Il Piano strutturale comunale di Bomporto

In un convegno dedicato alla tutela del paesaggio, il 14 maggio a villa Cavazza viene presentato il nuovo Piano strutturale del Comune di Bomporto, che pone l'agricoltura e in particolare la viticoltura al centro delle scelte urbanistiche.

Il nuovo Piano strutturale comunale (Psc) di Bomporto viene presentato venerdì 14 maggio alle 14.30 a Villa Cavazza (via Panaria bassa 100 a Bomporto), in un convegno dedicato alla tutela del paesaggio rurale. Il Piano pone l’agricoltura e in particolare la viticoltura al centro delle scelte urbanistiche e viene approvato nelle prossime settimane dal Comune di Bomporto, che diventa così la prima amministrazione a livello provinciale a considerare l’agricoltura una priorità nei propri strumenti urbanistici, a partire dalle esigenze delle aree dove sono presenti i vitigni del Lambrusco di Sorbara dop e i frutteti della Pera Igp.

Come previsto dalla legge regionale, il Piano strutturale comunale individua le scelte ambientali, infrastrutturali e insediative di lungo periodo. Ad esclusione dei vincoli e delle tutele, le scelte contenute nel Psc si compiono all’interno del Regolamento urbanistico ed edilizio (Rue), dove vengono specificate le possibilità di trasformazione degli ambiti urbani e del territorio agricolo, mentre con il Piano operativo comunale (Poc) sono definiti i diritti edificatori delle grandi aree di espansione e riqualificazione urbana.

I contenuti del Psc di Bomporto
sono stati illustrati in anteprima mercoledì 12 maggio presso la sede della Provincia nel corso di una conferenza stampa, con gli interventi di Gian Domenico Tomei, assessore provinciale all’Agricoltura e di Alberto Borghi, Sindaco della cittadina della bassa modenese.
“Si tratta di una scelta innovativa – ha sottolineato Tomei – che rappresenta uno stimolo concreto per tutti gli altri Comuni modenesi. E’ possibile uscire dalla crisi puntando anche sulle eccellenze agricole e i prodotti tipici, come il lambrusco, coniugando sviluppo e tutela dell’ambiente. Il paesaggio rurale, insomma, diventa sempre di più una risorsa su cui investire per un nuovo futuro”.
Borghi ha affermato che “l’agricoltura nel nostro territorio rappresenta un prezioso patrimonio non solo economico ma anche di saperi e tradizioni che con il nostro Piano strutturale intendiamo sviluppare e valorizzare mettendoli al centro delle nostre politiche. Sono scelte che abbiamo condiviso con tutte le associazioni agricole e i cittadini nell’ambito di un percorso partecipato avviato in vista della definizione del Piano”.

Nel Piano strutturale di Bomporto il paesaggio rurale viene considerato un patrimonio fondamentale della storia, della cultura e della competitività del territorio. Non può più dipendere, quindi, dalle dinamiche economiche spontanee, ma diventa oggetto di una pianificazione urbanistica, allo stesso modo delle aree d’insediamento urbano.

In concreto, tra le scelte che discendono da questo nuovo approccio spiccano quelle legate alla viabilità: nel Psc si definisce, per esempio, un nuovo tracciato della variante di Sorbara, più rispettoso delle eccellenze agricole, in vista della realizzazione del nuovo ponte sul Panaro sulla strada provinciale 1. Inoltre, per la prima volta, le aree agricole sono state distinte per livelli di qualità dei terreni, vocazione vitivinicola o per la produzione di pere, con diversi livelli di vincoli e indici, compresi quelli di edificabilità delle strutture aziendali che d’ora in poi terranno conto delle diverse produzioni agricole. Per questo, in vista della definizione del Psc è stato effettuato uno studio sulla qualità dei terreni prevedendo un aumento delle superfici coltivate, puntando così per il futuro su un ulteriore sviluppo del settore.

Al convegno del 14 maggio intervengono Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tiberio Rabboni, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena, Alberto Borghi, sindaco di Bomporto, e Giampaolo Pioli, presidente nazionale dell’associazione nazionale Città del vino.
Nella prima sessione tecnici ed esperti del settore presenteranno i risultati e metodologie delle analisi condotte sulle aree agricole di Bomporto al fine di individuare i terreni più preziosi da tutelare e quelli invece più idonei ad altri usi e coltivazioni. Nella seconda sessione saranno analizzati i rapporti tra agricoltura e sviluppo economico partendo dalle politiche degli enti locali.

Il Comune di Bomporto aderisce all’associazione nazionale “Città del Vino”, un circuito di oltre 569 Comuni a vocazione vitivinicola.
Le novità del Piano strutturale di Bomporto scaturiscono dalle linee guida che l’associazione da anni promuove con i “Piani regolatori delle Città del Vino“, un insieme di regole che pongono la tutela delle aree rurali e quelle a vocazione vitivinicola al centro della pianificazione urbanistica.
Sono soci dell’associazione anche i Comuni modenesi di Carpi, Castelvetro, S.Prospero e Savignano sul Panaro, oltre all’associazione Strada dei vini e dei sapori di cui fanno parte i Comuni di Vignola, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Marano, Serramazzoni e Spilamberto.

Pubblicato: 12 Maggio 2010Ultima modifica: 15 Aprile 2020