Passano da sei a otto i punti di avvistamento fissi organizzati dalla Provincia di Modena ad alta quota per tenere sotto controllo ampie zone di territorio ad alto rischio di incendi boschivi. A questi si affiancano cinque squadre mobili per il monitoraggio delle aree più a rischio. Ogni gruppo sarà attrezzato, oltre che per la vigilanza, per gli interventi di soccorso e spegnimento degli incendi. Complessivamente dal 14 luglio a 2 settembre saranno impegnati oltre 170 volontari.
«E’ una attività fondamentale di prevenzione – sottolinea Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – perché permette, in caso di necessità, di far intervenire gli addetti allo spegnimento in tempi molto stretti, elemento indispensabile per circoscrivere il più possibile i danni».
I punti di avvistamento sono: monte Calvanella per la zona di Sestola e Fanano, monte Cantiere a Lama Mocogno, il Sasso della Croce a Guiglia, il monte Nuda a Pievepelago, il monte Ravaglia a Serramazzoni, la Torre di Gaiato a Pavullo, la Croce di Costrignano a Palagano e il monte Pizzicano a Serramazzoni.
Ogni squadra, attiva dalle 14 alle 19, è dotata di binocolo, bussola, cartina tipografica, radio portatile ed è collegamento con la sala operativa provinciale, mentre le squadre mobili sono dotate di Gps per la rapida localizzazione del punto segnalato. Gli automezzi sono contrassegnati dalla scritta “Servizio avvistamento incendi boschivi”.