Un Fondo straordinario per aiutare le famiglie che, a causa della crisi economica, non riescono a pagare il canone di affitto della casa e hanno un provvedimento convalidato di sfratto. Costituito grazie ai contributi economici della Provincia di Modena, della Regione Emilia Romagna e delle quattro Fondazioni bancarie del territorio – Modena, Carpi, Mirandola e Vignola – il Fondo “salvasfratti” avrà una dotazione iniziale di un milione di euro, e potrà essere implementato da eventuali donazioni volontarie provenienti da altri soggetti. Le modalità di erogazione dei contributi sono definite da un protocollo che sarà sottoscritto insieme a Comuni, associazioni della proprietà edilizia e organizzazioni sindacali.
«L’idea di istituire un Fondo straordinario, che mette a disposizione risorse aggiuntive rispetto a quelle che gli enti locali e le Fondazioni già erogano a sostegno del welfare – spiega il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini – nasce dalla consapevolezza che quella degli sfratti è una vera e propria emergenza per il nostro territorio».
Nel 2011 gli sfratti per morosità sono stati 1.273, con un incremento dell’8 per cento rispetto all’anno precedente. «E la situazione non migliorerà certo nel 2012 – aggiunge Sabattini – perchè la decisione del governo di annullare il Fondo sociale per l’affitto peggiorerà la situazione economica delle famiglie, e la situazione critica degli enti locali non consentirà di erogare aiuti economici aggiuntivi».
Per questo motivo la Provincia di Modena ha promosso l’istituzione di un Fondo straordinario per l’anno 2012, trovando nelle Fondazioni bancarie «la piena disponibilità a contribuire a quella che è una vera emergenza sociale del nostro territorio» conclude Sabattini. La Regione Emilia Romagna, inoltre, che già nel 2011 aveva aderito all’accordo provinciale sull’emergenza sfratti, ha rilanciato con un contributo per il 2012 di 150 mila euro.
«I dati sugli sfratti dimostrano in maniera inequivocabile l’aggravarsi dell’emergenza abitativa, in conseguenza della crisi e dell’impoverimento delle famiglie» spiegano i presidenti della Fondazione Cassa di Risparmio Modena Andrea Landi, della Fondazione Cassa di Risparmio Carpi Gian Fedele Ferrari, della Fondazione Cassa di Risparmio Vignola Giovanni Zanasi e della Fondazione Cassa di Risparmio Mirandola Edmondo Trionfini. «Già da anni – osservano – in collaborazione stretta con gli enti locali, le Fondazioni di origine bancaria della nostra provincia hanno messo in campo risorse per far fronte al disagio sociale. E’ un impegno che trova la sua logica prosecuzione nel Protocollo salvasfratti 2012, strumento che consentirà nell’immediato di dare una risposta a chi rischia di perdere la casa e al quale le quattro Fondazioni della provincia di Modena danno il loro sostegno convinto. Si tratta certo di una misura parziale – concludono i presidenti delle Fondazioni – e tuttavia indispensabile per tante famiglie che non possono aspettare la fine della crisi per vedere migliorare le loro condizioni. Ancora una volta l’azione congiunta delle istituzioni e dei diversi attori sociali ottiene un risultato concreto e di grande valore civile perché concilia i diversi interessi facendo salvo, al contempo, il principio di solidarietà».
«Questo Fondo straordinario, che consentirà di intervenire nel 2012 a favore di almeno duecento famiglie – osserva il sindaco di Modena Giorgio Pighi – costituisce uno strumento importante per i Comuni, da anni impegnati sul fronte dell’emergenza sfratti. I destinatari del Fondo sono le famiglie che causa della crisi economica si trovano in situazione di morosità, mentre i beneficiari del contributo – spiega ancora Pighi – sono i proprietari degli immobili per i quali sia già convalidata una procedura di sfratto presso il tribunale».
Il contributo economico ai proprietari consentirà di sospendere, per un periodo di dodici mesi, l’esecutività degli sfratti convalidati per morosità. Saranno i Comuni a ritirare le domande, verificarne i requisiti di ammissibilità e erogare i contributi, che la Provincia trasferirà loro mensilmente. La Provincia svolgerà inoltre un’azione di monitoraggio sull’applicazione del protocollo.