I dati per i primi tre mesi del 2006 sull’andamento del mercato del lavoro modenese sono stati raccolti dai Centri per l’impiego ed elaborati dall’Osservatorio mercato del lavoro della Provincia di Modena. Come ha riassunto l’assessore provinciale al Lavoro Fabrizio Righi, “si presenta una situazione con segnali positivi del mercato del lavoro modenese che, però, non devono farci dimenticare che le aziende hanno sempre più la tendenza a stipulare contratti di breve durata”.
Il primo dato rilevante è che il saldo assunzioni – cessazioni dei contratti di lavoro è non solo positivo (27.883 – 20.241 = 7.642) ma anche in crescita in termini assoluti di 1300 unità, il 20 per cento circa, rispetto al dato del periodo corrispondente del 2005.
L’altra faccia della medaglia è che l’aumento delle assunzioni riguarda soprattutto rapporti a tempo determinato, circa uno ogni due (7,4 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). I contratti a tempo indeterminato stipulati sono il 26,4 per cento (28 per cento nel 2005), l’apprendistato è al 7,2 per cento (6 per cento nel 2005) e l’interinale è al 17,9 per cento (16 per cento nel 2005).
L’aumento di avviamenti al lavoro riguarda in particolare le donne con i contratti che crescono del 3,5 per cento con il 45,9 per cento del totale, ma la crescita riguarda soprattutto contratti a tempo determinato e di tipo interinale (in quest’ultimo caso crescita del 19,3 rispetto al 16,7 per cento degli uomini).
Il 22,8 per cento degli avviamenti al lavoro ha interessato cittadini stranieri extracomunitari con un leggero aumento rispetto al 2005 (22,1 per cento) ma ben sotto ai livelli del 2004 quando raggiunse il picco del 25,3 per cento. I principali paesi di provenienza dei lavoratori stranieri si confermano il Marocco (in tutti i distretti), la Romania (a Modena), l’Albania (a Modena, Pavullo e Vignola), la Tunisia (a Modena), il Pakistan (a Carpi), la Cina (a Mirandola), il Ghana (a Modena e Sassuolo).
La distribuzione settoriale delle assunzioni nel primo trimestre del 2006 registra una crescita nei servizi (15.533 pari al 55,7 per cento del totale, il 2,8 per cento in più del dato del 2005), e nell’industria (8.342 pari al 29,9 per cento del totale, il 3,3 per cento in più sul dato del 2005), c’è infine una sostanziale stabilità nel settore agricolo (3.848 pari al 13,8 per cento del totale). Nel settore industriale maggiore spinta hanno mostrato l’alimentare, il tessile-abbigliamento, e il biomedicale, mentre sono diminuiti gli avviamenti nella ceramica e nella metalmeccanica. Leggermente in crescita anche gli avviamenti nel settore delle costruzioni.