Sono sei gli ambiti di intervento del primo bando del 2001 predisposto dalla Provincia di Modena sulla base del Programma della formazione professionale aggiornato proprio nei giorni scorsi. Le risorse del Fondo sociale europeo messe a disposizione ammontano a 19 miliardi, su un totale degli oltre 26 previsti per tutto l’anno, e le prime scadenze per la presentazione dei progetti sono fissate al 26 marzo. Tutte le attività, comunque, dovranno iniziare entro l’anno (informazioni: tel. 05920.95.67).
I contenuti del bando, disponibile anche sul sito della Provincia (www.provincia.modena.it), sono stati illustrati dall’assessore alla formazione professionale Claudio Bergianti nel corso del seminario dedicato a “Sviluppo, innovazione e competenze: le politiche formative locali” e aperto dal presidente della Provincia Graziano Pattuzzi.
“Per rispondere meglio alle esigenze delle imprese e dei lavoratori è necessario che l’attività di formazione sia sempre più di supporto alle trasformazioni in corso” ha spiegato Bergianti.
L’ambito d’intervento principale, infatti, è quello della formazione superiore (quattro miliardi e 900 milioni) con corsi post-diploma per la specializzazione di competenze tecniche e post-laurea per lo sviluppo di alte professionalità, soprattutto nei settori dell’innovazione tecnologica e organizzativa.
Alla formazione iniziale, comunque, sono assegnati quattro miliardi e 200 milioni, in particolare con l’obiettivo di strutturare un’offerta che risponda alla novità dell’innalzamento dell’obbligo formativo a 18 anni “permettendo ai giovani che abbandonano il canale dell’istruzione di acquisire adeguate competenze di base, tecnico professionali e trasversali per inserirsi efficacemente nel mondo del lavoro” ha sottolineato Bergianti.
Ad azioni e interventi specifici di orientamento e formazione per rendere effettivo il successo educativo e formativo, anche nella chiave dell’obbligo scolastico a 15 anni, sono riservati altri fondi per un miliardo e 800 milioni. Serviranno anche a migliorare la conoscenza del mondo del lavoro con la previsione di percorsi , anche individuali, progettati in collaborazione tra scuole e imprese.
E’ di quattro miliardi, invece, la dotazione dell’ambito riservato alla formazione continua con la conferma della novità introdotta lo scorso anno: la possibilità per le imprese di proporre attività formative e di qualificazione delle risorse umane anche per i lavoratori occupati con contratti atipici.
Allo scopo d colmare il divario tra domanda e offerta del mercato del lavoro locale, un ambito specifico è dedicato all’inserimento e al reinserimento lavorativo degli adulti (tre miliardi e 640 milioni) con particolare attenzione al settore socio-sanitario e ai fabbisogni delle imprese dell’industria, delle costruzioni e del settore agricolo.
Anche per il 2001 è confermato l’impegno nella formazione degli addetti della pubblica amministrazione (460 milioni) con “l’obiettivo di sostenere i processi di decentramento amministrativo e la configurazione di nuovi ruoli e funzioni” ha affermato Bergianti portando gli esempi della gestione dei servizi di area vasta, dei processi di programmazione concertata delle politiche locali, degli interventi integrati per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e il lavoro nero, così come del sostegno alle politiche di affidamento all’esterno dei servizi con lo sviluppo delle funzioni di indirizzo e controllo da parte degli enti locali.
“La programmazione modenese è in sintonia con le priorità concertate a livello regionale – ha osservato l’assessore regionale Mariangela Bastico concludendo il convegno – e questo conferma la validità della scelta di delegare il 65 per cento delle funzioni alle Province (le risorse complessive ammontano a 340 miliardi) valorizzando lo sviluppo e le peculiarità locali nell’ambito di una sistema dove le priorità, comunque, sono definite per tutta la regione”.