Il castello di Formigine

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, il 29 e il 30 settembre Formigine festeggia il suo castello che viene inaugurato e riaperto al pubblico dopo un importante restauro e la creazione di un innovativo museo multimediale. In programma lo spettacolo di Dario Fo, una festa medievale, visite guidate, eventi istituzionali.

Il castello di Formigine è una struttura di origine medievale ricchissima di storia. Questo edificio è stato oggetto di un imponente e accurato progetto di recupero archeologico e di restauro ultimato nel mese di settembre 2007. Al termine di questo percorso, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio che cadono quest’anno il 29 e il 30 settembre, Formigine festeggia finalmente il suo nuovo castello restaurato, un luogo per riscoprire e studiare le vicende locali dal medioevo ad oggi, un luogo depositario dell’identità storica dei cittadini formiginesi.

Dopo essere stato negli ultimi anni sede degli uffici comunali, il nuovo castello di Formigine avrà d’ora in poi nuove destinazioni d’uso, in particolare è ora la sede di un interessantissimo museo multimediale e interattivo sulla storia locale ed è un luogo ove ospitare eventi culturali di vario genere, come mostre, convegni, concerti e altri generi di manifestazioni. Le sale del castello possono anche essere affittate a privati per convention e meeting.

La cerimonia di inaugurazione ufficiale del castello di Formigine dopo il restauro è in programma sabato 29 settembre alle 16 alla presenza delle Autorità. Seguono visite guidate, un aperitivo in piazza con intrattenimento musicale, in attesa del grande evento serale con l’intervento del premio Nobel Dario Fo che propone una lezione spettacolo su Leonardo da Vinci.
I festeggiamenti continuano domenica 30 settembre alle 10 con un Consiglio Comunale speciale che ritorna nella sede storica all’interno del castello (di recente è stata inaugurata anche la nuova sede del comune di Formigine, la “casa comunale” con la nuova sala consiliare).
Nel pomeriggio e alla sera dalle 15 in poi sono poi previsti i Ludi di San Bartolomeo, una festa medievale con Palio delle Contrade, Corteo storico e spettacolo pirotecnico, mentre con prenotazione obbligatoria prosegue la possibilità di effettuare visite guidate all’interno del castello.
Il Castello rimane poi al centro dell’attenzione anche nei giorni successivi, sabato 13 ottobre parte da qui l’importante manifestazione sportiva del giro ciclistico dell’Emilia, vengono poi ospitate le prime iniziative culturali organizzate dopo il restauro, il 21 ottobre l’edificio è sede di una tappa della rassegna di spettacoli per bambini e famiglie organizzata dalla Provincia Oh che bel castello, poi nel calendario fino alla fine dell’anno ci sono varie mostre e il festival musicale Woma Jazz.

L’opera di recupero e restauro del castello ha coinvolto numerose istituzioni, dalle Soprintendenze alle Università di Venezia e di Modena e Reggio Emilia. Archeologi, antropologi, storici, restauratori, architetti, tante professionalità hanno prestato la propria opera per ripercorrere la storia del castello e tradurla in accurati interventi di restauro.
Il nuovo museo creato non vuole essere un semplice contenitore di cose, ma un luogo dove vivere esperienze multimediali che producono una relazione con i luoghi e gli oggetti esposti mediante un approccio narrativo: l’allestimento museale si sviluppa così per episodi narrativi suggeriti dai luoghi stessi in cui sono ambientati, con il primo piano delle varie persone e delle comunità che hanno animato nei secoli la vita del castello e di Formigine.

Il castello di Formigine venne eretto nel 1201 dal Comune di Modena per presidiare la frontiera con Reggio Emilia. Le mura del castello cingevano un piccolo centro abitato contenente una chiesa dedicata a S. Bartolomeo e un cimitero circostante. I dati emersi dalla campagna di scavo diretta dal prof. Sauro Gelichi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia permettono di retrodatare l’abitato intorno al X secolo. Questo vero e proprio villaggio fortificato con edifici, strade e piazze venne abitato fino alla fine del XIV secolo. I Pio di Carpi trasformarono poi il castello in propria residenza e sotto il loro dominio la struttura assunse l’attuale fisionomia. La popolazione fu trasferita progressivamente all’esterno delle mura e la chiesa divenne cappella signorile. Nel 1599 il castello passò nelle mani degli Estensi, che lo detennero fino al 1648, quando venne ceduto al marchese Mario Calcagnini, funzionario ducale. Alla famiglia Calcagnini rimase la proprietà anche dopo la parentesi napoleonica. Nel 1838 il palazzo venne preso in affitto dal Comune, che vi collocò i suoi uffici. Alla fine della seconda guerra mondiale, il palazzo risultava quasi completamente sventrato, in seguito ai bombardamenti che provocarono 20 morti nel sotterraneo della torre dell’orologio adibito a rifugio antiaereo. Il Comune acquisì l’intero complesso per adattarlo a nuova residenza municipale, dopo la necessaria parziale ricostruzione. Questa destinazione d’uso è quella perdurata sino al 2002, quando l’Amministrazione decise di trasferire gli uffici comunali per procedere con il progetto di restauro e di riutilizzo.

Dopo l’intervento di recupero, il castello si presenta ora come un grande contenitore di 1630 mq.
Il palazzo marchionale accoglie i visitatori con una reception, dotata di bookshop, e una sala didattica dove è possibile avere le notizie principali sul monumento e sui percorsi di visita. E’ presente anche una caffetteria-ristorante mentre il piano interrato è dedicato all’esposizione dei prodotti tipici locali.
Il palazzo marchionale ha anche un ruolo istituzionale: al primo piano vi sono la sala consiliare, che può essere un’ottima sala conferenze, e la sala matrimoni, mentre nella torre di nord est vi sono le sale di rappresentanza. Sono disponibili due sale riunioni da 20 e 30 posti.
Il grande salone loggiato al primo piano del palazzo marchionale è destinato poi a spazio espositivo e per eventi, così come altre sale al piano terra.
La struttura composita ed eterogenea della rocchetta (formata dal corpo di guardia, dalla torre dell’orologio, dalla corticella e dalla torre di sud-est) ospita invece il Museo e Centro di documentazione, nel quale sono raccolti i reperti archeologici provenienti dagli scavi e le installazioni multimediali e interattive sul Medioevo e sui tempi moderni, il viaggio nel passato del castello e dei suoi abitanti, le prigioni in uso dal XVIII secolo, la storia recente dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Infine all’interno delle mura c’è anche un grande parco di 4000 mq di superficie che può ospitare eventi di vario tipo quali concerti, spettacoli, conferenze. Si tratta di uno spazio che custodisce al suo interno un’area archeologica di grande interesse con i resti dell’antica chiesa di S. Bartolomeo e delle sepolture antecedenti alla fondazione del castello stesso.

Le scelte dei progettisti Domenico Biondi e Vincenzo Vandelli hanno tenuto conto dell’identità storica del monumento, gli interventi di restauro sono stati rivolti tra l’altro anche alle decorazioni pittoriche e al recupero dei fossati.
Le installazioni multimediali e interattive sul Medioevo sono state realizzate a cura di Studio Azzurro, un centro di ricerca artistica milanese.

Formìgine (Furmézen in dialetto) è un comune dell’alta pianura modenese sorto nel XIII secolo intorno al Castello. Già nel 1300 l’abitato aveva raggiunto una certa consistenza, ma il comune divenne sempre più importante solo dopo la costruzione della via Giardini, la grande strada per la Toscana inaugurata nel 1778 e che è stata una delle maggiori opere pubbliche del tempo. Oggi Formigine è una cittadina di oltre 31.000 abitanti, con attività economiche che si distinguono da quelle del vicino comprensorio ceramico. Si tratta di attività più legate al settore dell’agricoltura e dell’allevamento, con distillerie, cantine, salumifici e caseifici che operano accanto a dinamiche aziende del settore meccanico ed elettronico. Oltre al castello, tra le emergenze architettoniche e culturali importanti del comune di Formigine vi sono le tante ville storiche padronali, come villa Gandini, oggi sede della biblioteca comunale e immersa nel verde del bellissimo Parco della Resistenza, a testimonianza dell’importanza storica che ha avuto in questo territorio la borghesia agricola e rurale.

Pubblicato: 25 Settembre 2007Ultima modifica: 26 Settembre 2007