La Colorobbia Italia di Fiorano, impresa che produce rivestimenti per piastrelle ceramiche, ha ottenuto dalla Provincia di Modena l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per lo stabilimento situato in via Cameazzo 45. Il documento è stato rilasciato nei giorni scorsi e sostituisce – come previsto dalle norme comunitarie – le autorizzazioni ambientali settoriali relative alle emissioni nell’aria, gestione dei rifiuti, scarichi e rumore.
L’autorizzazione è stata consegnata nel corso di un incontro al quale hanno partecipato Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, e Marco Bitossi, presidente di Colorobbia Italia.
«La ditta – ha rilevato Caldana – ha dimostrato in questi anni un forte impegno nell’abbattimento dell’impatto ambientale. Siccome si tratta del più importante colorificio per ceramiche a livello nazionale, questo impegno potrà diventare anche un modello per altre imprese simili».
L’analisi ambientale condotta dai tecnici della Provincia e dell’Arpa ha evidenziato che già dalla scelta delle materie prime la ditta privilegia quelle con minore pericolosità e maggiore qualità, prestando un’attenzione particolare al risparmio idrico. La ditta, inoltre, si è impegnata a realizzare un programma di investimenti per migliorare ulteriormente la qualità delle emissioni in atmosfera e l’impatto acustico, «a dimostrazione – sottolinea Bitossi – del nostro impegno nei confronti della sostenibilità ambientale che per noi è sempre stato un obiettivo strategico, soprattutto per le emissioni in aria e il rumore, due settori dove abbiamo già realizzato forti investimenti puntando sulle più moderne tecnologie».
La Colorobbia Italia ha diversi stabilimenti in Italia e all’estero e produce materiali vetrosi (le fritte), i pigmenti e gli smalti di diverse tipologie per conferire alle piastrelle sia da pavimento che da rivestimento una particolare resistenza e qualità estetiche.
In provincia sono oltre 160 gli impianti (di cui il 45 per cento ceramiche) per i quali è necessario il rilascio dell’Aia, un’autorizzazione che riguarda gli impianti industriali e di servizio a potenziale maggiore impatto ambientale.
La domanda è unica, così come l’autorizzazione che viene rilasciata dalla Provincia attraverso un procedimento che vede la partecipazione anche dei cittadini singoli o associati che ne abbiano interesse.