Consiglio provinciale straordinario sul Giorno della Memoria

A Montese venerdì 25 gennaio si è svolta una iniziativa per ricordare le persecuzioni degli ebrei in Appennino, la storia della linea gotica, lo sterminio del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei lager nazisti.

In occasione della giornata della memoria dedicata al ricordo dello sterminio del popolo ebraico nei lager nazisti, venerdì 25 gennaio a Montese ha avuto luogo una seduta straordinaria del Consiglio provinciale. La seduta è stata introdotta dal presidente del Consiglio Luca Gozzoli, a cui hanno fatto seguito le relazioni del giornalista Walter Bellisi sulla persecuzione antiebraica nell’Appennino modenese e un contributo di Francesco Berti Arnoaldi Veli – presidente della Fondazione ex Campo Fossoli – sul tema della Linea Gotica.

L’Appennino modenese fu un rifugio per gli ebrei che fuggirono dalle città e cercarono riparo sulle montagne. Walter Bellisi ha documentato la presenza in Appennino di circa 164 ebrei intorno al 1943, di cui 5 poi arrestati.
“In montagna, come in pianura – ha ricordato Bellisi – quasi in modo spontaneo, sorse una fitta catena di solidarietà che vide insieme preti cattolici, partigiani di qualsiasi colore, semplici contadini, ma anche podestà e funzionari pubblici. Molti ebrei così vennero salvati, altri invece finirono nelle camere a gas dei campi di sterminio”.
L’altro argomento della giornata è stato quello della Linea Gotica, che andava dal Tirreno all’Adriatico e faceva parte di un sistema di fortificazioni tedesche per contrastare l’avanzata degli alleati provenienti da sud.

Successivamente sono intervenuti i rappresentanti dei gruppi del Consiglio provinciale, tra cui Andrea Sirotti del PD, Aldo Imperiale di Rifondazione Comunista, Walter Telleri dei Verdi, Claudia Severi di Forza Italia, Luca Caselli di Alleanza Nazionale, Tomaso Tagliani dell’Udc e Giorgio Barbieri della Lega Nord.

Nel concludere la riunione, il Presidente della Provincia Emilio Sabattini ha affermato che quella della shoah è “una pagina buia della nostra civiltà, e sarebbe un grave errore considerare quella tragedia semplicemente come una pagina di storia, da celebrare in modo rituale. Il germe dell’odio razziale non è estinto nel mondo, ed è quindi necessario conoscere il passato per evitare che accadano ancora simili atrocità”.

L’iniziativa ha fatto parte di un ideale itinerario intrapreso dal 2005 in poi, nel corso del quale ogni anno è stato organizzato un Consiglio provinciale straordinario in luoghi simbolo del territorio modenese, legati in un qualche modo allo sterminio e alle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi di concentramento.

Il primo Consiglio provinciale straordinario sul Giorno della memoria si svolse a Carpi lunedì 25 gennaio 2005 alla presenza di Amos Luzzatto, Presidente delle comunità ebraiche italiane. La seduta venne preceduta da una visita di una delegazione di consiglieri all’ex campo di Fossoli, con deposizione di una corona, e al Museo monumento al Deportato.

Nel 2006 il Consiglio straordinario ebbe luogo mercoledì 25 gennaio a Villa Emma di Nonantola, un altro dei luoghi simbolo modenesi della giornata della memoria. L’episodio di Villa Emma risale al periodo tra il 1942 e il 1943, quando in questa struttura vissero 73 ragazzi ebrei profughi, che vennero dapprima nascosti dai cittadini di Nonantola e poi fatti fuggire in Svizzera.

Nel 2007 infine il Consiglio straordinario della memoria si svolse mercoledì 24 gennaio a Finale Emilia, sede di una comunità ebraica rilevante e di un relativo cimitero. In tale occasione, da ricordare l’intervento dell’esperta di storia locale Maria Pia Balboni che illustrò le peripezie degli ebrei di Finale Emilia nel corso della Shoah.

Pubblicato: 28 Gennaio 2008Ultima modifica: 23 Aprile 2020