Oltre quattro milioni di euro per investimenti, prevalentemente provenienti dalla Regione e destinati alla viabilità e alle imprese, e circa 800 mila euro di risorse in parte corrente da utilizzare per la gestione dei nidi e al potenziamento del sistema di protezione civile. Sono le voci più significative della prima variazione al bilancio 2007 della Provincia di Modena approvata dal Consiglio provinciale (sì della maggioranza e voto contrario dell’opposizione) insieme al Consuntivo 2006 il cui avanzo disponibile (68 mila euro) è stato impegnato nella variazione insieme ad altre risorse derivanti dall’avanzo vincolato (354 mila euro) e dall’addizionale sull’energia elettrica (100 mila euro), per un totale complessivo di 522 mila euro. Gli interventi principali, ha ricordato l’assessore al Bilancio Stefano Vaccari, riguarderanno l’edilizia scolastica (sono previste manutenzioni straordinarie al Selmi, al Tassoni e al Cattaneo) e i contributi da assegnare nell’ambito del Piano ambientale per l’energia.
E’ di 223 milioni e 581 mila euro il bilancio 2006 della Provincia di Modena con un aumento di oltre il 27 per cento sull’anno precedente realizzando il 95,8 per cento delle spese complessive previste e rispettando il patto di stabilità. L’avanzo complessivo (981 mila euro), ha ricordato l’assessore al Bilancio Stefano Vaccari, rappresenta l’0,41 per cento della spesa, «il dato più basso degli ultimi anni e un indicatore del buon grado di efficienza». Nel 2006, inoltre, è iniziata la manovra di contenimento del debito facendo ricorso alla restituzione anticipata di capitale alla Cassa depositi e prestiti (17 milioni di euro) senza «ridurre la capacità di investimento dell’ente che è rimasta sui 40 milioni euro – ricorda l’assessore Vaccari – testimoniando uno sforzo straordinario per dare una risposta urgente alle esigenze del sistema scolastico e della mobilità». Più in generale, «lo scostamento del consuntivo dal bilancio approvato nel dicembre 2005 è minimo, solo del 3,8 per cento – conclude Vaccari – dimostrando l’elevata attendibilità delle previsioni iniziali».
La capogruppo di Forza Italia Claudia Severi, invece, ha criticato i residui attivi che ammontano a 213 milioni: «Se la Provincia ha tanti crediti non riscossi è ricca, allora o abbassa le tasse ai cittadini e alle imprese o accelera l’offerta dei servizi». Rispetto alla variazione, Severi ha osservato come «dopo anni di pianti sul governo Berlusconi, dalla Regione arrivano 300 mila euro di entrate non previste per i contributi alla gestione dei nidi che, se non verranno utilizzati, rischiano di essere ritirati». Per Dante Mazzi (Forza Italia) le maggiori entrate in conto capitale che giungono dalla Regione, con vincolo di spesa, derivano dai diversi tempi di redazione del bilancio. Secondo Mazzi, inoltre, enfatizzare il fatto che la Provincia «non aumenta le aliquote rappresenta una mezza verità: non le aumenta perché sono già al massimo».
Anche Cesare Falzoni (An) ha criticato la gestione economica: «E’ un bilancio fatto senza tener conto degli altri enti, quando arrivano soldi in più si trova il modo di incasellarli: permette di navigare a vista progettando con prudenza. E a consuntivo si verifica che si è realizzato quanto progettato a breve termine: così il bilancio quadra sempre». Per Giorgio Barbieri (Lega) «il governo ha ereditato dieci miliardi dal governo precedente e lo definisce “tesoretto”, in Provincia invece c’è una variantina delle povertà. Sono scandalizzato – ha aggiunto – che si accettino in silenzio tagli gravosissimi dalla Regione: ci si vanta dei fondi alle imprese (legge 41), ma all’inizio si finanziava il 50% dell’intervento realizzato dai privati, oggi è tanto se si arriva all’8%. E’ il modo di sostenere imprese che pagano gli aumenti delle tasse? Con altri governi avremmo sentito cose allucinanti e non il silenzio».