L’erogazione del servizio avviene attraverso la Tv Digitale Terrestre (DTT) e gli strumenti che si utilizzano nelle scuole sono molto semplici: un monitor tv, un telecomando e un decoder.
Il nome della serie di trasmissioni televisive interattive che vengono diffuse è “Magicadabra” e già a partire da questo nome si comprende come la metodologia usata sfrutti la dimensione del gioco che per i bambini è molto attraente e stimolante. Magicadabra propone una serie di attività fonologiche e fonografiche inserite all’interno di attività ludiche divertenti che consentono di familiarizzare con le lettere, le sillabe e le parole. La scelta del digitale terrestre interattivo è stata fatta perchè è un modello di interazione con un’interfaccia molto familiare, l’uso della tv e del telecomando. Pur offrendo un certo grado di interattività è una piattaforma soggetta a meno variabilità rispetto ai sistemi basati sull’accoppiata PC- internet, vi sono quindi minori elementi di potenziale disturbo.
Il progetto prevede inizialmente la somministrazione ai bambini del primo anno delle scuole elementari di un test che consente di identificare e poi selezionare i bambini con problemi di apprendimento di lettura e scrittura, quelli che hanno reso una prestazione significativamente inferiore alla media. Le statistiche attestano che sono circa l’8% gli alunni con questo tipo di problema, una quota crescente a causa del recente flusso migratorio. Viene quindi approntata una sala in ciascuna scuola dove viene installato un decoder interattivo in grado di ricevere il segnale TV dell’operatore che trasmette gli esercizi. Per due mesi i bambini effettuano esercizi giornalieri di rinforzo con “Magicadabra” mentre un gruppo di lavoro specialistico provvede a monitorare il corretto andamento della sperimentazione. Alla fine del progetto si prevede l’organizzazione di un convegno di diffusione dei risultati.
Per la realizzazione del progetto la Provincia spende nel 2007 la somma di 50 mila euro. A esso hanno collaborato la Regione, l’Azienda Usl, l’Ufficio scolastico provinciale. Tra i sostenitori Coop Estense, che mette a disposizione delle scuole i decoder per la tv digitale terrestre, e il consorzio di antennisti Cona.Installer.
Gli Enti che erogano il servizio sono il CINECA e l’Università di Modena e Reggio Emilia.
Il CINECA è il più importante Centro di Calcolo per la ricerca pubblica e privata esistente in Italia ed uno dei maggiori a livello mondiale. Sorto nel 1969, è un consorzio formato da oltre 28 università italiane, il CNR e il MUR.
Il referente dell’Università di Modena e Reggio Emilia è il Prof. Giacomo Stella, professore associato di Psicologia clinica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Modena, direttore di IRIDE (Istituto di Ricerca Universitaria Dislessia Evolutiva), fondatore e attuale presidente del comitato tecnico della AID (Associazione Italiana Dislessia).
«E’ fondamentale garantire l’alto livello di riabilitazione già raggiunto dai servizi scolastici, sanitari e sociali – sostiene Maurizio Guaitoli, assessore provinciale alla Sanità – ma è opportuno introdurre elementi ulteriori di sperimentazione come il progetto “T-Islessia” che sfrutta l’utilizzo della tecnologia della tv digitale terrestre. Questo – aggiunge Guaitoli – per offrire a tutti la possibilità di raggiungere livelli ottimali di competenza scolastica, condizione primaria per una crescita equilibrata dei nostri bambini».
L’efficacia dell’intervento a favore dei bambini con disturbi specifici di acquisizione della lettura e della scrittura è strettamente correlata alla precocità dell’avvio di attività specifiche individuali, alla frequenza e alla specificità del lavoro di rieducazione e potenziamento.
Nel caso della dislessia è poi importantissimo che essa venga individuata prima possibile ed in modo certo. La dislessia è una sindrome che riguarda la capacita’ di leggere e scrivere in modo corretto e fluente, un problema nella decodifica dei testi scritti. Si manifesta ad esempio con l’incapacità di riconoscere o ricordare le parole scritte, con trasposizioni e inversioni di parole o di sillabe.
Non è causata né da deficit sensoriali o neurologici nè da un deficit di intelligenza ma le conseguenze possono risultare di una certa gravità. Se il bambino dislessico è sottoposto a un metodo d’apprendimento usuale, egli riesce solo con un grande dispendio di energia e concentrazione a ottenere risultati che per i suo compagni sono quasi banali. I problemi maggiori nascono quando i bambini dislessici non vengono compresi, essi possono passare per fannulloni o addirittura per stupidi. Questo li può portare a perdere la propria autostima, li può condurre alla depressione, all’ansia, a crisi d’identità e, purtroppo, molto spesso a rigettare in toto il mondo della scuola, rinunciando in questo modo a molte possibilità che la loro intelligenza non standard consentirebbe loro. Una intelligenza non standard che spesso nella storia ha accompagnato la vita di molti illustri personaggi. Anche se la diagnosi certa per alcuni di essi non è possibile, tra i personaggi famosi ritenuti dislessici in base alla loro storia personale e ai loro manoscritti vi sono ad esempio Albert Einstein, Galileo Galilei, Isaac Newton, ma anche Walt Disney o gli imprenditori Henry Ford e Nelson Rockefeller. Chissà di quali geni l’umanità si sarebbe potuta privare, se il percorso di tali personaggi fosse stato quello dei bambini dislessici non aiutati in tempo che diventano vittime di episodi negativi di vita scolare!