Naturalismo nella pittura italiana tra ‘800 e ‘900

Al Foro Boario mostra dal 12 settembre al 12 ottobre 2008
A misura che le città si espandono e la campagna, lentamente ma assiduamente invasa o lavorata, perde del suo grandioso, perde del suo incanto selvaggio, l’uomo avrà un piacere sempre maggiore a ritrovar le tele in cui la natura è stata colta od espressa in qualche sua bellezza.
Da questa moderna considerazione che Marco Calderini scrive sull’Appendice della Gazzetta Piemontese del 26 maggio 1879 prende l’avvio la mostra organizzata al Foro Boario di Modena sul “Naturalismo nella pittura italiana tra ‘800 e ‘900” dal 12 settembre al 12 ottobre 2008, curata e ideata da Elena Corradini, docente di Museologia e Critica Artistica e del Restauro nell’Università di Modena e Reggio Emilia.

La mostra organizzata dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia si articola attorno ad un tema fondamentale che molti artisti italiani tra la metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento posero al centro della loro ricerca pittorica: “dipingere la luce”.

Nei diversi tentativi di rinnovamento delle vecchie espressioni artistiche, basate sui canoni della bellezza ideale del neoclassicismo, molti artisti fondarono le loro ricerche, in particolare nello sviluppo della pittura di paesaggio, sul colore-ombra e sul colore-luce,paesaggio, sul colore-ombra e sul colore-luce, che divennero fondamentali per le raffigurazioni realizzate dipingendo en plein air, basandosi sulla riproduzione dell’“impressione del vero”.
Lo studio della luce caratterizza sia il movimento dei macchiaioli, della scapigliatura, dei divisionisti sia le opere dei pittori che avevano studiato in quegli anni in Francia come Federico Zandomeneghi, Giuseppe De Nittis, Giovanni Boldini sia i movimenti artistici dei pittori romani, che fecero capo prima a Nino Costa poi ad Aristide Sartorio, fondati sulla libertà nell’arte come l’associazione In Arte Libertas poi conflfluita nella società dei XXV della Campagna Romana che fu rappresentata in poliedriche e differenti vedute. 
 
La mostra si suddivide in due sezioni: una dedicata alle raffigurazioni di paesaggi en plein air e una riservata alla campagna romana.
Ciascuna sezione è suddivisa in quattro percorsi, un primo percorso dedicato al paesaggio naturale, spettacolare e scenografico; un secondo percorso è stato riservato a vedute di paesaggio nelle quali l’intervento dell’uomo è visibile in particolare attraverso l’inserimento di edifici o di altre strutture architettoniche che acquistano il valore di testimonianza storico-culturale; un terzo percorso è stato riservato al paesaggio animato da personaggi variamente raffigurati in differenti ambientazioni all’aperto; in un quarto e ultimo percorso sono state raggruppate le raffigurazioni del lavoro dell’uomo esercitato a contatto con un mondo naturale da cui sembrava lontano il fenomeno dell’industrializzazione che si stava diffondendo in maniera sempre più vasta.
 
Conclude il percorso espositivo una mostra collaterale dedicata alle opere dell’artista modenese, Giuliano Della Casa.
 
Orari di apertura
La mostra è aperta nei seguenti orari:
– da lunedì a giovedì dalle 10.00 alle 19.00
– da venerdì a domenica dalle 10.00 alle 21.00.
Ingresso libero – Visite guidate anche serali su prenotazione
Per informazioni e prenotazioni:
– telefono 059 2056527/2057132
– e-mail: elena.corradini@unimore.it, silvia.rossi@unimore.it, alessandra.morini@unimore.it, francesca.rozzi@unimore.it
Pubblicato: 10 Settembre 2008