Presso il Palazzo Pio di Carpi sabato 21 marzo alle 17 inaugura la mostra “Jim Dine, Woodcuts“, nell’ambito della XIV Biennale della Xilografia. L’esposizione è allestita presso la Loggia di primo Ordine dei Musei di Palazzo dei Pio, in Piazza Martiri 68, e rimane visitabile fino a martedì 2 giugno. L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali della Città di Carpi e dai Musei di Palazzo Pio, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, ed è stata realizzata in collaborazione con Alan Cristea Gallery.
A partire da questa edizione la Biennale carpigiana diventa così una mostra monografica dedicata all’opera di un grande artista del Novecento, una rassegna di arte contemporanea che rimane però in stretta relazione con la storia ormai trentennale di questo appuntamento culturale, che ha fatto diventare Carpi un punto di riferimento nazionale ed internazionale per la xilografia. Di origine cinese, la xilografia è un’antica forma d’arte che prevede la realizzazione di incisioni su matrici di legno, per ottenere stampe su carta utilizzando l’inchiostro. Impiegata fin dal XIV secolo per stampare i libri, e introdotta in Italia da Guido da Carpi e Durer, la tecnica della xilografia viene poi sostituita dall’utilizzo di matrici più resistenti in metallo. Grazie all’utilizzo di legni più resistenti come il bosso, questo procedimento ritorna in auge nel 1800, soprattutto per illustrare libri e giornali, ma viene poi definitivamente soppiantato dai nuovi processi fotografici. L’uso della xilografia in epoca contemporanea viene effettuato in modo limitato e principalmente per finalità di tipo artistico.
L’esposizione carpigiana è dedicata all’opera xilografica dello statunitense Jim Dine, uno dei più importanti artisti contemporanei. Nato a Cincinnati in Ohio nel 1935, Jim Dine si trasferì a New York dove entrò in contatto con una cerchia di artisti, tra cui Robert Rauschenberg, Claes Oldenburg e Roy Lichtenstein, che diedero poi vita al movimento della Pop art. Alla fine degli anni Cinquanta Jim Dine è già uno dei principali rappresentanti della Pop art americana, famoso soprattutto per i suoi cuori. Già a partire dagli anni Settanta prende le distanze dal movimento e inizia un suo percorso artistico personale, che lo porta a praticare la pittura, il disegno, la scultura e l’incisione, senza trascurare la poesia e la fotografia.
Da quasi cinquant’anni Dine si dedica alle incisioni e la sua opera è ritenuta una delle più interessanti del Novecento per la capacità di coniugare tecniche tradizionali con la modernità. Creare una stampa per Jim Dine è un atto artistico complesso e completo, non è solo incidere il metallo, scegliere inchiostri e carta, seguire il processo di produzione fino alla tiratura finale, è anche disegnare, dipingere, assemblare, inventare delle associazioni inedite.
La mostra carpigiana espone una ventina di xilografie di grandi dimensioni suddivise in alcune sezioni tematiche, che toccano gli argomenti affrontati dall’artista americano nel corso della sua carriera: ‘Venere e immagini classiche’, ‘Uccelli’, ’Teschi’, ‘Accappatoi’, ‘Cuori’ e ‘Pinocchio’. In particolare, i cuori sono una delle espressioni più tipiche e riconosciute della sua creatività, come già detto, mentre Pinocchio appartiene alla produzione più recente e rappresenta una sorta di metafora della creazione artistica.
Il programma degli eventi collaterali alla mostra prevede conferenze, laboratori e visite guidate presso il Palazzo dei Pio. Si inizia sabato 28 marzo alle 17 con un approfondimento su Jim Dine e la pop art a cura di Enzo di Martino, mentre venerdì 17 aprile alle 21 si parla di pop art e fast food, nell’ambito della rassegna provinciale Musei da Gustare. Le visite guidate sono in calendario nelle domeniche 5 aprile e 3 maggio con inizio alle 17. Nel primo caso si visita oltre che la mostra di Jim Dine a Palazzo dei Pio anche quella di Mirò illustratore presso la Biblioteca Multimediale Loria. Due anche i laboratori, il primo per bambini si tiene sabato 16 maggio alle 17, il secondo per adulti si svolge domenica 17 maggio alla stessa ora, in questo caso sullo specifico tema dei cuori di Jim Dine.
Per visitare la mostra l’orario d’apertura è venerdì, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, martedì, mercoledì e giovedì solo su prenotazione dalle 10 alle 13, chiusura settimanale il lunedì.
Il costo d’ingresso è quello relativo alla visita del percorso dei Musei di Palazzo dei Pio, ovvero 5 euro il biglietto intero e 3 euro il ridotto. L’ingresso è gratuito la prima domenica del mese per i residenti nell’Unione Terre d’Argine, per i cittadini dell’Unione europea di età inferiore a 18 anni e superiore a 65 anni, per le persone diversamente abili, per i gruppi organizzati di studenti delle scuole italiane e degli altri Stati appartenenti all’Unione europea.
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 059.649955
email musei@carpidiem.it