istituto storico, provincia rinnova la convenzionemaletti:”punto di riferimento”, no del centrodestra

“La Resistenza è alla base della nostra Costituzione e patrimonio di tutti. Compito degli storici è continuare a ricercare mettendo in discussione le certezze, come sta facendo tempo l’istituto”. Con questa motivazione Maurizio Maletti, vice presidente della Provincia di Modena, ha presentato al Consiglio provinciale di mercoledì 3 marzo la proposta di rinnovo per altri cinque anni della convenzione tra Provincia e l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea che prevede un finanziamento di 23 mila euro all’anno. La decisione è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza (Ds, Margherita, Verdi e Prc), contrario il centrodestra (FI, An, Lega nord e Udc) perché – come ha spiegato Cesare Falzoni (An) “l’istituto svolge un ruolo politico, riscrive la storia in modo parziale e asseconda una versione ufficiale che non corrisponde alla realtà dei fatti”. Una critica alla quale Maletti ha replicato affermando che l’istituto “è un punto di riferimento culturale e scientifico che svolge un lavoro aperto e senza censure”, come dimostra – ha ricordato Maletti – il convegno in programma sabato 5 marzo a Modena nella sala del Consiglio provinciale (viale Martiri della Libertà 34 a Modena) nel corso del quale verranno presentati i fascicoli relativi alle stragi e agli eccidi modenesi che per anni sono stati sottratti alle istruttorie.


Il dibattito in Consiglio si è concentrato soprattutto sul tema dell’interpretazione storica delle vicende legate alla Resistenza. Per il centrodestra la Provincia continua a sostenere un istituto che – come ha affermato Claudia Severi (FI): “non concede spazi per gli storici che la pensano diversamente”, concetto ripreso anche da Marisa Malavasi (FI) che ha chiesto la trasformazione in fondazione, mentre Giorgio Barbieri (Lega nord) e Tomaso Tagliani (Udc) hanno parlato di “condizionamenti della politica e scarsa rappresentanza delle minoranze”.


Un’accusa alla quale Ivano Mantovani (Ds) ha replicato affermando che “la storia giusta non esiste, l’importante è il rispetto del metodo storico come fa l’istituto”. Claudio Bergianti (Ds) ha giudicato “grave considerare il riferimento alla lotta partigiana una posizione di parte”, giudizio ripreso anche da Stefano Lugli (Prc): “la Resistenza è di tutti” ha detto. Mentre Elena Malaguti (Margherita) ha giudicato positivamente il lavoro dell’istituto, Francesco Ori (Ds) e Caterina Liotti (Ds) hanno sottolineato la preziosa attività di cura degli archivi svolta dall’istituto stesso.

Pubblicato: 04 Marzo 2005Ultima modifica: 27 Maggio 2020