Situazione fitosanitaria complessivamente sotto controllo nel corso dell’annata agraria modenese 2000. Vediamo le principali interferenze patologiche nelle principali colture.
Frumento. Annata complessivamente normale anche se le semine sono state intralciate da un autunno più piovoso della media. L’emergenza e le prime fasi di sviluppo sono state regolari con accrescimento tra febbraio e marzo e la levata ad inizio aprile. Le fasi fenologiche successive sono state anticipate tanto che le trebbiature sono iniziate per il frumento tenero appena dopo la metà di giugno con un anticipo rispetto al normale calendario di 7-10 giorni. Le rese produttive della pianura hanno risentito di questo anticipo e si sono mantenute su quantità basse o medio basse (50/60 quintali per ettaro). La qualità, espressa come peso ettolitrico, si è mantenuta discreta per tutta la raccolta.
Dal punto di vista fitosanitario, nonostante l’autunno piovoso non si sono registrati particolari problemi.
Bietola. Buona annata per questa specie in quanto non si sono verificate gelate e la coltura ha potuto giovarsi di un andamento meteorologico favorevole al suo sviluppo. Le semine non sono state eccessivamente anticipate e sono iniziate nella metà del mese di febbraio. Successivamente un periodo di scarse precipitazione (sino alla seconda decade di marzo) ha fatto sorgere timori sulla regolare germinazione del seme ma l’arrivo delle piogge ha regolarizzato l’emergenza. Le operazioni di raccolta sono iniziate il 27 luglio e fino alla fine settembre le rese sono risultate ottime (più di 550 quintali per ettaro con buon grado zuccherino circa 14,5 di media). La situazione è notevolmente peggiorata per le estirpazioni effettuate durante il mese di ottobre per le precipitazioni verificatesi in questo periodo.
Relativamente all’andamento fitosanitario non si sono verificati eventi eccezionali. Il periodo asciutto dopo le semine ha favorito l’azione delle arvicole che hanno causato danni complessivamente di lieve entità.
Mais. Annata eccezionale per questa specie. L’andamento pluviometrico è risultato favorevole alla coltura che ha potuto raggiungere risultati produttivi elevatissimi. Le semine sono state anticipate e sono iniziate verso la metà di marzo.Lo sviluppo è stato quindi regolare e nell’ annata non si sono verificati attacchi importanti di piralide.
Pomodoro. Anche per il pomodoro annata tutto sommato nella norma senza eventi eccezionali; una buona produttività contrasta con una qualità scadente dovuta ad una forte presenza di bacche marcescenti, danneggiate da fisiopatie e caratterizzate da scarsa consistenza.
Pero e melo. La principale “anomalia” dell’anno 2000 è probabilmente stato il periodo primaverile particolarmente caldo, che ha causato un anticipo delle fasi vegetative e dell’epoca di maturazione. Ticchiolatura e Maculatura bruna: non hanno causato danni superiori al media. Si conferma la validità di una strategia di difesa con l’impiego di diversi fungicidi, per limitare i residui sui frutti ed evitare di stimolare l’insorgenza di ceppi resistenti. Purtroppo questo sistema di difesa richiede un elevato numero d’interventi. Colpo di fuoco: le infezioni non sono state devastanti ma la presenza della malattia è ormai segnalata su tutto il territorio provinciale. Non si deve quindi allentare l’attenzione, continuando a seguire le linee di difesa indicate dal comitato tecnico-scientifico regionale, che si confermano le uniche affidabili.
Pesco. Forte presenza della Cidia molesta: qualche danno si registra anche su pomacee. Anche la presenza di anarsia è in aumento.
Susino. Batteriosi: forte sviluppo della malattia nel periodo primaverile, con attacchi anche su varietà ritenute poco suscettibili come Shiro.
Ciliegio. Mosca: anche quest’anno si confermano catture in alcune aree di pianura. Si dovrà mantenere uno stretto controllo anche in futuro per verificare l’espansione delle infestazioni.
Vite. Peronospora: non ha è creato problemi particolari. Oidio: presenza superiore ala media nella zona pedecollinare, anche con attacchi tardivi.
“Flavescenza dorata”: in provincia di Modena è stata rilevata una presenza diffusa della cicalina (scafoideus titanus) vettore di questa pericolosa malattia. Fortunatamente sono pochi e circoscritti i casi per ora accertati di flavescenza. La difesa, seguendo le indicazioni del Servizio Fitosanitario regionale, è stata impostata con trattamenti insetticidi contro la prima generazione della cicalina. Per il futuro sarà essenziale continuare ed incrementare un attento monitoraggio su tutto il territorio provinciale con prelievi ed analisi per il controllo dei sintomi sospetti.