in consiglio provinciale la bolletta unica di hera caldana: “la copertura territoriale è completa”

«La copertura territoriale della bolletta unica di Hera è completa ma ci sono difficoltà nell’armonizzazione dei dati, che a volte i cittadini non hanno uniformato, per questo non tutti ancora ricevono la bolletta multiservizi». Lo ha detto Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, rispondendo a due interpellanze presentate da Dante Mazzi e Claudia Severi di Forza Italia, sulla diffusione e sulla poca chiarezza della bolletta unica di Hera. «Le difficoltà di comprensione ci sono state e questo esige una soluzione e, anche se l’attività di fatturazione compete al soggetto gestore in accordo con i Comuni – ha aggiunto l’assessore – credo sia utile pensare a una commissione a cui invitare Hera per approfondire le strategie future». A questo proposito Dante Mazzi aveva sostenuto che «la bolletta unica di Hera è incomprensibile e i cittadini non sono sicuri di pagare realmente per quello che consumano né di ricevere effettivamente i rimborsi dovuti».

Premettendo che la Provincia non è socia di Hera, Walter Telleri (Verdi) ha affermato che «se il Consiglio provinciale prende una posizione, deve riguardare tutto il territorio e non solo quello servito da Hera. Fatta così la commissione sarebbe una spesa inutile». Anche secondo Giancarlo Bertacchini (Ds-l’Ulivo) «il Consiglio non ha le competenze per entrare nel merito della questione. Meglio sarebbe approvare un ordine del giorno che inviti aziende ed enti interessati a intervenire per razionalizzare e semplificare».

Per Cesare Falzoni (An), invece, «dal punto di vista politico è giusto che la Provincia si faccia carico di ciò che riguarda il territorio anche se non è competente dal punto di vista amministrativo».

Dante Mazzi nella replica si è associato alla proposta di ordine del giorno ribadendo che «è bene per il Consiglio provinciale avvicinarsi ai bisogni dei cittadini: spesso gli errori non sono dovuti ai modenesi ma all’azienda, useremo tutti gli strumenti possibili perché queste società monopoliste cessino di vessare i cittadini e sarò soddisfatto solo quando non ci saranno più lettere di lamentela. Siamo soci di Ato e abbiamo il diritto e il dovere di sapere cosa fanno, mi va bene qualunque strumento, purché la Provincia intervenga».

Pubblicato: 25 Settembre 2007Ultima modifica: 27 Maggio 2020