“Ritmi di festa” è il titolo e il filo conduttore dell’undicesima edizione di “Effetto musica”. Nove sono i concerti della rassegna in programma da sabato 24 marzo fino a martedì 27 maggio nei comuni della bassa modenese, a Medolla, Mirandola, San Felice, San Possidonio, Concordia, Cavezzo e San Prospero.
L’elemento della festa è ben presente nelle proposte musicali della rassegna: le feste di musiche e i balli delle campagne padane del secolo scorso, le feste religiose e profane dal ritmo incalzante dei paesi delle province campane e dell’Italia meridionale, gli echi di danze e di canti delle feste andaluse, i musici in viaggio dalle strade di Francia alle terre della taranta, i canti e i balli della tradizione irlandese. La musica etnica e popolare è protagonista quasi assoluta della rassegna di quest’anno, dedicata in larga parte a proposte di riscoperta delle tradizioni musicali.
L’elemento della festa è presente anche nel fatto che alcuni concerti della rassegna sono in programma nelle classiche date delle festività civili e religiose primaverili.
“Quest’anno abbiamo puntato sull’intreccio tra il ritmo e la festa – spiega il direttore artistico Mirco Besutti – con concerti consolidati come quello di Pasqua di Mirandola, al quale si aggiungono in questa edizione le solennità civili del 25 Aprile e del 1° Maggio, cui si affianca l’occasione dell’inaugurazione di nuovi spazi per la cultura come il Teatro Facchini a Medolla e la nuova biblioteca a San Prospero”.
“Effetto musica” è una iniziativa organizzata dall’Unione dei Comuni modenesi dell’area nord in collaborazione con la Provincia di Modena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e per il secondo anno consecutivo con “Altro Suono”, il Festival della Fondazione Teatro Comunale di Modena. La Provincia di Modena ha partecipato a questo progetto sia con il sostegno economico, sia concorrendo nella definizione dell’identità del programma musicale, con lo scopo di rafforzarne la qualità.
I primi due appuntamenti del cartellone sono gli unici a pagamento con prevendita nei due giorni che precedono gli spettacoli (ingresso 6,50 euro, per informazioni: tel. 0535 49821). Gli altri concerti sono ad ingresso libero.
“Sevilla flamenco” è lo spettacolo inaugurale della rassegna ed è in programma sabato 24 marzo al Teatro Facchini di Medolla. Di scena la compagnia Flamenco libre che propone il ritmo, la passione e i canti d’amore di una festa andalusa. Al centro dell’esibizione la “sevillanas” la danza tipica di Siviglia, capoluogo dell’Andalusia. La compagnia Flamenco libre è composta da Juan Lorenzo, uno dei migliori chitarristi flamenchi spagnoli, Josè Salguero alla voce, Pilar Carmona ed Elena Presti, danza e nacchere.
Il secondo appuntamento con “Effetto musica” è sabato 31 marzo, sempre al Teatro Facchini di Medolla, con Mimmo Epifani e “La musica del Sierro”, musicalità mediterranea, tarantelle e balli di San Vito, gli strumenti sono il mandolino, la chitarra, i tamburi.
Nel Duomo di Mirandola, martedì 3 aprile, tradizionale Concerto di Pasqua con la Società corale Euridice di Bologna, la più antica istituzione corale di Bologna, con l’organista Sergio Turra, dirige Pier Paolo Scattolin. Tra gli autori dei brani musicali proposti vi sono Giovanni Pierluigi da Palestrina, Johann Sebastian Bach, Francis Poulenc, Krzysztof Penderecki, lo stesso Pier Paolo Scattolin.
Sabato 14 aprile nel Teatro comunale di San Felice concerto di musica irlandese con i Birkin tree, l’unica formazione italiana ad esibirsi regolarmente in Irlanda, I Birkin tree (flauto, cornamusa, e chitarra) hanno tenuto più di un migliaio di concerti in Italia ed in Europa e sono attualmente impegnati nella realizzazione del quarto album in uscita per l’estate 2007.
Martedì 24 aprile la rassegna torna al Teatro Facchini di Medolla, con il gruppo Barabàn che propone uno spettacolo multimediale dedicato alla festa della Liberazione. Si tratta di un concerto per la Resistenza con canti e musiche dal vivo sovrapposti a immagini e testimonianze proiettate su grande schermo. Barabàn è un gruppo storico della scena folk, fondato a Milano nel 1982, ed è considerato una delle più qualificate band di musica popolare italiana.
Martedì 1° maggio la rassegna si sposta nella Piazza Andreoli di San Possidonio (in caso di maltempo al Teatro Varini) con I violini di santa Vittoria. L’ensemble nasce nel 1999 ed è composto da Massimo Barba primo violino, Orfeo Bossini secondo violino, Roberto Mattioli terzo violino, Luigi Andreoli viola, Giovanni Scorcioni contrabbasso. I Violini di Santa Vittoria ripropongono musiche sorte tra le province di Reggio, Parma e Mantova fin dall’inizio del XIX secolo che oggi noi conosciamo sotto il nome di ballo liscio, soprattutto valzer, mazurche, polke, con in aggiunta alcuni tango e one step, testimonianze del gusto musicale dell’epoca.
Sabato 12 maggio al Teatro del Popolo di Concordia balli e canti delle feste Vesuviane: lo spettacolo “A paranza d‘O Lione” propone oltre al variegato repertorio di tammurriate anche la tradizione delle tarantelle e dei balli di coppia delle province campane, con strutture ritmiche ossessive e ballerini che danzano balli sensuali. A Paranza d’O Lione è uno dei gruppi più importanti della zona del Vesuvio, guidato dalla possente ritmica di Antonio O’ Lione.
Venerdì 18 maggio alla Villa Giardino di Cavezzo concerto dei Musicanti del piccolo borgo, una formazione storica del folk revival italiano, costituitasi alla metà degli anni Settanta. Si tratta di un viaggio nella musica tradizionale dell’Italia centro-meridionale, dalle ninne nanne agli stornelli, dai canti religiosi ai saltarelli e alle tarantelle, con l’uso degli strumenti più strettamente legati al mondo agropastorale, come il piffero, il flauto, la zampogna, il mandolino, la chitarra battente, l’organetto, il tamburello recentemente, il “bufù”, il grande tamburo a frizione molisano.
La rassegna “Effetto musica” chiude domenica 27 maggio a San Prospero, nella piazzetta della nuova biblioteca comunale, con il concerto del gruppo francese Les troubl’amours. L’identità musicale del gruppo si è costruita interpretando vecchie canzoni francesi con la scoperta dell’universo tzigano e della musica popolare dell’Italia meridionale. Il repertorio comprende composizioni e brani tradizionali adattati.
“E’ una rassegna che va alla riscoperta della musica della tradizione, capace di raccontare l’anima più profonda dei popoli e di portarla per le strade e nelle piazze – commenta Beniamino Grandi, assessore provinciale alla Cultura – avvicinandosi ai giovani e coinvolgendoli nella riscoperta delle proprie radici e di quelle in comune con gli altri”.