La pioggia di questi giorni non allontana il rischio siccità. Per questo il Governo ha dichiarato, venerdì 4 maggio, lo stato di emergenza per tutto il nord Italia come peraltro chiesto anche dalla Provincia di Modena per tutto il territorio provinciale con una attenzione particolare per quello montano.
«La scarsità delle precipitazioni – afferma Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – durante lo scorso in inverno e questa primavera ha provocato la diminuzione dei livelli delle acque nei fiumi e nei torrenti, ridotto il rifornimento delle falde sotterranee e la portata delle sorgenti. In queste condizioni per garantire in estate la continuità dell’erogazione dell’acqua potabile in diversi comuni dell’Appennino, stiamo intervenendo con interventi urgenti».
Come spiega Caldana, infatti, «la situazione si presenta molto più critica che nell’estate torrida del 2003, anno in cui fu dichiarata l’emergenza. Con diversi mesi di anticipo ci troviamo a fronteggiare una situazione che impone interventi strutturali e di emergenza. La dichiarazione dello stato di emergenza favorisce l’accesso rapido a fondi speciali proprio per realizzare questi lavori».
Nel frattempo la Provincia, in collaborazione con i Comuni della montagna e le aziende di servizio, ha avviato una serie di interventi preventivi per potenziare il sistema acquedottistico di Pavullo, Prignano, Montefiorino Serramazzoni e Sestola. Istituita anche una cabina di regia tra tutti gli enti interessati con il compito coordinare tutte gli interventi in vista di una possibile emergenza idrica in estate.
Situazione critica anche per l’agricoltura. Per questo la Provincia ha previsto, tra l’altro, la verifica della realizzazione di bacini di raccolta di acqua per l’irrigazione a basso impatto ambientale. Anche per questi interventi la Provincia chiede di accedere ai fondi previsti in caso di emergenza.