Daido Moriyama. Visioni del mondo.

Dal 17 settembre al 14 novembre presso l'ex Ospedale di San Agostino in mostra oltre 450 immagini scattate da Moriyama. E' la prima grande retrospettiva italiana dedicata al fotografo giapponese.

Venerdì 17 settembre alle 19.30 presso l’ex ospedale Sant’Agostino di Modena inaugura la prima grande retrospettiva italiana dedicata all’artista giapponese Daido Moriyama. Curata da Filippo Maggia e proposta nell’ambito del progetto Fondazione Fotografia dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la mostra raccoglie oltre 450 immagini scattate da Moriyama dagli anni sessanta ad oggi, ricostruendo il percorso di una delle più interessanti figure della fotografia contemporanea giapponese. L’esposizione rimane aperta al pubblico dei visitatori fino a domenica 14 novembre.

La mostra si inserisce nell’ambito del Festival della Filosofia 2010, in corso a Modena, Carpi e Sassuolo dal 17 al 19 settembre. In consonanza con la kermesse modenese, attraverso una selezione di 32 immagini, Moriyama fornisce la sua personale interpretazione anche sul tema trattato nel Festival, quello della fortuna.

La mostra “Daido Moriyama. Visioni del mondo” è organizzata con il patrocinio dell’Istituto di Cultura Giapponese di Roma, e vede la partecipazione eccezionale dell’artista – per la prima volta in Italia – in occasione dell’inaugurazione.

E’ una ricerca quotidiana senza fine quella che spinge Moriyama a realizzare migliaia e migliaia di scatti lungo tutta la sua esistenza. Si tratta di immagini dai bianchi e neri contrastati, spesso sfocate, graffiate, sovraesposte o sgranate, che tracciano la vita di un fotografo “on the road” alla Jack Kerouac, dove i temi del viaggio, della libertà e del vagabondaggio costituiscono l’interesse e l’essenza principale del lavoro dell’artista, con una voglia inesauribile di raccontare le città, le strade e la gente che le popola. Moriyama viaggia per il gusto di farlo, senza una meta precisa, per svolgere un’indagine senza limiti sul mondo, dove la realtà è quasi tutta un mistero, un puzzle infinito, un labirinto da scoprire. Tra gli scatti dell’artista spesso vengono riprese fotografie tratte da magazine, poster, pubblicità, televisione che si mischiano a quelle scattate dal vivo. Ciò che conta è il frammento di esperienza, quell’unica verità che prende forma solo quando il fotografo cattura in una singola immagine la natura del mondo.

La mostra conduce nell’universo visivo dell’autore, offrendo al contempo una visione estremamente lucida sulle trasformazioni che hanno segnato la recente storia giapponese. Nell’esposizione vengono ripercorsi i maggiori lavori realizzati da Daido Moriyama nel corso della sua intensa carriera, a partire da “Pantomime“, serie scattata a fine anni ’50 quando l’autore, appena ventenne, inizia a fotografare da freelance. Tra le altre serie vi sono “Japan: a Photo Theater“, tratta dal libro pubblicato nel 1968 in collaborazione con Shuji Terayama, e “Itinerant Entertainers“, realizzata nello stesso periodo, poi “Hunter e Farewell Photography“, la cui pubblicazione a inizio anni ’70 scioccò l’ambiente fotografico giapponese, e ancora “Tales of Tono” (1974), realizzata nelle zone del Giappone rurale e più tradizionale, “Light and Shadow” (1982), fino a “Shinjuku“, serie degli anni ‘90 composta da istantanee scattate nelle strette vie della città di Shinjuku (uno dei 23 quartieri speciali di Tokyo), descritta da Moriyama come dimora caotica dei desideri della gente.

Hiromichi (Daido) Moriyama nasce a Ikeda-cho, Osaka, nel 1938. A causa del lavoro del padre, la sua famiglia si trasferisce in diverse città del Giappone. Nel 1961 Moriyama è a Tokyo per aderire al collettivo di fotografi VIVO. Punto di riferimento fondamentale della sua formazionae artistica è Shomei Tomatsu. Dopo aver lavorato come assistente di Eikoh Hosoe, da cui impara tutti i segreti della tecnica fotografica, nel 1964 inizia la carriera di freelance e tre anni più tardi vince il premio come artista emergente della Japan Photo-Critics Association. Negli stessi anni inizia a collaborare con diverse riviste, la più importante delle quali è Provoke, su cui pubblica due celebri serie l’una notturna, scattata in un love hotel, l’altra realizzata in un drugstore ad Aoyama durante gli scontri del 1968 tra polizia e oppositori dell’Ampo. Successivamente realizza numerose altre serie, parecchie delle quali proposte dalla mostra modenese, e negli anni Novanta arriva il successo internazionale che lo porta ad esporre in diverse gallerie e musei di tutto il mondo tra cui: San Francisco Museum of Modern Art (1999, 2009), Metropolitan Museum di New York, Fotomuseum di Winterthur (1999), White Cube a Londra (2002), Fondation Cartier pour l’art contemporain a Parigi (2003), Kunsthaus di Graz in Austria, Museum of Contemporary Art di Vigo in Spagna (2005), Museum of Contemporary Art di Tokyo (2008).

In occasione della mostra modenese viene pubblicato da Skira un ampio catalogo dedicato a Daido Moriyama che contiene molte delle opere esposte, accompagnate da un’intervista a cura di Filippo Maggia, da un testo critico di Akira Hasegawa e da una biografia approfondita redatta da Francesca Lazzarini.

La mostra “Daido Moriyama. Visioni del mondo” è visitabile dal martedì alla domenica con orario dalle 11 alle 19. In occasione del festival della Filosofia la mostra rimane aperta venerdì 17 settembre dalle 9 alle 23, sabato 18 settembre dalle 9 alle 2, domenica 19 settembre dalle 9 alle 22. L’ingresso è gratuito.

Parallelamente alla personale dedicata a Moriyama, negli spazi espositivi del FotoMuseo Panini in via Giardini 160 a Modena viene allestita un’altra mostra, dal titolo “Japan Contemporary“, che propone una selezione di opere di artisti giapponesi, tratte dalla collezione di fotografia contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. In esposizione fotografie e video di Nobuyoshi Araki, Maiko Haruki, Ryuji Miyamoto, ancora Daido Moriyama, Hiroshi Sugimoto, Risaku Suzuki e Miwa Yanagi.

Fondazione Fotografia è il progetto culturale promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, a cura di Filippo Maggia, dedicato alla fotografia contemporanea, al video d’autore e al cinema d’artista, con l’obiettivo di dar vita ad una collezione permanente, da collocare definitivamente all’interno del polo culturale Sant’Agostino. La collezione sta prendendo forma attraverso acquisizioni mirate, programmate nell’arco di un triennio, che riguardano sia artisti italiani che stranieri.
Il programma di acquisizioni dà luogo a mostre periodiche, che documentano e illustrano lo stato delle raccolte. La collezione internazionale, strutturata per aree geografiche, ha preso in esame sinora 2 zone: l’Estremo Oriente, rappresentato da 88 opere di 21 autori esposte in occasione della mostra Asian Dub Photography (Foro Boario di Modena – dicembre 2008/marzo 2009), e l’Europa dell’Est, con 152 opere di 29 autori, al centro della mostra Storia Memoria Identità (ex ospedale Sant’Agostino, 13 dicembre 2009 – 14 marzo 2010). La raccolta internazionale prosegue con opere riferite all’Africa e al Medio Oriente, che vengono presentate in una grande mostra a dicembre 2010.
Il primo nucleo di acquisizioni in ambito nazionale – 47 opere – è stato presentato in occasione della mostra UNO. Basilico, Fontana, Ghirri, Jodice, Vaccari (ex ospedale Sant’Agostino, Modena – marzo/maggio 2009). Il secondo gruppo di 59 opere è stato invece al centro della mostra DUE. Andreoni, Campigotto, Ferrero Merlino, Pirito Rivetti, Thorimbert (ex ospedale Sant’Agostino, Modena – settembre/novembre 2009). La ricognizione sulla fotografia contemporanea italiana è poi proseguita nel 2010 con le 50 opere della mostra TRE. Paola De Pietri, Pino Musi, Carmelo Nicosia, Francesco Jodice (27 marzo–30 maggio).
Fanno parte della Collezione anche opere di giovani artisti acquisite attraverso progetti dedicati agli allievi delle maggiori scuole di fotografia italiane ed europee, come Piattaforma 09 e Gate 10, mentre Special Emilia-Romagna è il programma di acquisizioni per autori emiliano-romagnoli under 30.
Significativa anche la raccolta delle 50 videointerviste agli artisti sinora realizzate, che saranno messe a disposizione del pubblico a fini di ricerca e attività di studio.

Per informazioni:
Fondazione Fotografia
tel 059.239888
email info@mostre.fondazione-crmo.it

Pubblicato: 09 Settembre 2010