuito, con orario di apertura dal martedì alla domenica dalle 11 alle 19, chiusura settimanale il lunedì.

Per informazioni:
Fondazione Fotografia
tel 059.239888
email info@mostre.fondazione-crmo.it

Pubblicato: 25 Marzo 2011