Il quadro economico modenese e la crisi

Il 24 marzo presso la Camera di Commercio si svolge un convegno per esaminare la situazione economica del territorio provinciale, analizzare le prospettive dell'industria modenese, illustrare gli interventi delle istituzioni locali per contrastare gli effetti della crisi.

Martedì 24 marzo alle 15.30 presso la Sala Giuseppe Panini della Camera di Commercio di Modena in via Ganaceto 134 è in programma il convegno intitolato “L’evoluzione del quadro economico modenese e le politiche di sostegno alle imprese nell’attuale fase di crisi“. L’iniziativa è organizzata dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Modena.

Intervengono Emilio Sabattini, Presidente della Provincia, Maurizio Torreggiani, Presidente della Camera di Commercio, Palma Costi, Assessore Provinciale agli Interventi Economici, Innovazione e Pari Opportunità, Raffaele Giardino dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio e Massimo Guagnini di Prometeia.

Nel corso del convegno vengono illustrati i dati più recenti relativi alla situazione economica della provincia di Modena, in relazione alla grave crisi mondiale che sta attanagliando i mercati. La portata di questa recessione trova pochi riscontri nel passato ed è stata definita dal FMI la peggiore dal 1945 ad oggi. Nell’incontro si analizzano anche gli elementi di competitività e le prospettive dell’industria e dell’economia modenese, i possibili scenari futuri, gli interventi delle istituzioni pubbliche per mitigare gli effetti più dannosi dell’attuale congiuntura.

Nel corso degli ultimi mesi le prospettive delle principali economie del mondo hanno registrato un brusco ridimensionamento, con una frenetica revisione al ribasso delle previsioni di sviluppo. Quella che si sta attraversando è una fase piena di insidie e di incertezze anche per l’economia modenese, che comporta una serie di inquietudini sulle conseguenze pure a livello sociale. Per Modena e l’Emilia Romagna la situazione non si presenta molto diversa dal resto dell’Italia. Considerato che la crisi ha avuto origine in ambito finanziario, la vocazione prevalentemente manifatturiera dell’economia modenese può rappresentare un vantaggio, ma non in misura tale da garantire l’immunità dal contagio. Anche per Modena, i canali di contagio della crisi finanziaria a quella reale hanno iniziato a manifestarsi, oltre che attraverso il rallentamento del commercio internazionale, con le restrizioni al credito operate dal sistema finanziario, e con la crisi del settore delle costruzioni.

Le imprese di minore dimensione sono quelle maggiormente esposte agli effetti delle restrizioni al credito bancario, mentre le contrazioni più significative nel mercato del lavoro sono attese nel 2009, in particolare tra i lavoratori con un contratto di lavoro più flessibile.

La storia dell’ultimo decennio ha visto per l’industria modenese una fase di sostanziale stagnazione tra il 2000 e il 2005 con una percentuale d’aumento di appena lo 0,4 per cento annuo. Dalla fine del 2005 e per tutto il biennio 2006-2007 si è registrata invece una nuova fase di crescita, che ha visto un aumento medio annuo della produzione del 3,5 per cento e del 7,7 per cento per il fatturato. In tale periodo, le vendite sui mercati esteri sono riuscite a segnare progressi che si sono attestati mediamente intorno al 10,2 per cento annuo. Nel 2008, la crisi del mercato americano, l’apprezzamento dell’euro e l’accelerazione dei prezzi delle materie prime hanno nuovamente ridisegnato lo scenario congiunturale, e dal mese di settembre il “barometro” è passato decisamente al negativo. I segnali forniti dagli indicatori qualitativi confermano la tendenza futura e di lungo periodo verso una stabilizzazione dei livelli di attività su valori inferiori a quelli degli anni precedenti.

In base ai dati Istat elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio, negli ultimi mesi del 2008 il quadro ha subito un brusco peggioramento che apre ufficialmente una nuova fase recessiva. Per il settore manifatturiero l’ultimo trimestre dell’anno si chiude con un -3,1%, mentre il totale annuo registra comunque un +3,4%, grazie soprattutto alle performances del primo semestre. L’andamento dell’indice generale sul clima di fiducia delle imprese si è posizionato a dicembre 2008 su un nuovo punto di minimo dall’inizio del decennio. A livello settoriale, il peggioramento del ciclo economico risulta molto diffuso. Nel caso di Modena, i settori maggiormente penalizzati dall’attuale debolezza della domanda interna ed internazionale appaiono il tessile, l’abbigliamento, i beni di investimento e le attività indotto dell’edilizia, come la ceramica e la connessa industria chimica. Tra i pochi comparti che nel quarto trimestre del 2008 sono riusciti a preservare in parte l’attività produttiva si segnalano, invece, quelli meno ciclici, come l’alimentare e il biomedicale (quest’ultimo comunque in calo del 4.7%). In chiusura d’anno il dato complessivo della meccanica rimane di segno leggermente positivo, bene invece il settore dei mezzi di trasporto che registra una crescita.

Quali sono le misure che le istituzioni locali intraprendono per contrastare la crisi? In un recente incontro presso la Camera di Commercio di Modena è stata evidenziata la necessità di agevolare e migliorare l’accesso al credito da parte di imprese e consumatori, di estendere la possibilità del ricorso agli ammortizzatori sociali per quelle tipologie di lavoratori e per quei settori in cui non sono previsti, di velocizzare i pagamenti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese, di aumentare la spesa di investimenti in opere pubbliche ed infrastrutture. In tale sede il Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani ha annunciato per il 2009 un aumento degli investimenti del 10%, lo stanziamento di ingenti risorse sui temi dell’innovazione e della ricerca, dell’internazionalizzazione e della formazione. Sotto il profilo più strettamente strutturale Errani ha poi sottolineato di ritenere essenziale la realizzazione di infrastrutture quali la Cispadana, lo Scalo Merci di Marzaglia e la Campogalliano-Sassuolo.

La Provincia di Modena ha promosso da parte sua un Protocollo anti-crisi, con la collaborazione del Sistema degli Enti locali e l’adesione delle associazioni economiche, di categoria e sindacali del territorio. Si tratta di una serie di azioni straordinarie a sostegno del mondo produttivo, dei lavoratori (precari e no), dei disoccupati, dei cassaintegrati e delle famiglie. Tra le misure previste vi sono un fondo rotativo per l’accesso a finanziamenti agevolati per le imprese, attività di formazione mirate alla riconversione professionale e lavori socialmente utili per i disoccupati (quattro milioni di euro di risorse aggiuntive e integrative per sostenere queste attività), adeguamento delle rette per i servizi a domanda individuale alle nuove condizioni di reddito con l’aggiornamento “istantaneo” della condizione Isee, accordi con il sistema bancario per la sospensione dal pagamento del mutuo nel 2009, agevolazioni sugli abbonamenti del trasporto urbano ed extraurbano, la possibilità di rateizzare il pagamento dei tributi locali. Per quanto riguarda l’importante volano degli investimenti pubblici, nel 2009 Provincia e Comuni finanzieranno interventi immediatamente cantierabili per oltre 150 milioni di euro.

Pubblicato: 18 Marzo 2009Ultima modifica: 15 Aprile 2020