Da domenica 17 settembre, oltre alla fauna stanziale, come lepri e fagiani, si potranno cacciare anche gli uccelli acquatici (anatidi e trampolieri), mentre per gli storni – una delle specie che il recente decreto del Governo aveva reso non cacciabili – valgono le modalità definite dalla Regione con una delibera approvata lunedì 4 settembre.
Gli storni, cioè, potranno essere abbattuti ma solo con appostamenti fissi e temporanei, senza ricorso a richiami vivi, a opera di cacciatori iscritti agli Atc regionali, negli ambiti in cui sono iscritti o in azienda faunistico venatoria; si potranno abbattere non più di venti capi a giornata e non più di duecento nell’intera stagione, nelle giornate e negli orari previsti dal calendario venatorio provinciale, in un raggio di cento metri da vigneti, uliveti e frutteti purché in presenza di frutti pendenti. I capi abbattuti dovranno essere indicati nel tesserino regionale. La caccia potrà essere sospesa su richiesta dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica in caso di drastica diminuzione della specie.