Sabato 22 gennaio alle ore 16 presso il Castello dei Pico di Mirandola inaugura la mostra “Andata e Ritorno. 1980 – 2010“, dedicata alle opere di Giorgio Giliberti, fotografo originario di San Prospero nella bassa modenese. Si tratta di un’antologica che illustra oltre trent’anni di attività fotografica dell’autore, uno dei più apprezzati fotografi emiliano romagnoli.
La mostra è promossa dal Comune di Mirandola, che dopo la personale dedicata a Piergiorgio Branzi prosegue il proprio impegno dedicato alla fotografia con l’intenzione poi di sviluppare nel tempo un festival biennale incentrato su questa arte. All’inaugurazione intervengono Caterina Dellacasa (Assessore alla cultura del Comune di Mirandola), Paolo Barbaro (Università degli Studi di Parma) e lo stesso autore. La mostra rimane visitabile fino a domenica 6 marzo.
La mostra di Giliberti si divide in 3 sezioni per un totale di un’ottantina di immagini che sintetizzano il lavoro dell’artista.
Nella sala principale del Castello dei Pico viene collocata la “Collezione Bilanciai” (oltre trenta stampe Fine Art 80 x 80 e 100 x 50), che provengono dalle pubblicazioni realizzate da Giliberti, con il patrocinio della Società Cooperativa Bilanciai, su città estere ed italiane.
Il secondo gruppo, “Fuori corso“, comprende dieci immagini Fine Art 80 x 80 cm. È il risultato di una felice collaborazione, ancora in atto, con l’Istituto per i Beni Culturali e sono in parte tratte dall’ultima pubblicazione “Leggere e guardare l’Emilia Romagna”.
La terza sezione della mostra dal titolo “Anime senza patria” comprende diciotto stampe fine art 80 x 80 cm e un video. È un lavoro inedito sul mare e gli oggetti plasmati dal mare, studi ravvicinati delle forme dei tronchi e di pallide conchiglie. Inoltre saranno esposte foto originali stampate su carta camoscio, già allora in disuso, che l’autore si procurava direttamente in Germania.
Un primo sguardo alle immagini che compongono questo viaggio lungo una vita fa quasi dubitare che tutto sia opera di un solo autore, per la quantità e la varietà di pubblicazioni realizzate, progetti editoriali e culturali. Punto fermo è il fatto che ogni immagine è concepita per far parte di un progetto comunicativo e/o editoriale unitario. Il libro, il catalogo commerciale, il calendario, il portfolio, la cartolina, l’audiovisivo (spesso integrati dall’opera scritta della figlia Giulia) sono pensati come esiti di un unico progetto di comunicazione. La prima parte del percorso espositivo presenta fotografie in bianco e nero scattate con pellicola a raggi infrarossi. Tecnicamente gli effetti cromatici sono ottenuti con interventi manuali studiati, incredibilmente lunghi e meticolosi sulla carta. La progressiva adozione del digitale permette effetti analoghi attraverso la solarizzazione di immagini in bianco e nero, con l’aggiunta di una tridimensionalità che affascina. Ma rispetto alle questioni tecniche, nella sua opera prevale soprattutto l’istanza comunicativa relativa al singolo progetto.
Dopo le prime esperienze come fotoreporter Giorgio Giliberti ha sviluppato la sua attività operando nel campo della pubblicità, della moda, dell’industria e dell’editoria d’arte. Come animatore culturale ha collaborato ad iniziative e con istituzioni per far circolare nel suo territorio (la Bassa Modenese) immagini d’autore. Ha pubblicato le sue opere in sinergia con importanti istituzioni del territorio, sia pubbliche che private. Suoi sono gli scatti che svelano la Rocca, storico monumento di proprietà della Fondazione di Vignola. Tra le sue collaborazioni un posto di primo piano lo ha quella con la Cooperativa Bilanciai di Campogalliano, che ha permesso la realizzazione dei bellissimi libri fotografici sulle città europee. Dopo quella prima collaborazione ne sono venute altre, inclusa quella con IBC Emilia Romagna, un calendario dedicato al museo contadino realizzato da Ettore Guatelli sulle colline parmensi, un libro di racconti e foto d’autore sui paesaggi della nostra regione, destinato a un progetto di scambio culturale con l’Università dell’Avana. Gli istanti della Festa del racconto di Carpi sono stati per ben quattro edizioni documentati dagli scatti di Giorgio Giliberti. Da anni collabora con la Fondazione RavennAntica per la realizzazione di mostre e cataloghi. Le più importanti riviste di fotografia hanno pubblicato e recensito le sue immagini, che hanno suscitato l’interesse della critica. A fine 2010 Giliberti ha pubblicato il calendario per la Cooperativa Bilancia di Campogalliano, con immagini molto delicate e sfuggenti di Modena. Ha poi realizzato un calendario d’autore per la Galleria Estense, dando la sua personale interpretazione artistica dei capolavori custoditi all’interno del Museo.
La mostra mirandolese è aperta al pubblico il venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Per informazioni:
tel. 0535.29788