Entro il 2010 potranno accedere alla banda larga circa 80.000 cittadini emiliano-romagnoli fino ad ora esclusi dal servizio. Si tratta di uno dei primi effetti dell’accordo siglato nel mese di aprile tra la Regione Emilia-Romagna, Lepida e Telecom Italia, finalizzato all’abbattimento del cosiddetto digital divide, il “divario” tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione e chi ancora no. L’intervento riguarda soprattutto gli abitanti dell’Appennino. Nel territorio della provincia di Modena sono interessate aree in precedenza non raggiunte dal servizio nei comuni di Fanano, Fiumalbo, Mirandola, Modena, Prignano sulla Secchia, Serramazzoni, Sestola e Spilamberto.
Per superare il divario tecnologico la Regione ha investito quest’anno 5 milioni di euro, cui ne vanno aggiunti altri 15 del Ministero delle comunicazioni per la realizzazione di un piano con Infratel (società del Ministero dello Sviluppo Economico) su 123 centraline a livello regionale. L’intesa mira a raccordare gli investimenti sulla banda larga di enti pubblici e Telecom.
Grazie a questo accordo Telecom Italia ha incluso nel proprio piano 2010 i lavori di adeguamento di 54 centraline, per erogare servizi Adsl con banda nominale di almeno 7 Mbps per mezzo della linea telefonica fissa. A ciò si aggiungono altri 17 interventi che Telecom Italia farà in autonomia, in corso di realizzazione o completati di recente, come nel caso del comune di Sestola, dove i servizi sono già commercializzati. A oggi sono così ben 71 gli interventi sul territorio, tra quelli già completati e quelli in corso, che riguardano 54 Comuni dell’Emilia-Romagna, di cui 8 in provincia di Modena: questo significa concretamente accesso alla banda larga per 80 mila cittadini in più (il 2% della popolazione regionale), che prima erano esclusi dal servizio. Una volta a regime i cittadini e le imprese possono acquistare i servizi direttamente da Telecom Italia o da altri operatori, non devono cablare la casa, così come possono aquistare servizi in wi-fi. Il piano proseguirà nel 2011 con l’adeguamento di un’altra trentina di centraline.
“Un passo avanti nel superamento del digital divide, che scende così al 10%. Un risultato indubbiamente significativo – ha commentato Alfredo Peri, assessore regionale alle Infrastrutture materiali e immateriali – tanto più in questo momento di difficoltà economica, perché significa dare la possibilità alla comunità dell’Emilia-Romagna, cittadini e imprese, di utilizzare al massimo tecnologie e infrastrutture. Non è solo un ‘lusso’, ma una necessità. Ed è principalmente il nostro obiettivo: far crescere la comunità regionale nel suo insieme”.