Approvato all’unanimità il nuovo PAL

Sabattini e Pighi: “una scelta di responsabilità” - 17 ottobre 2011

Con il voto unanime della Conferenza territoriale sociale e sanitaria – l’organismo che comprende tutti i 47 Comuni della provincia di Modena – è stato approvato nella seduta di venerdì 14 ottobre il nuovo Piano Attuativo Locale (Pal), lo strumento di programmazione dei servizi sanitari. Documento di valenza triennale, il “piano regolatore generale della sanità” guarda in realtà a un orizzonte più ampio e costituisce lo strumento di raccordo fra la gestione della sanità a livello regionale e gli enti locali. Presentato dai direttori generali dell’Azienda Usl e dell’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico, il documento di 86 pagine è stato messo a punto da oltre 150 tecnici delle due aziende e dell’Università, suddivisi in gruppi di lavoro, in base alle linee di indirizzo indicate dalla Conferenza dei sindaci. Quattro i principi-chiave: il potenziamento dell’assistenza e dei servizi forniti sul territorio; la rimodulazione dei ruoli delle strutture ospedaliere; una maggiore integrazione tra i servizi esistenti; la semplificazione organizzativa.

Il Pal è stato approvato dopo un percorso durato quasi un anno e mezzo, durante il quale sono state ascoltate le proposte e i suggerimenti non solo degli “addetti ai lavori” ma anche dei cittadini, in assemblee e incontri pubblici e attraverso il sito web www.pal.provincia.modena.it, dove è consultabile il documento. Il testo approvato recepisce alcuni emendamenti tecnici e diversi impegni assunti nel corso delle consultazioni.

“L’approvazione di questo Piano – spiegano Emilio Sabattini e Giorgio Pighi, presidenti della Conferenza territoriale – è un atto di responsabilità, indispensabile per garantire il mantenimento di un sistema sanitario pubblico diffuso su tutto il territorio e di grande qualità. Le esigenze della popolazione sono mutate, il mondo stesso della sanità è in continua evoluzione. A questo si aggiunge il tema delle risorse economiche, sempre più ridotte. Non solo: rispetto a un anno fa, il quadro è ulteriormente peggiorato, e questo potrà richiedere correttivi rispetto alle attuali previsioni”.

“La sfida, uscendo da una logica conservatrice – aggiungono Sabattini e Pighi – era quella di trovare nuovi modelli e forme organizzative per rispondere in modo ancora più efficace ai bisogni degli utenti. A giudizio degli enti locali, questo risultato è stato raggiunto dal Pal che consente di preservare e potenziare quella grande ricchezza che è il sistema a rete. Un sistema, cioè, che supera la concezione localistica e mette a disposizione di tutti i cittadini della provincia le migliori professionalità e tecnologie disponibili. Un sistema – aggiungono Sabattini e Pighi – che non ruota esclusivamente intorno alla rete di ospedali, peraltro molto diffusa, ma fa della medicina di territorio il nodo strategico per il futuro. Perché gli ospedali sono il luogo dell’emergenza, dell’evento “straordinario”, mentre la stragrande maggioranza dei cittadini si attende una risposta efficace ed efficiente alle necessità quotidiane, alla prevenzione o alla cura delle malattie croniche”.

Pubblicato: 17 Ottobre 2011Ultima modifica: 27 Settembre 2022