Lunedì 18 gennaio alle 21, presso la Sala Truffaut in via degli Adelardi 4 a Modena viene proiettato il film “Di madre in figlia“, un documentario dedicato al Coro delle Mondine di Novi. Nato a metà degli anni settanta, questo gruppo vocale è formato da venti donne, la maggior parte delle quali sono ottantenni che da giovani hanno lavorato nelle risaie del Piemonte e hanno vissuto l’esperienza della Resistenza in Emilia.
Il film è stato realizzato dal regista emergente Andrea Zambelli, con la produzione della società Rossofuoco di Davide Ferrario. Il progetto è stato promosso dalla Provincia, in collaborazione e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Ad introdurre la serata intervengono Elena Malaguti, Assessore alla Cultura della Provincia di Modena, Andrea Landi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Luisa Turci, Sindaco del Comune di Novi e Davide Ferrario, regista e produttore. L’ingresso è gratuito.
Il documentario è un omaggio ai sacrifici di tutte le mondine, donne che hanno iniziato a lavorare fin da piccole, a volte anche per dodici ore al giorno, reclutate nei loro paesi e portate nelle risaie della Lombardia e del Piemonte per guadagnare un po’ di denaro per le proprie famiglie, devastate dalla guerra e dalla miseria. A piedi scalzi tutto il giorno nell’acqua, con la schiena curva e un cappellaccio in testa per ripararsi dal sole, le mondine restavano lontane da casa per mesi e i loro letti erano giacigli di paglia. Per sopportare la fatica e la nostalgia, cantavano. L’icona neorealista delle mondine è la Silvana Mangano di “Riso amaro”.
Nel film di Zambelli le Mondine di Novi si raccontano attraverso i loro ricordi e i loro canti. Il montaggio ripercorre la loro storia con vecchie immagini di repertorio in bianco e nero che si alternano alle loro testimonianze. Il documentario ne illustra anche il percorso musicale attuale: le Mondine di Novi vanno tutt’ora in giro di festa in sagra a cantare le stesse canzoni, di protesta, d’amore, di malinconia, che usavano cantare in risaia molti decenni fa. Il coro si esibisce insieme al complesso folk dei Fiamma Fumana, gruppo musicale italiano originario dell’Emilia, fondato da Alberto Cottica, ex Modena City Ramblers. Con il passare del tempo il coro di Novi si è rinnovato, dapprima con l’ingresso delle figlie delle mondine, che hanno imparato a cantare dalle madri e si sono unite a loro per portare avanti la tradizione dei canti di risaia. Successivamente i Fiamma Fumana hanno aggiunto il contributo di un’altra generazione ancora, quella delle ragazze ventenni di oggi, e con l’uso della musica elettronica hanno dato vita nell’insieme a un gruppo musicale elettro-folk che unisce tre generazioni.
Con la costruzione del coro queste donne ritornano protagoniste nella seconda parte della loro vita. Il coro fa riscoprire loro quei valori di socialità femminile e di azione collettiva che la vita della mondina aveva loro insegnato. La loro musica difende un’antica idea del secolo passato: il lavoro come lotta per la libertà.
Il documentario “Di madre in figlia” è già stato proiettato ed acclamato in numerosi festival nazionali ed internazionali, tra cui il 33° TIFF Toronto International Film Festival, il 26° TFF Torino Film Festival, il Kansas City film fest, il XXVII Uruguay Film Festival di Montevideo, il Munich film festival, il Piemonte Movie 2009, il Bergamo Film Meeting. E’ stato presentato anche alla Cineteca di Milano e all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi.
Andrea Zambelli (Bergamo, 1975) è laureato al DAMS di Bologna. Il suo debutto alla regia è del 2001 con “Farebbero tutti silenzio”, un documentario sul “modo di vivere ultrà” della tifoseria dell’Atalanta. Ha diretto poi “Deheishe refugees camp” (2002) e “Identità” (2003), due documentari che raccontano la difficile quotidianità dei campi palestinesi in Palestina e in Libano. Tra i suoi lavori più recenti anche “Mercancìa” (2006), sul primo passaggio di produzione della pasta di coca e sulle condizioni di vita dei cocaleros in Colombia. “Di madre in figlia” è il suo ottavo documentario. Nella sua filmografia vi sono anche alcuni cortometraggi e videoclip.
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