dal 26 maggio in s. paolo la mostra “spazio libero”3 scheda: le carceri e le associazioni che vi lavorano

La casa circondariale di Sant’Anna di Modena ospita prevalentemente imputati ancora in attesa di giudizio e detenuti condannati a pene non superiori ai cinque anni. Ha però anche una sezione ad “alta sicurezza” e una per detenuti “protetti” cioè imputati o condannati per reati sessuali e pedofilia. Ci sono poi una sezione femminile e una per tossicodipendenti in stato avanzato di sieropositività e un reparto di semilibertà. Oltre il 70 per cento dei detenuti è composto da stranieri. Qui opera il “Gruppo carcere-città”, nato nel 1986, che propone ai detenuti laboratori espressivi e progetti di arteterapia e danzaterapia.

La casa di reclusione di Castelfranco Emilia è un istituto di reclusione a custodia attenuata di tossicodipendenti che ospita circa ottanta detenuti. L’istituto è dotato di 20 aule laboratorio e di un’azienda agricola di oltre 20 ettari dove si coltivano prodotti biologici.

Anche la III casa circondariale di Rebibbia è un istituto a custodia attenuata per tossicodipendenti che hanno chiesto di partecipare volontariamente a un programma di recupero e riabilitazione. Qui opera dal 1989 la cooperativa Made in jail, fondata da Silvio Palermi e da altri ex detenuti. 

L’Ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, collocato in un parco in collina a pochi chilometri dal lago di Garda, ospita persone con disturbi psichici che hanno commesso reati ed è l’unico in Italia con una sezione femminile. L’Atelier di pittura è nato nel 1990 come una tra le proposte formative per combattere l’alienazione, il senso di vuoto e le difficoltà di comunicazione dei reclusi. Molte delle opere realizzate sono apprezzate nel circuito dell’arte outsider ed esposte in mostre d’arte contemporanea.

Il Centro per la giustizia minorile di Bologna ospita minorenni (dai 14 ai 18 anni) e giovani adulti (fino ai 21 anni) di qualunque nazionalità residenti in Emilia Romagna. Il Centro teatrale interculturale adolescenti con sede al Teatro del Pratello, lavora con i ragazzi ristretti nell’Istituto Penale Minorile, gli ospiti di comunità minorili e gli studenti delle scuole superiori, per dar vita a un teatro che faccia da “ponte” tra il Pratello e la città, tra adolescenze dentro e fuori il carcere.

Il carcere di massima sicurezza di Volterra, collocato in una fortezza medicea del 1400, è uno degli istituti penali italiani più duri. Il laboratorio teatrale, nati nel 1988 e diretto da Armando Punzo, ha creato un’esperienza unica che ha modificato il modello carcerario. Il laboratorio produce ogni anno uno spettacolo che viene rappresentato anche fuori dal carcere, nei principali teatri e festival italiani e stranieri.

La casa circondariale di Viterbo è un carcere di massima sicurezza dove opera la Cooperativa sociale “Passaggi” che cura laboratori di arteterapia e coordina gruppi di auto-aiuto.

L’Istituto penale minorile Silvio Paternostro di Catanzaro, fondata nel 1934, è una piccola struttura, l’unica per i minori in Calabria, che ospita solo una ventina di ragazzi. Da due anni qui opera il centro di arte tessile “Città della seta” che svolge attività di formazione tecnico-artistica in particolare insegnando a realizzare a telaio prodotti di artigianato artistico che recuperano la tradizione regionale.

Pubblicato: 25 Maggio 2007