La zona collinare compresa tra le cascate del Bucamante a Serramazzoni e l’area archeologica del Pescale di Prignano deve diventare un parco regionale. Lo propone il Consiglio provinciale in un documento presentato da Alfredo Silvestri (Rc), approvato con il voto favorevole della maggioranza (Ds, Democratici, Ppi); contrari Fi, Ccd e Lega nord.
Nella presa di posizione si chiede alla Regione e alla Provincia di “intensificare ogni tipo di iniziativa, in raccordo con i Comuni interessati, per pervenire alla definizione della proposta di istituzione di un parco regionale della collina modenese zona ovest, attraverso il processo partecipato delle Agende 21”.
“Il percorso dovrà coinvolgere tutti i soggetti interessati – ha affermato Ferruccio Giovanelli, assessore provinciale all’Ambiente durante il dibattito – attraverso un procedimento innovativo che preveda un forum di tutti i rappresentanti che abbia il compito di formulare una proposta concreta”.
Il parco interessa una zona compresa nei comuni di Fiorano, Maranello, Prignano, Sassuolo e Serramazzoni caratterizzata da diverse emergenze naturali e storiche: oltre a quelle già citate spiccano le Salse di Nirano a Fiorano, la pieve romanica di Rocca S. Maria a Serramazzoni, il castello e il parco di Spezzano, il borgo di torre delle Oche a Maranello, il castello di Montegibbio a Sassuolo e l’area ecologica del Pescale a Prignano
Nel documento si ritiene necessario affiancare il comprensorio ceramico con una zona di riequilibrio ambientale per valorizzare le risorse agricole e storico-culturali.
“Diverse emergenze sono già tutelate – ha aggiunto Giovanelli – ma occorre passare dalla logica dei vincoli a quella della valorizzazione, anche economica; il parco può diventare uno strumento utile”.
Durante la discussione in Consiglio Giorgio Barbieri (Lega nord) ha proposto di prevedere nel documento lo svolgimento di un referendum consultivo sul problema; una richiesta non condivisa da Andrea Sirotti (Ds) per il quale “la scelta dei referendum spetterà eventualmente ai singoli Comuni”.
Per Tommaso Tagliani (Ccd) i vincoli dovrebbero interessare solo le singole emergenze naturali o storiche e non tutta l’area, mentre per Mauro Biondi (Ppi) “la costituzione del parco dovrà avvenire nel pieno rispetto dell’autonomia degli enti locali senza imposizioni”.