L’undicesima edizione della rassegna musicale L’Altro suono comprende 6 concerti e una installazione performativa, in programma dal 2 aprile al 28 maggio presso il Teatro Comuale Luciano Pavarotti di Modena. Si tratta di un festival di ricerca e sperimentazione, con proposte che attingono a culture e generi diversi, dalle tradizioni popolari al jazz, dal rock all’avanguardia, in linea con il panorama musicale che vede dissolversi confini e barriere. Protagonista indiscussa quest’anno è la voce femminile nei molteplici contesti della musica etnica e tradizionale, della musica di culture extra-occidentali, della musica occidentale colta e non solo.
Promossa dal Teatro Comunale di Modena Luciano Pavarotti, la rassegna inizia sabato 2 aprile con l’esibizione dell’israeliana Achinoam Nini, meglio conosciuta come Noa (nome ebraico che significa “sorella di pace”), una delle voci femminili più eleganti della scena pop contemporanea che da anni incanta le platee di tutto il mondo facendosi portatrice di messaggi di pace e di amore. Nata a Tel Aviv da genitori yemeniti, Noa è apprezzata sia dal pubblico del suo paese che dal pubblico palestinese, e viene riconosciuta come simbolo del dialogo tra i popoli. Il suo canto miscela le sonorità del jazz e del rock americano a suggestioni e melodie mediorientali. Nel concerto modenese Noa ripercorre le tappe della sua carriera e del suo passato musicale fino a oggi, interpretando brani indimenticabili come la celebre Beautiful that way, colonna sonora del film di Roberto Benigni La vita è bella. In Italia Noa è stata la prima artista di origine ebraica a esibirsi in Piazza San Pietro davanti al Papa, ha partecipato nel 2005 al Festival di Sanremo vincendo il Premio della Critica, nel 2006 ha vinto il Premio Luigi Tenco per i risultati ottenuti durante la sua carriera, nel 2007 ha ricevuto il riconoscimento di Cavaliere della Repubblica Italiana. A Modena Noa ritorna dopo il successo di Genes and Jeans, presentato al Comunale nel 2008.
Il fado portoghese approda al Comunale con una delle sue voci più rappresentative, quella di Mafalda Arnauth, un’artista destinata a raccogliere da Amália Rodrigues il testimone di nuova stella di questo genere musicale. Mercoledì 13 aprile a Modena la cantante originaria di Lisbona presenta in prima italiana Fadas, il suo quinto album, che è un omaggio alle interpreti che l’hanno ispirata durante il suo percorso musicale, dalla Rodrigues a Hermínia Silva, da Fernanda Baptista a Celeste Rodrigues e Beatriz da Conceição. Mafalda Arnauth, a soli 36 anni, vanta una lunga serie di riconoscimenti, tra cui una nomination ai “Golden Globes” come migliore interprete.
Il terzo appuntamento della rassegna mette in scena mercoledì 20 aprile un omaggio a Oum Kalthoum (1904 – 1975), la stella d’oriente, riconosciuta come la migliore cantante egiziana di tutti i tempi. Diretto da Jamal Ouassini e cantato da Sakina Al Azami, il concerto modenese presenta un repertorio originale, con arrangiamenti che attingono dalle opere più significative scritte appositamente per Oum Kalthoum dai più importanti compositori e poeti arabi del Novecento come Muhammad ‘abd Al wahhab, Baligh Hamdi, Riyad Al Sunbati, Ahmed Rami. Sakina Al Azami è tra le più raffinate voci femminili del Marocco, vincitrice di importanti premi a livello nazionale grazie all’originalità con la quale interpreta le musiche della tradizione arabo-andalusa, sefardita e delle scuole orientali. Vanta una ricca carriera concertistica ed è apprezzata in modo particolare per le sue interpretazioni del repertorio di Oum Kalthoum.
Un’altra straordinaria voce femminile è quella di Tanya Tagaq, cantante canadese nata a Cambridge Bay nella provincia del Nunavut, che si esibisce martedì 10 maggio in un concerto con Jean Martin alla batteria e Jesse Zubot al violino. La Tagaq si è imposta all’attenzione internazionale nel 2005 con il suo album d’esordio Sinaa, che significa “bordo” nella lingua ancestrale Inuktitut. Le sue canzoni derivano dall’elaborazione di una modalità canora tipica del popolo Inuit, detta Katajjaq, canto di gola, che viene solitamente eseguita da due donne ma che la cantante ripropone in una versione solista del tutto originale. Eclettiche e numerose le sue collaborazioni, tra cui la più importante è stata quella con Björk: di recente è tornata a registrare con la celebre star islandese per la colonna sonora di Drawing Restraint 9, film di Matthew Barney, dopo essere apparsa nel suo album Medúlla nel 2004 e averla accompagnata nel Vespertine tour. A Modena la Tagaq presenta il suo ultimo lavoro Auk/Blood, nominato al Juno Award, come Miglior Album Aborigeno e Migliore Album Strumentale, e vincitore in diverse categorie al Canadian Aboriginal Music Awards, incluso il premio per Miglior Artista Femminile.
Il quinto concerto è un omaggio ai Beatles, in programma domenica 22 maggio con protagonista la cantante e compositrice Cristina Zavalloni, una tra le voci femminili più duttili del panorama musicale contemporaneo. L’artista bolognese viene affiancata dai Virtuosi Italiani, un’orchestra che ha alle spalle variegati incontri artistici con Uri Caine, Chick Corea, Goran Bregovic, Michael Nyman, Franco Battiato e Giovanni Allevi. Il repertorio del concerto è vasto e comprende tutti i grandi classici della band di Liverpool, da Yesterday a Ticket To Ride, passando per Eleanor Rigby, Lady Madonna, Let It Be. Dirige Aldo Sisillo, musicista che ha partecipato a progetti di generi diversi, tra cui nel giugno 2010 l’interpretazione di Natura viva di Marco Betta al Maggio Musicale Fiorentino.
Anche in questa edizione la rassegna L’altro suono conferma la collaudata collaborazione con AngelicA, in un progetto sostenuto dalla Regione Emilia Romagna in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Modena. Dopo le presenze di John Zorn (2005), Mike Patton (2006 e 2007), Butch Morris (2009) e Arto Lindsay (2010), nel 2011 è protagonista Heiner Goebbels con un nuovo progetto in scena al Comunale mercoledì 25 maggio, che vede il coinvolgimento della London Sinfonietta, dell’Orchestra of The Age of Englightenment e di Sound Intermedia. Goebbels presenta in prima italiana Songs of Wars I Have Seen, una sorta di ritratto teatrale della vita domestica durante la seconda guerra mondiale, rappresentata attraverso una combinazione dei testi di Gertrude Stein con musica elettronica e estratti di musica barocca di Matthew Locke.
Nel fine settimana Goebbels presenta inoltre, sempre in prima italiana, Stifters Dinge, installazione performativa che si colloca all’incrocio di varie pratiche artistiche: si tratta di una composizione per cinque pianoforti senza pianisti, con una sceneggiatura senza attori, per una performance senza interpreti (la si potrebbe definire un “no-man show”), un opera che fa parlare gli oggetti, in una scena che cambia costantemente. Un lavoro di alta tecnologia e innovazione, dove la musica viene prodotta da pianoforti che suonano da soli, da voci fantasma che fanno parlare la sabbia e l’acqua, e gli attori sono oggetti che si muovono. La performance/installazione dura circa 80 minuti e va in scena venerdì 27 maggio alle 19 alle 22 e il giorno dopo sabato 28 maggio agli stessi orari.
Tutti i concerti iniziano alle ore 21.
I biglietti possono essere acquistati presso la Biglietteria del Teatro Comunale di Modena in Corso Canalgrande 85 e online dal sito internet dello stesso Teatro (vedi link utili a fianco). E’ prevista una forma di abbonamento a 5 concerti (prezzo intero da 28 a 70 euro, con la Student Card da 13 a 17,50 euro), con esclusione dello spettacolo di Mafalda Arnauth e dell’installazione performativa Stifters Dinge di Heiner Goebbels.
Per informazioni:
Teatro Comunale Luciano Pavarotti
tel. 0592033020
Biglietteria del Teatro
tel. 0592033010