Fiumi\2 – La discussione in Consiglio provinciale. Risorse agli alluvionati, più controlli sugli argini

La discussione nel corso del Consiglio provinciale sulla sicurezza idraulica del territorio modenese è stata l’occasione per fare il punto sul dissesto idraulico e la gestione dell’alluvione del 6 dicembre scorso.

Il consigliere Fabio Braglia, sindaco di Palagano, ha parlato del dissesto in montagna come «priorità da affrontare anche se molto si sta già facendo», un giudizio positivo sui lavori fatti ribadito da Maria Costi, sindaca di Formigine, e da Maurizia Rebecchi, sindaca di Ravarino nell’affermare che «senza gli investimenti effettuati avremmo assistito a un disastro di portata superiore a quello che abbiamo vissuto il 6 dicembre».

Il consigliere Antonio Platis ha chiesto informazioni sui ritardi dei risarcimenti agli alluvionati («nessun cittadino a Nonantola e nei comuni alluvionati non ha ricevuto nulla») ed espresso perplessità sull’organizzazione degli interventi sulla rottura del dicembre scorso, mentre sul Recovery plan, ha aggiunto Platis, non c’è stata concertazione con gli enti locali e la partenza del collaudo arriva in ritardo.

Stefano Lugli ha ribadito che «la conoscenza e il controllo degli argini è fondamentale al fine di programmare i lavori e prevenire altri eventi così drammatici» e chiesto di migliorare le procedure di allerta ai cittadini «perché a Nonantola si è avuta in ritardo la percezione del rischio».

Rispondendo al termine dell’incontro, ai quesiti posti dai consiglieri, Irene Priolo, assessora regionale alla Protezione civile, ha assicurato che le operazioni di chiusura della rottura sono state tempestive, mentre sulle risorse ai cittadini ha confermato che «abbiamo sollecitato il Governo di accelerare la liquidazione dei fondi della Protezione civile, un problema aperto da tempo a livello nazionale».

Sul Recovery fund, inoltre, ha detto Priolo, «abbiamo candidato, su richiesta del Governo, i progetti con adeguati livelli di progettazione per terminare i lavori nel 2026».

Nell’ambito di queste risorse 32 milioni sono destinate alla cassa di espansione del Secchia e 75 milioni per gli argini di Secchia, Panaro e Tiepido, oltre a interventi di manutenzione e sui portoni vinciani a Bomporto.

Pubblicato: 06 Aprile 2021