L’andamento della popolazione, gli insediamenti produttivi e abitativi, la mobilità, le emissioni in atmosfera, il risparmio energetico ed idrico, lo sviluppo sostenibile di area vasta provinciale e interprovinciale e a livello dell’ambito comunale, in particolare per quanto riguarda la città di Modena. Sono questi alcuni degli argomenti chiave che vengono trattati in un seminario in programma martedì 1 luglio dalle 17 alle 20 presso la sala B del Palazzo Europa, in via Emilia Ovest 1010 a Modena.
Il seminario si intitola “Modena: la città e l’area vasta. Nodi critici e sostenibilità delle scelte. Domande, risposte” ed è promosso dalla Fondazione Mario Del Monte, una istituzione che pubblica annualmente un Rapporto sulla situazione economica e sociale della provincia di Modena e che si occupa tra l’altro di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, di partecipazione, formazione e cultura.
Intervengono all’incontro Giuseppe Gavioli in rappresentanza della Fondazione Mario Del Monte, Enrico Giovanetti, professore presso la Facoltà di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Giorgio Pighi, sindaco del comune di Modena, e Maurizio Maletti, vice presidente della Provincia. Per quanto riguarda la Provincia, questo incontro risulta di particolare interesse in quanto le analisi si intrecciano con la definizione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp) entrato ora nella fase della discussione conclusiva per l’approvazione.
Alla base della discussione viene proposto un documento accompagnato da quesiti specifici sui punti critici dello sviluppo sostenibile modenese, che vengono posti da Gavioli per conto della Fondazione Del Monte a Maletti e Pighi. La proposta di discussione della Fondazione si riferisce principalmente all’impatto delle decisioni pubbliche sulla città e sull’area vasta modenese.
L’area vasta è un’approssimazione territoriale con dimensioni che variano a seconda delle questioni analizzate, con un ambito sovracomunale, provinciale o interprovinciale, considerando l’esistenza di distretti omogenei sotto il profilo economico e industriale, ma anche ambientale e sociale. Ad esempio, per le questioni dello sviluppo economico ed industriale e delle emissioni in atmosfera si tende a fare riferimento ad una area vasta interprovinciale che comprende le zone lungo la via Emilia, da Bologna a Parma. Per analizzare certi tipi di indicatori e per prendere certi tipi di decisioni non è sufficiente considerare i riferimenti geografici e amministrativi costituiti dai confini delle province ma occorre considerare aree di dimensioni maggiori, che presentano un certo grado di omogeneità e/o che sono tra loro complementari.