In gioco ci sono tra gli 80 e 90 milioni di euro. Tanti sono i contributi che, secondo una prima stima, nei prossimi sette anni (2007-2013) dovrebbero arrivare, attraverso il Piano di sviluppo rurale (Psr), alle imprese agricole modenesi. Una cifra ragguardevole che indubbiamente è destinata a incidere sul futuro dell’agricoltura.
Proprio per informare delle opportunità offerte dal Piano di sviluppo rurale, Graziano Poggioli, assessore provinciale all’Agricoltura e alimentazione, apre in questi giorni un percorso di concertazione dopo avere già incontrato i rappresentanti dei Comuni e delle Comunità montane per informarli delle linee del Psr e per raccogliere quelle che ha definito le «osservazioni e i contributi provenienti dai singoli territori della provincia, indicazioni utili ai fini della predisposizione delle scelte programmatiche che troveranno nel Programma rurale integrato provinciale, il cosiddetto Prip che stiamo elaborando, il contenitore delle scelte adottate».
Proprio per informare delle opportunità offerte dal Piano di sviluppo rurale, Graziano Poggioli, assessore provinciale all’Agricoltura e alimentazione, apre in questi giorni un percorso di concertazione dopo avere già incontrato i rappresentanti dei Comuni e delle Comunità montane per informarli delle linee del Psr e per raccogliere quelle che ha definito le «osservazioni e i contributi provenienti dai singoli territori della provincia, indicazioni utili ai fini della predisposizione delle scelte programmatiche che troveranno nel Programma rurale integrato provinciale, il cosiddetto Prip che stiamo elaborando, il contenitore delle scelte adottate».
«L’intento – spiega l’assessore Poggioli – è quello di avviare una concertazione allargata tra le istituzioni locali, il mondo rurale, la società civile, le associazioni del commercio e dell’artigianato. In concreto – aggiunge Poggioli – si tratta di valorizzare le eccellenze del territorio modenese, le produzioni tipiche e biologiche, di incrementare la multifunzionalità dell’azienda agricola, di sviluppare la biodiversità animale e vegetale, di recuperare e salvaguardare gli elementi caratteristici del paesaggio rurale».
Calendario degli incontri in programma:
15 marzo a Monchio di Palagano (nel centro servizi del Parco di Santa Giulia, in via Le Macchie 3) per i comuni della Comunità montana di Montefiorino.
15 marzo a Monchio di Palagano (nel centro servizi del Parco di Santa Giulia, in via Le Macchie 3) per i comuni della Comunità montana di Montefiorino.
16 marzo a Castelfranco Emilia all’istituto Spallanzani, in via Solimei 21/23.
27 marzo pomeriggio a Zocca in municipio per i comuni della Comunità montana della valle del Panaro.
29 marzo al mattino a Bomporto per i comuni dell’Unione del Sorbara.
29 marzo al pomeriggio a Vignola, all’azienda agricola Toschi (via Canova 4) per l’Unione Terre di Castelli.
10 aprile al pomeriggio a Finale Emilia per i comuni dell’Area nord, all’istituto tecnico agrario Calvi.
12 aprile al mattino a Carpi per i comuni di Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano alla sala Giardino di Levante (corso Alberto Pio 91).
Un incontro a carattere provinciale conclusivo è stato fissato a Modena per la mattinata del 16 aprile all’aula magna dell’Istituto Fermi, in via Luosi 23.