Festival dell’Architettura

Il Festival dell'architettura luogo di dibattito sui temi della città e dell'architettura. Dal 18 ottobre al 9 novembre a Parma, Reggio Emilia, Modena

Dal 18 ottobre al 9 novembre il Festival propone una ricca serie di incontri, tavole rotonde e seminari con al centro il tema del paesaggio. Il Festival dell’Architettura torna ad abitare i tre contesti di Parma, Reggio Emilia e Modena predisponendo un luogo aperto dove favorire ricerca, confronto e divulgazione sui temi della cultura architettonica italiana e internazionale.

Per incrementare l’approfondimento critico che sta alla base degli eventi e degli esiti espositivi, il Festival adotta la formula biennale dove, a fine 2007, presentare lo stato di avanzamento delle ricerche coinvolgendo diversi contributi, a ottobre 2008, restituire il bilancio del lavoro svolto sotto forma di mostre, pubblicazioni e convegni.

Nel contesto di questa rinnovata formula il tema generale prescelto è quello del paesaggio.
Ad introduzione delle ricerche dedicate al tema del Festival, fu avanzata l’ipotesi di un paesaggio che esiste solo in quanto pubblico, conseguendone responsabilità (etiche) dell’architettura e non solo. Non una definizione quindi, ma una condizione capace di evocarne la sostanza e il ruolo. Successivamente, durante gli incontri seminariali sullo stato di avanzamento delle ricerche dello scorso inverno a Parma, Reggio e Modena, è emersa una certa difficoltà nel definire l’idea di paesaggio per quanto possa essere assunta all’interno di una specifica tecnica progettuale. L’esperienza del paesaggio, variegandosi in modo esponenziale, sembra manifestarsi nell’immaginario iperrealistico del mondo virtuale, attraverso i materiali provenienti dalle contaminazioni della globalizzazione o, per reazione, nell’oleografia dell’invenzione della tradizione. Ma anche attraverso l’immaginifico della tecnologia e l’illusionismo mediatico di una pseudo eco-sostenibilità, nei dispositivi di promozione dell’identità urbana e territoriale, in una dimostratività tipologica prevalentemente associata all’idea del verde quale solvente di ogni contraddizione insediativa (solo per citare alcuni esempi).

La moltiplicazione dei fattori e delle tecniche di produzione del paesaggio comporta al contrario una progressiva riduzione del suo corpo ontologico (e della sua progettabilità). L’eterogeneità e al tempo stesso la smaterializzazione dell’idea di paesaggio avanzano d’altra parte già attraverso quella di città, di territorio, di società, e la crisi dei modelli di costruzione identitaria (dallo spazio comunitario all’entità nazione), inverandosi una sorta di non-paesaggio, nell’accezione di un paesaggio privo di forma anche perché costituito da forme prive di riconoscibilità paesaggistica. L’invocazione crescente alla qualità di un nuovo paesaggio tende a tradursi nell’espressione levigata di modelli sempre più stereotipati.

Nel disorientamento indotto dalla complessità del tema, la Convenzione europea sul Paesaggio appare come un punto fermo, in particolare rispetto all’emergenza italiana della salvaguardia, riguardante la ragione giuridica ma anche la sostanza sociale per la quale il paesaggio deve e non può non essere considerato come un valore.

Nel Festival saranno presentati alcuni esempi di suscitazione più che di disegno del paesaggio, a partire dal concreto delle occasioni. Questo molteplice propositivo esce dall’idea di paesaggio, piuttosto va incontro al territorio di fenomeni e forme che lo compongono, dove la modificazione consapevole limita, se non altro, la presunzione del progetto di fronte alla complessità della scena in cui opera. Per un paesaggio che esca dal valore di esposizione, per farsi valore d’uso superando vecchi e nuovi paesaggismi. 

Il sito www.festivalarchitettura.it registra giorno per giorno questo work in progress delle ricerche, nella logica di un centro studi dotato di un laboratorio virtuale frequentabile nel tempo da tutti gli interlocutori interessati.

 

 

Pubblicato: 16 Ottobre 2008