I confini della tavola periodica, l’incertezza dei quanti, le nanoparticelle, la cinetica di una reazione radicalica, l’autocatalisi asimmetrica, la datazione col radiocarbonio, il cobalto camaleontico, la polimerizzazione ionica. Di cosa stiamo parlando? Ma è ovvio… si tratta di alcuni degli aspetti della chimica, quella branca delle scienze naturali, che si occupa dello studio, della costituzione e delle proprietà della materia e delle sue trasformazioni.
Questi sono solo alcuni dei tanti problemi pratici e di laboratorio che Simone Calvello ha dovuto affrontare partecipando alle Olimpiadi della Chimica che si sono concluse alla State University di Mosca lo scorso 24 luglio. Simone è un ragazzo di diciassette anni, studente dell’Istituto Enrico Fermi di Modena, nato a Sassuolo e residente a Rubiera. Alla passione per la chimica Simone aggiunge l’amore per il gioco degli scacchi.
Accompagnato nella sede della Provincia da Maurizio Boni, preside dell’istituto tecnico industriale modenese Fermi, dai genitori e dai quattro fratelli, Simone Calvello ha ricevuto i complimenti anche del presidente Emilio Sabattini e dell’assessore all’Istruzione Silvia Facchini.
Con la sua partecipazione alle Olimpiadi della Chimica, Simone ha confermato il livello di eccellenza dell’Istituto Fermi che frequenta, un importante riconoscimento indiretto quindi anche per la qualità degli studi svolti e del valore degli insegnanti che lo hanno seguito. Sotto il profilo personale, il suo talento naturale per la scienza della chimica, coltivato con impegno e metodo, rappresenta poi un esempio per tutti gli studenti che si preparano a diventare le risorse vincenti per il futuro, coloro che possono contribuire a quei percorsi di innovazione anche a livello scientifico di cui si avverte una grande necessità.
Il risultato forse più prestigioso Simone Calvello l’aveva conseguito vincendo la sua categoria nei Giochi della Chimica in ambito nazionale che si sono tenuti nel mese di giugno a Frascati, dopo avere partecipato con successo alle selezioni interne all’Istituto e a quelle regionali. La vittoria a Frascati gli aveva consentito di essere selezionato dapprima tra i migliori 8 ragazzi italiani per gli allenamenti preolimpici a Pavia e poi dopo parecchi giorni di intenso studio e di test tra i 4 partecipanti ufficiali italiani alle Olimpiadi.
Alle Olimpiadi della Chimica Simone Calvello si è poi classificato tra i migliori 256 studenti di chimica del mondo, provenienti da 68 diversi paesi. E’ giunto 130esimo nella graduatoria finale, secondo degli italiani. Ha vinto una delle 70 medaglie di bronzo assegnate, dopo le 31 medaglie d’oro e le 56 medaglie d’argento, prima delle menzioni di onore e dei semplici certificati di participazione. Gli studenti di chimica in assoluto più bravi al mondo sono risultati quelli cinesi, seguiti dai russi.
Le Olimpiadi Internazionali della Chimica sono una competizione riservata agli studenti delle scuole secondarie che ha lo scopo di promuovere le relazioni fra giovani di paesi diversi incoraggiando la cooperazione e la comprensione internazionale tra i futuri esperti mondiali di questa scienza. Gli studenti partecipanti devono superare sia prove di carattere pratico (sintesi chimiche di composti organici, determinazioni quantitative), sia prove teoriche (domande a scelta multipla con risoluzione di problemi di chimica-fisica, chimica organica, chimica generale, chimica inorganica). Nata nel 1968 in Cecoslovacchia, questa manifestazione ha coinvolto inizialmente solo alcune nazioni dell’est europeo. Negli anni la partecipazione si è allargata a paesi di ogni parte del mondo assumendo le connotazioni attuali di una festa mondiale della cultura chimica. In Italia gli studenti partecipanti alle Olimpiadi sono scelti con i “Giochi della Chimica“, organizzati dalla Società Chimica Italiana con il supporto finanziario del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Come si diventa dei geni della chimica studiando a Modena? A Modena gli studi della chimica più completi possono essere seguiti a livello di scuola superiore presso l’Istituto Fermi e poi successivamente presso il Dipartimento di Chimica della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università.
L’Istituto Fermi rappresenta un punto di eccellenza nella realtà provinciale e regionale, attualmente di proprietà della Provincia, diventerà statale nel corso del 2008. Il processo di statizzazione avviene tutelando e valorizzando il patrimonio formativo costruito in questi anni e anche il piano di studi non viene modificato.
All’Istituto Fermi, dopo il biennio di cultura scientifica generale si può frequentare il triennio di specializzazione in chimica industriale e qualificarsi alla fine degli studi come perito chimico (l’altro indirizzo possibile è quello di elettronica e telecomunicazioni per diventare periti elettronici).
All’Università di Modena e Reggio Emilia si può invece conseguire la laurea triennale in Chimica e poi successivamente la laurea specialistica di secondo livello in Scienze Chimiche della durata di due anni.
Quali sono i possibili sbocchi professionali di uno studente di chimica? L’industria chimica è tuttora un settore trainante dell’economia italiana. Esperti di chimica operano tipicamente in campo industriale in molti settori, con ruoli nel controllo qualità e nello sviluppo di nuovi prodotti, come pitture, vernici ed inchiostri, adesivi e sigillanti per l’edilizia, prodotti per la casa, cosmetici e farmaci. I chimici lavorano altresì in comparti nei quali la chimica gioca un ruolo rilevante, come l’agro-alimentare, il ceramico e il meccanico. Poi lavorano anche in laboratori di analisi nella difesa dell’ambiente, in ambito sanitario, nel controllo della sicurezza degli alimenti e dei prodotti, nella ricerca e nell’insegnamento. Chimici lavorano persino nei tribunali per aiutare con loro analisi a risolvere casi giudiziari, o nei musei, dove si occupano del restauro e della conservazione dei beni culturali.
In ambito modenese la figura professionale del chimico è molto ricercata dalle industrie locali, in particolare da quelle del settore ceramico. La stessa Confindustria modenese ha siglato una convenzione con l’Istituto Fermi, con lo scopo di adeguare i percorsi formativi dell’istituto anche alle reali esigenze del mondo produttivo. Grazie a questa convenzione è stato realizzato all’interno della scuola un laboratorio specificatamente attrezzato per sperimentazioni legate al materiale ceramico, in alcuni dei corsi vengono implementati moduli e argomenti che consentono agli studenti di approfondire il mondo ceramico, sono stati promossi stage estivi presso le aziende del settore.
Per l’Ammnistrazione provinciale risulta quindi evidente l’importanza dello studio della chimica per l’industria modenese, non solo quella ceramica, così come per gli altri comparti, da quello ambientale a quello sanitario. E’ di conseguenza un obiettivo prioritario riuscire a preparare giovani esperti anche in questa materia che, adeguatamente seguiti, siano in grado di ricoprire in futuro ruoli di responsabilità nel sistema socio-economico modenese. Ed è per questo che va dato l’opportuno risalto ai livelli di eccellenza come quello raggiunto dallo studente del Fermi Simone Calvello. Simbolicamente, come modelli esemplari, si tratta di casi che devono essere valorizzati ed incentivati.