Flagello nutria

Intesa tra enti contro la proliferazione delle nutrie;
per tutelare gli argini, piani di controllo e trappole
Rimuovere completamente le nutrie nel territorio modenese, intensificando i piani di controllo con un’azione che coinvolgerà agricoltori e cacciatori.
E’ questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa siglato venerdì 28 marzo da Provincia di Modena, enti competenti sulla sicurezza idraulica (Aipo, Consorzio di bonifica Burana, Leo, Scoltenna, Panaro; Consorzio di bonifica Parmigiana Moglia, Secchia; Consorzio di bonifica Reno Palata); le associazioni degli agricoltori (Agrimprese-Lapam, Associazione Agricoltori, Confederazione italiana agricoltori, Coldiretti, Copagri) e gli Atc Mo 1 e Mo 2.

Le nutrie continuano a riprodursi ad un ritmo non più tollerabile. Questi roditori, scavando le loro tane negli argini dei fiumi, mettono a rischio la sicurezza idraulica in caso di piena. Ma non solo: stanno aumentando anche i danni a diverse colture agricole. Da alcuni anni a Modena sono partiti piani di controllo specifici, in linea con l’Istituto nazionale per la fauna selvatica che auspica l’eliminazione di questo animale su tutto il territorio nazionale, ma per risolvere definitivamente questo problema, serve un’azione più decisa e coordinata.

I prelievi tramite attività di sparo saranno effettuati da personale autorizzato (coadiutori con licenza di caccia) selezionati tramite appositi corsi di formazione con modalità d’intervento diverse a seconda delle aree. 

L’attività di cattura tramite gabbie-trappola può esser svolta, sempre tramite autorizzazione della Provincia e al termine di un corso di formazione, dai proprietari dei fondi agricoli e dal personale dei Consorzi di bonifica anche non in possesso delle licenza di caccia. Le trappole saranno collocate nei punti di passaggio abituale delle nutrie; una volta catturati, gli animali saranno abbattuti. Per finanziare l’attività è previsto un fondo che mette a disposizione 16.600 euro all’anno. 

Aipo, Consorzi di bonifica e associazioni agricole, oltre a mettere a disposizione personale disponibile a svolgere le attività di cattura,  si impegnano a individuare e segnalare al servizio Faunistico della Provincia la presenza di tane e i tratti di fiume dove si concentrano questi animali. Gli Atc si impegnano a promuovere presso gli addetti alla gestione faunistica le attività previste dall’intesa fornendo un elenco dei coadiutori disponibili.

Pubblicato: 31 Marzo 2008Ultima modifica: 21 Aprile 2020