Il 5 agosto di ogni anno la tradizione cattolica festeggia la “Madonna della Neve”, uno degli appellativi con cui viene venerata Maria, madre di Gesù. La ricorrenza è legata alla nevicata miracolosa sul colle romano dell’Esquilino avvenuta il 5 Agosto del 353. La leggenda narra che nella notte tra il 4 e il 5 agosto di tale anno la Madonna apparve in sogno al papa Liberio e a una coppia di nobili romani, informando loro che un miracolo avrebbe indicato dove costruire una chiesa.
Il giorno dopo in effetti la neve imbiancò il colle dell’Esquilino: questo fu il segnale miracoloso atteso e in tale luogo venne così eretta la chiesa di “Santa Maria ad nives”. Nei secoli successivi l’edificio venne poi ricostruito per diventare la Basilica di Santa Maria Maggiore, mentre la tradizione di celebrare la festa del 5 agosto si consolidò e si diffuse.
Numerose Chiese e altre strutture religiose sono state dedicate alla Madonna della Neve in tutta Italia.
Nel territorio modenese c’e’ una Pieve che risale al IX secolo d.c. a Quarantoli, una frazione nel comune di Mirandola dove tra il 3 e il 5 agosto si celebra la sagra paesana dedicata appunto alla Madonna della Neve.
Ma nella nostra provincia c’è anche una cappella dedicata a questo particolare culto che venne costruita nel 1908 sulla vetta del Monte Cimone, la montagna più alta dell’Appennino settentrionale, in un luogo a 2.165 metri sul livello del mare dove la neve è veramente di casa per lunghi periodi dell’anno. E anche qui si festeggia il 5 agosto di ogni anno la Madonna della Neve con una messa in quota celebrata dall’Arcivescovo con i sacerdoti del vicariato. La messa è in programma alle ore 11 ed è preceduta da un pellegrinaggio diocesano, una processione la cui ultima fase parte da Sestola. Con bel tempo, la manifestazione è in grado di richiamare anche 2 o 3mila persone, in particolar modo ciò è probabile se il 5 agosto cade come quest’anno di domenica.
Dal punto di vista logistico, la camminata per arrivare al Santuario dedicato alla Madonna della Neve sul Cimone riguarda in effetti l’ultimo tratto di salita da Pian Cavallaro, della durata media di circa 30 minuti. In giornate normali sarebbe possibile giungere anche in auto fino a Pian Cavallaro, ma in corrispondenza di un simile evento l’affluenza di persone può essere tale da sconsigliare del tutto di provarci. E’ possibile accedere a Pian Cavallaro invece con la funivia dal Passo del Lupo (che può essere raggiunto con l’auto e che è dotato di ampio parcheggio), oppure con un trenino che effettua un servizio navetta partendo da Sestola solo per la prima corsa alle ore 7.00 (al costo di €.15.00) oppure dallo stesso Passo del Lupo o dal Lago della Ninfa dalle ore 8.00 fino alla fine della manifestazione. Da Sestola si può usare anche la seggiovia per arrivare a Pian del Falco, località che è poco distante dal Passo del Lupo da cui poi si può prendere la funivia o anche il trenino.
A parte gli aspetti a carattere religioso relativi alla Festa della Madonna della Neve, la camminata sul monte Cimone è molto interessante sotto il profilo turistico per vari motivi, in particolare per il bellissimo panorama che si può godere nelle giornate di bel tempo. La vetta del Monte Cimone è il punto geografico dal quale si vede più superficie italiana, nessun altro punto in Italia permette un tale giro d’orizzonte. In condizioni di ottima visibilità si può scorgere tutto l’arco alpino, il mar Adriatico, il monte Amiata, l’Argentario, il mar Tirreno, la Corsica, l’isola d’Elba, la Sardegna.
L’escursione non presenta alcun tipo di difficoltà nè pericolosità e sulla sommità, costituita da un’ampia spianata, sono presenti molteplici antenne per telecomunicazioni, la stessa chiesetta della Madonna delle Nevi è posta accanto ad uno di questi tralicci. Vi è in particolare un radiofaro per la navigazione aerea dell’Aeronautica Militare e la presenza di tale struttura militare è il motivo per cui durante il periodo della guerra fredda l’accesso alla vetta era precluso. Sul Monte Cimone si trova anche l’importante stazione di ricerca metereologica “Ottavio Vittori” del Consiglio Nazionale delle Ricerche per lo studio dell’atmosfera e del clima.
Il Monte Cimone si trova nell’area protetta del Parco Regionale Alto Appennino Modenese che si estende per tutto l’ampio crinale modenese. La montagna è anche una importante stazione sciistica invernale, la più importante dell’Appennino settentrionale, con i centri di Sestola, Fanano, Riolunato e Montecreto. Le piste sono di tutti i tipi, in prevalenza facili e medie, per un totale di circa 50 Km. Alle pendici del monte Cimone sono posti in un altro versante anche altri comuni dell’Appennino modenese, come Pievepelago e Fiumalbo. In estate il comprensorio del Monte Cimone diventa meta di escursionisti amanti delle passeggiate nel verde e della vacanza tranquilla, ma anche di coloro che praticano sport più estremi, come la Mountain Bike. Gli amanti del parapendio e del deltaplano possono poi lanciarsi dal Cimoncino, una altura contigua al monte Cimone facente parte dello stesso complesso montagnoso.