Fino a domenica 19 giugno la Palazzina dei Giardini pubblici in corso Canalgrande a Modena ospita la prima retrospettiva italiana dedicata all’artista spagnola Anna Malagrida. Protagonista della scena contemporanea spagnola, presente in numerose personali e collettive in tutta Europa e negli Stati Uniti, Anna Malagrida si esprime attraverso la fotografia, il video e le installazioni.
La mostra è organizzata dalla Fundación Mapfre di Madrid in collaborazione con la Galleria Civica di Modena e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
In occasione della personale modenese, Anna Malagrida ha realizzato due opere nuove visibili alla Palazzina dei Giardini. Ha inoltre donato alla Raccolta della Fotografia della Galleria Civica un lavoro del 2008 dal titolo “Rue Charenton”.
Il percorso espositivo propone varie serie di istantanee e alcuni video, oltre a una installazione dal titolo “La sala de baile” collocata nell’area di ingresso della Palazzina.
Si tratta in quest’ultimo caso di una forma realizzata in tessuto che allude a un abito di foggia ottocentesca, in rotazione sotto la cupola, riflessa da alcuni specchi, come a muovere passi di danza. L’installazione riprende idealmente l’antica destinazione della Palazzina, luogo destinato in origine ad ospitare le Feste della corte Estense.
Tra le immagini esposte vi sono alcune serie come “Interiores” (2000-2001), sequela di sedici fotografie centrata sui ritratti di persone vicine all’artista e sulla riproduzione di strade e case del villaggio di Mouchotte, “Vistas Veladas” (2007), con immagini colte durante un viaggio in Giordania in cui è protagonista la città di Amman ritratta dall’alto dalle finestre di alcuni hotel di lusso. Lavoro complementare a questa serie il video “Danza de Mujer” girato nel deserto giordano nel 2007, che riproduce l’interno di un rifugio e mostra un velo scuro che copre una piccola finestra con il vento che lo muove di tanto in tanto, come in una danza. Il “ballo” del velo è una metafora visuale che si riferisce alla condizione della donna nel mondo arabo. In mostra anche il video “El limpiador de cristales” (2010).
Nata a Barcellona nel 1970 Anna Malagrida vive a Parigi dal 2004. Debutta come fotografa nel 1988, anno in cui si iscrive all’Universitat Autònoma de Barcelona dove in seguito ottiene una laurea in Scienze dell’informazione. Prosegue la sua formazione all’École Nationale Supérieure de la Photographie di Arles (1993). La fotografia è una sorta di spina dorsale della sua opera, attorno alla quale s’innestano tutti gli altri supporti: in un certo senso i video sono fotografie estese nel tempo, e le installazioni create nascono sempre da un’immagine, che spesso è una inquadratura fissa. A partire dal 1998 sviluppa una personale poetica in equilibrio fra opacità e trasparenza, intimità ed esteriorità, vita quotidiana e rappresentazione, indagando all’interno delle immagini i limiti fisici e concettuali del visibile, e lasciando emergere il suo interesse per l’occupazione dello spazio e l’illusione del tempo. Le sue opere invitano lo spettatore a sperimentare un’esperienza bivalente, al contempo fisica e intuitiva. Una dualità proposta attraverso scenari ricorrenti – la finestra, la frontiera – utilizzati per far dialogare fra loro i diversi spazi e suggerire un’idea sottesa di instabilità o ambiguità. In particolare la finestra è un motivo chiave della sua poetica, a cui l’artista affida un ruolo strategico: è il limite fra interno ed esterno, soglia attraverso la quale invita lo spettatore a entrare in relazione con l’immagine fotografica. Elemento di separazione o frammento capace di unire lembi diversi della realtà, la finestra qualche volta è rappresentata anche come semplice vetro trasparente che non interferisce con la nostra percezione, ma prende in altre occasioni un carattere deliberatamente pittorico. Il quadro della finestra implica sempre un fuori campo che invita lo spettatore, durante la contemplazione, a dispiegare la propria immaginazione.
Il catalogo della mostra (Tf.Editores) è in lingua spagnola, inglese e francese (con testi in italiano in brochure allegata). Nel volume sono presenti saggi di Rachida Triki, storica dell’arte all’Università di Tunisi, Martin Peran, critico d’arte e professore di storia dell’arte all’Università di Barcellona, testi di Isabel Tejeda, curatrice della mostra, e un’intervista ad Anna Malagrida.
L’orario di visita è dal mercoledì al venerdì ore 10.30-13 e 16 – 19.30, sabato domenica e festivi 10.30-19.30. Lunedì e martedì chiuso. L’ingresso è gratuito.
Per informazioni:
tel. 059.2032911/2032940